Sanremo è sempre stato presentato all’Ariston? Quando è nato? Perché? E cosa c’entra il Casinò? Viaggio alla scoperta del gioiello Liberty dove si svolgeva il Festival di Sanremo.
Siamo arrivati alla 72a edizione del Festival di Sanremo, ormai evento storico ed artistico importante per l’Italia, anche quest’anno si riconferma la conduzione di Amadeus arrivato al suo terzo Sanremo, il quale dall’1 al 5 febbraio sarà affiancato da diverse co-conduttrici.
Una kermesse musicale ogni anno attesa dal pubblico sulla quale non sono mancati colpi di scena e critiche anche per la modernizzazione del Festival.
Ben 48 conduttori hanno partecipato alla sua sensazionale ascesa e tra i più grandi non possiamo che ricordare Pippo Baudo con la sua popolare frase “L’ho inventato io”, il quale ha presentato ben 13 edizioni, il celebre Mike Bongiorno con il suo “Allegria” per ben 11 edizioni e non da meno Nunzio Filogamo con la conduzione di 5 edizioni del Festival di Sanremo, le più importanti, tra le quali la primissima edizione avvenuta nel 1951.
E poi, il Teatro dell’Ariston, struttura ormai legata a questo grande evento, uno dei teatri-cinema più noti d’Italia, un ambiente sontuoso con un ampio palcoscenico contornato dalla fossa orchestrale, un’ampia galleria, platea e parti laterali che contano ben 1960 posti a sedere e un bellissimo soffitto affrescato dal pittore Carlo Cuneo, il tutto adornato di rose e fiori. Oltretutto Sanremo è la città della musica e dei fiori. Proprio questi fiori, oltre a seguire la tradizionale forma di galanteria, sono il simbolo della città perché valorizzano le splendide coltivazioni ornamentali di Sanremo.
La nostra mente lega ormai l’immagine d’entrata a tale avvenimento con la grande insegna del Teatro dell’Ariston, ma il Festival di Sanremo è sempre stato organizzato qui? In realtà no. L’Ariston non è stata la prima dimora del Festival. Dal 1951 fino al 1976, per ben 26 anni, venne trasmesso dal Teatro del Casinò di Sanremo, un vero gioiello architettonico dell’arte in stile Liberty Decò, molto popolare come struttura perché offre l’esperienza del gioco d’azzardo.
L’arte pura e solenne che incontra l’arte beffarda e divertente del gioco. Per quale motivo?
Il Casinò di Sanremo
In Italia in realtà ci sono innumerevoli strutture, che hanno cambiato destinazione d’uso, un tempo adibite a casinò, al gioco d’azzardo, alcune molto preziose come il Casinò Aurora, contenente l’unico affresco esistente del Caravaggio, “Camerino di Giove Nettuno e Plutone o Gabinetto alchemico”, andata deserta all’asta.
I bari, Caravaggio 1594
Tra l’altro proprio, citando Caravaggio, tale artista fu uno dei primi a rappresentare un olio su tela intitolato “I bari” del 1594, con tema il gioco di carte, sulla quale racconta in pittura la truffa, l’arte del barare, che un tempo veniva praticato in delle baratterie, un luogo chiuso adibito al gioco d’azzardo, (la tela è ora conservata al Kimbell Art Museum di Fort Worth).
Il Casinò di Sanremo è uno tra le tre case di gioco rimaste attive in Italia insieme al Casinò di Venezia, il più antico, e il Casino de la Vallée di Saint-Vincent in Valle D’Aosta.
È l’unico rimasto sempre in attività e negli anni ha acquisito valore. Fu progettato, dapprima, come luogo d’intrattenimento dall’architetto Eugene Ferret nel 1905 in stile Liberty, per poi ampliarsi sia per quanto riguarda la struttura che l’offerta proposta al pubblico con spettacolo e cultura.
Tra le tante Sale che ospita, le più svariate dove si organizzano giochi tradizionali, poker, slot machine, tornei cash game, abbellite da lampadari in vetro di Murano, o da quadri che danno un’atmosfera orientale o come la Sala Cinquecento dal soffitto a cassettoni ligneo decorato, il vero cuore del Casinò è proprio il Teatro che fece la fortuna del Festival di Sanremo. Di lì passò Luigi Pirandello con l’attrice Marta Abba e anche Pastonchi che creò i lunedì letterari, ancora attivi, oggi chiamati martedì letterari.
Vittorio De Sica- Casinò di Sanremo
Grandi figure del panorama artistico dello spettacolo erano solite passare il loro tempo di sano divertimento in queste sale, tra i più importanti ricordiamo Vittorio De Sica, i Principi Ranieri e Grace di Monaco, il Re Leopoldo del Belgio e un aneddoto divertente viene riportato sul Principe Faruq d’Egitto, il quale si autoproclamò il quarto re, nonostante in una giocata a poker ne avesse solo tre in mano, una furbata che gli fu concessa in quanto Re.
