Con le due recite de L’Isola dei Pazzi, uno dei capolavori comici del grande compositore materano, e la prima giornata di studio a lui dedicata si inaugura il progetto del Conservatorio di Musica di Matera sulla rivalutazione dell’opera e della figura di Egidio Romualdo Duni. A lui a Matera sono intitolati il Conservatorio, il Teatro e un Festival, segni inequivocabili del valore che quest’artista ha rivestito e riveste per la comunità materana. Il Conservatorio, istituzione di Alta Formazione Musicale, vuole con questo progetto richiamare l’attenzione del pubblico il più vasto, dei musicisti e degli studiosi in genere dando nuova luce ad un’artista che, al di là dell’apprezzamento riconosciutogli dalla sua stessa comunità, oggi è paradossalmente più noto all’estero che in patria.
Questo nostro ambizioso progetto avrà il supporto del Miur, della Regione Basilicata, della Fondazione Matera-Basilicata 2019, del Comune di Matera, Università della Basilicata e vedrà partecipare tutti quei soggetti pubblici e privati, che riterranno di voler affiancarci in questa importante sfida non solo musicale, ma più in generale artistica e culturale.
Una sfida che già hanno accettato, entrando a far parte del Comitato Duni, il professor Dinko Fabris, musicologo dell’Università della Basilicata e coordinatore del comitato, le professoresse Maria Antonietta Cancellaro e Nunzia De Falco, docenti di Storia della Musica, la professoressa Michela Grossi, bibliotecaria, il professor Fabrizio Festa, docente di Musica Elettronica, tutti insegnanti del Conservatorio materano. Con loro i docenti e gli allievi che hanno realizzato questa produzione de L’Isola dei Pazzi, con la quale appunto il nostro itinerario comincia.
Il Comitato Scientifico, costituito per l’occasione, ha messo a punto un progetto articolato in una serie di eventi, attività e manifestazioni in cui saranno coinvolti, oltre all’intero corpus discente, docente e amministrativo del Conservatorio, vari enti, organismi e professionalità anche di livello internazionale. Il progetto prevede:
1. Protocolli di intesa con Istituzioni, Enti, Biblioteche ed Archivi per il reperimento e l’acquisizione dei fondi.
2. Consulenza di studiosi ed esperti di settore.
3. Digitalizzazione di tutto il materiale raccolto nell’Archivio.
4. Creazione di un sito dedicato.
5. Costituzione di un “Centro studi” promosso e ospitato dal Conservatorio di Matera in convenzione con l’Università della Basilicata, Comune di Matera e Regione Basilicata, con l’individuazione di figure di Responsabili e Archivisti.
6. Convenzione con Istituti di istruzione superiore e secondaria del territorio.
7. Allestimento di mostre anche multimediali.
8. Realizzazione di Convegni e Seminari a carattere internazionale che studino e approfondiscano l’opera di Duni.
9. Pubblicazione di Atti di convegni e seminari di studio, saggi, ricerche e volumi attinenti all’opera dei Duni.
10. Convenzione con AllianceFrançaise per lo studio del significativo contributo dato da Duni al genere francese dell’Opéra-comique.
11. Individuazione della “Casa di Duni” come luogo fisico di raccolta e conservazione del patrimonio, oltreché luogo di attività musicali, aperto al pubblico.
12. Attivazione di percorsi di formazione musicale specialistica, con particolare attenzione allo studio della prassi esecutiva barocca, destinati agli studenti del Conservatorio materano e aperti anche a studenti esterni.
13. Costituzione di una Orchestra Barocca all’interno del Conservatorio di Matera, che comprenda sia i musicisti formati nei percorsi di cui sopra, sia musicisti qualificati di provenienza europea.
14. Produzione e messa in scena di opere di Duni e dei suoi contemporanei.
Il progetto vuole infine riportare nel territorio un patrimonio culturale che è stato nel tempo disperso e frammentato, in modo da poterlo ricomporre, mantenere stabile e fruibile per farlo conoscere nella sua originalità e completezza.
L’Isola di pazzi – Sabato e Domenica 9 e 10 Giugno – Ex Ospedale San Rocco ore 20.30
Note di regia dell’opera di Nanni Coppola
Sulla scelta di mettere in scena “L’isola dei pazzi” di E. R. Duni abbiamo scherzato a lungo in questi mesi! Quale titolo migliore per una compagnia di allievi e docenti di un conservatorio!
Non solo! Un’opera composta da canto e dialoghi come nella migliore tradizione dell’ “opera- comique”. C’era da diventare pazzi! Sicuramente una bella scommessa per allievi di canto lirico, chiamati dunque a essere attori nel vero senso della parola.
Scherzando e immaginando, ne abbiamo approfittato!
Abbiamo dimenticato il Settecento (perdonaci Duni, visto che noi ti abbiamo perdonato quel “Duny” alla francese). Ci siamo ricordati però che il maestro materano era un grande ipocondriaco e condivideva questa patologia con il collega Carlo Goldoni (autore del libretto “L’arcifanfano, re dei pazzi” di cui quest’opera è una parodia), con cui a lungo amava intrattenersi su malattie e rimedi per curarle.