Stanlio e Ollio- Casinò di Sanremo
Cantanti come Eduardo e Peppino De Filippo, i quali si sono esibiti diverse volte al Festival conoscevano molto bene le scaramanzie del posto. Si dice, infatti, che toccare il piede della Cica Cica portasse fortuna, una statua realizzata nel 1884 da Odoardo Tabacchi, che rappresenta una fanciulla nuda su uno scoglio che fa gesti di scongiura, mentre, entrare dall’entrata principale del Casinò di Sanremo portasse sfortuna, rituali scaramantici che ancora oggi vengono attuati dai frequentatori del posto. Quindi se siete scaramantici ricordate queste regole!
Le prime edizioni del Festival al Casinò di Sanremo
Le prime edizioni del Festival al Casinò di Sanremo, furono trasmesse in diretta radio e non ebbero molto successo. I cantanti si contavano sulle dita di una mano, il primo anno solo tre, che in compenso portarono molte canzoni assegnateli ed inoltre il Festival ospitava spettatori commensali, dato che veniva considerato più come un’esibizione canora che allietava la serata in compagnia di buon cibo e vino. Ignari che da lì a poco sarebbe diventato un grande evento tutto italiano.
Le foto e i video (dal 1955 tramessa in tv) che ancora circolano in rete di quelle serate, sono ovviamente in bianco e nero e non lasciano intravedere l’eleganza decorativa del Teatro del Casinò di Sanremo, con richiami rosso-oro e bianco, come i fregi dorati e le 400 poltrone rosse, e il bianco della struttura che conferisce eleganza. Ancora riecheggia la frase del presentatore Nunzio Filogamo della prima puntata della primissima edizione che si svolse dal 29 al 31 gennaio 1951 “Cari amici vicini e lontani, Buonasera.”
Pavarotti- casinò di Sanremo
Quando il Festival si spostò dal 1977 al Teatro dell’Ariston, il Teatro del Casinò di Sanremo non perdette la sua funzione originaria, ed ospita ancora eventi importanti con l’Orchestra sinfonica che realizza ben 100 concerti l’anno. E tutto il casinò si è adornato di ben 484 slot machine.
Sono Sale, quelle del Casinò di Sanremo, che conservano il ricordo del passaggio di molti vip, i quali dopo la serata del Festival si intrattenevano con un po’ di sano gioco.
Strano come questo evento venne realizzato proprio in questa struttura. Si sa il gioco d’azzardo, soprattutto in principio, non è mai stato visto di buon occhio. Proprio Christian De Sica rilasciò in un’intervista dichiarazioni sul suo caro padre Vittorio De Sica, habitué del posto, raccontando la sua ossessione per il gioco d’azzardo e la pericolosità che comporta questo.
In realtà bisogna allontanarsi da questa visione negativa, in quanto tutto se fatto in eccesso e senza controllo può essere dannoso e divenire dipendenza. Il gioco d’azzardo, legalizzato e regolamentato, può divenire un’esperienza di gioco strategico divertente, da passare in compagnia. Tra l’altro negli ultimi decenni viene legalizzato anche online. Per non cadere nelle truffe online, c’è un eccellente sito top10casinos sul quale si può trovare un’ottima lista dei migliori casinò online, con recensioni ed informazioni legali sul gioco d’azzardo.
Perché il Festival a Sanremo e perché in un Casinò?
L’idea di introdurre il Festival di Sanremo all’interno del Casinò di Sanremo venne non solo per allargare gli orizzonti di tale struttura ospitando un evento canoro e culturale ma anche per ovviare alla crisi del secondo dopoguerra.
L’esordio di Sanremo nacque per un tentativo di ripopolamento della città durante il periodo invernale, essendo una città di mare legata al turismo. Anche se i primi tentavi non andarono a buon fine, il Festival in diretta radio dal Casinò di Sanremo continuava imperterrito a cercare di farsi notare, fino al 1955 quando venne trasmessa in diretta tv sulla giovane RAI, iniziando ad acquisire spessore.
Da allora il Festival di Sanremo ne ha fatta di strada. Sono stati tanti i volti noti che hanno avuto successo, al Casinò di Sanremo fino al 1976 e successivamente al Teatro Ariston, e da Nilla Pizzi, a Luigi Tenco, si è passati a Laura Pausini, dal playback alla canzone cantata esclusivamente dal vivo, dalle tracce audio a tema romantico, d’amore, sentimentale si è andati verso generi moderni come il rap e con temi sociali, dall’importanza della musica e del testo all’importanza più del cantante in gara.
Il Festival della canzone italiana, in quella settimana di freddo invernale, riempie di musica le case riunendo le famiglie e riscaldando i cuori, continuando a trasmettere, dalla ormai iconica RAI, in mondovisione, lo speciale evento che incolla alla tv milioni di telespettatori italiani e non.