E abbiamo trovato la nostra “isola” in una clinica diretta da un giovane medico, assistito da un’infermiera. E’ il suo primo giorno di lavoro ed è ossessionato da alcuni pazzi che reclamano la libertà! Per aiutarci, a ognuno di loro abbiamo dato una patologia. C’è un bullo di quartiere dal piglio nervoso, che non fa paura a nessuno, un dandy spendaccione finito in disgrazia, fastidiosamente bisognoso d’affetto, una ragazza esagitata e dall’umore altalenante, la sua rivale vanitosa e narcisista, un lugubre avaro ossessionato dalla perdita del suo tesoro e della sua pupilla, una creaturina ansiosa e remissiva. Eppure sarà proprio lei, questa perdente, a trionfare! Novella “Cenerentola”, un po’ “gatta morta”, farà innamorare il dottore, convincendolo a restituire a tutti i pazzi la libertà!
“La pazzia, la più gradita, è quella d’amor!” cantano tutti nel finale.
Una favola senza tempo? Può darsi!
Ma mi piace ricordare che nel 1978 una legge ispirata da un medico lucido e attento, lo psichiatra Franco Basaglia, dava la possibilità ai malati mentali di curarsi lontano da sbarre e camicie di forza.
Ecco, credo che la musica e il teatro servano anche a questo! A ricordarci, scherzando per esempio sulla follia che, giusto quarant’anni fa, l’Italia si avviava a diventare il primo paese al mondo ad aver abolito i manicomi.
“Ogni persona è un silenzio” , qualcuno ha scritto sui muri di un ospedale.
Ma è pur vero che l’amore è la migliore delle terapie!
Sabato 9 Giugno – Domenica 10 Giugno ore 20.30 Corte Ex Ospedale San Rocco
Egidio Romualdo Duni – L’isola dei pazzi – Opera Comica in 2 Atti
Elaborazione e revisione di Guido Turchi
Testo italiano di Cesare Brero
Edizione Ricordi
Parodia dell’arcifanfano, Re dei pazzi, di Carlo Goldoni
Personaggio e interpreti
Fanfolino è Stefano Colucci
Sordidone è Gianluca Convertino
Spezzaferro è Michele Vulpio
Malgoverno è Francesco Dell’Orco
Madama Garbata è Valentina Rizzato e Fabrizia Spada
Madama Semplicina è Rita Ciccarone e Angelica Disanto
Madama Gloriosa è Martina Tragni e Valentina Dell’Aversana
Infermiera è Francesca Chiara Amoroso
Due Pazzi sono Alessandro Di Leo e Francesca Pulignano
Orchestra Sinfonica del Conservatorio “ E. R. Duni “
Direttore Deborah Tarantini
Regia
Nanni Coppola
Scenografia Alessandra Verna
Costumi Fabrizia Spada
Maestri Collaboratori al Pianoforte Daniela Monteduro e Anna Taffarel
Direttore di Palcoscenico Maestro alle Luci Trucco: Rumolo Saccomanni, Alessandra Verna e Rossella Tritto
Aiuto Regia Fabrizia Spada
Domenica 10 giugno 2018 alle ore 10 presso la Chiesa del Cristo Flagellato in piazza San Giovanni a Matera è in programma la Giornata Internazionale di Studi con l’inaugurazione del Progetto “Duni da Matera al Mondo: lo stato delle ricerche e le prospettive internazionali” a cura del Comitato Duni – Conservatorio di Matera
Saluti Istituzionali del Miur, Regione Basilicata, Comune di Matera, Fondazione 2019
Presiede e Introduce : Dinko Fabris (Università della Basilicata-Coordinatore scientifico Comitato Duni)
Paolo Russo (Università di Parma): Duni tra Italia e Francia. Lo stato delle ricerche
Domenico D’Oria (AllianceFrançaise e Università di Bari): Per un progetto Duni tra Italia e Francia*
* con la collaborazione di MichèleSajous (Università di Bari/Parigi)
Takashi Yamada (Università di Kumamoto, Giappone): Di Duni la prima opera rappresentata in Giappone. Un progetto da Matera al Giappone
Coffee Break
Maria Antonietta Cancellaro (Conservatorio di Matera): La musica strumentale di Antonio ed Egidio Romualdo Duni
Michela Grossi (Biblioteca del Conservatorio di Matera): Le fonti di Egidio Romualdo Duni nelle biblioteche e negli archivi del mondo: un innovativo progetto di ricerca sistematica
Fabrizio Festa (Conservatorio di Matera): Il progetto di digitalizzazione dell’Archivio Duni
Nunzia De Falco (Conservatorio di Matera): Per Duni: le attività concertistiche e la loro valenza didattica nel Conservatorio di Matera
Daniele Ficola (Conservatorio di Palermo e responsabile dell’Orchestra Barocca dei Conservatori italiani): L’interpretazione della musica antica nei conservatori italiani. Una proposta per Matera
Conclusioni
Dinko Fabris