La star musicale della seconda e ultima serata dell’Open Sound Festival a Cava del Sole per Matera 2019 è Dario Faini, noto anche con lo pseudonimo di Dardust, è nato ad Ascoli Piceno il 17 marzo 1976. E’ un pianista, compositore, produttore discografico e musicista italiano. Dario Faini inizia la sua carriera di musicista nei primi anni 2000, specializzandosi successivamente come compositore, pianista e producer elettronico. Parallelamente all’attività solista, negli anni ha composto principalmente come autore brani per cantanti italiani come Annalisa, Emma, Fedez, Marco Mengoni, Luca Carboni, Fiorella Mannoia, Cristiano De André, Francesco Renga, Levante, Francesca Michielin, Lorenzo Fragola, Irene Grandi, Alessandra Amoroso, Marco Carta, Antonino, The Giornalisti, Elisa, Elodie, Rossana Casale, Edoardo Bennato, Fabri Fibra, Ex-Otago, Mahmood, Selton, Rkomi, Jovanotti, Charlie Charles, Sfera Ebbasta.
Per Dario Faini l’appuntamento a Cava del Sole arriva dopo la partecipazione ad un progetto musicale firmato Red Bull per il quale ha collaborato nello scorso mese di giugno. Ecco di seguito l’intervista rilasciata da Dardust per SassiLive.
“Siamo stati in questo studio mobile della Redbull sul belvedere di Murgia Timone e ci siamo trovati con gli Ago Trance, abbiamo cercato un punto di incontro per un territorio comune tra un pianoforte e il loro background percussivo e l’abbiamo trovato, il territorio comune è il ritmo, quindi questa sera per l’Open Sound Festival facciamo tre brani del disco nuovo, senza elettronica ovviamente. Eseguiremo “Sturm 1”, “The wolf” e “Rock & Figure”, preso da queste immagini nei quadri di Caspar Friedrick, pittore del romanticismo tedesco che raffigurava sempre queste figure di spalle davanti alle tempeste. La performance di Matera è un spoiler sul nuovo disco che uscirà a gennaio 2020″.
Il 2019 è stato un anno magico per Dario Faini. Prima il successo a Sanremo con “Soldi” di Mahmood, poi Calipso con Mahmood e Fabri Fibra, la grande hit estiva “Nuova era” di Jovanotti che ha spaccato durante il Jova Beach Party, cosa ne pensi?
“Tutti mi dicono che questo è il mio anno, io spero di no, spero che il mio anno sarà l’anno prossimo, tra due anni, tra tre anni. E’ stato stupefacente il 2019. Ho fatto anche il direttore d’orchestra per Mahmood a Sanremo, era una promessa che gli avevo fatto”.
A proposito di Sanremo, ti aspettavi la vittoria del tuo brano? “No, perchè era un brano coraggioso e avendo fatto Sanremo tante volte con brani che erano molto forti come “Il cielo è vuoto” di Cristiano De Andrè, “La tua bellezza” di Francesco Renga, “Ti porto a cena con me” di Giusy Ferreri” e non è mai accaduto niente, ho detto stavolta andiamo con un brano così ed invece è stato l’anno della benedizione”.
Come è nata invece “Nuova era” per Jovanotti? “Mi ha chiamato lui. Aveva questo brano che era in parte già scritto ma di cui non era convinto al mille per mille, secondo lui mancava qualcosa. Io in una notte ho lavorato, è uscito il drop, lo strumentale, il reef, ho preso parti di testo e ho fatto il ritornello diverso, a lui è piaciuto e quindi è partita questa collaborazione. Poi ci siamo trovati in studio e abbiamo lavorato insieme. E’ stato un artista incredibile, perchè ogni suono, ogni passaggio, qualsiasi decisione sul lato dell’arrangiamento, della scrittura, viene analizzata, sviscerata, portata sul piano filosofico e quindi è bellissimo lavorare con Jovanotti, ultrastimolante”.
C’è qualche artista con cui vorresti collaborare, un sogno che coltivi da tempo? “Mi piacerebbe andare all’estero. Ho dei sogni che sono lontanissimi, tipo Kendrick Lamar, Anderson Paak, Childish Gambino, mai dire mai”.
2019 è anche l’anno magico di Matera, come l’hai trovata? “Una città meravigliosa, unica nel suo genere, mi ha fatto un po’ l’effetto di Milano durante l’Expo, quindi è riverniciata, rimessa a lucido e ha una bellissima atmosfera, credo che sia una città unica come Venezia, uno di quei gioielli italiani che rimarranno per sempre e che hanno un carattere unico sicuramente”.
Michele Capolupo
La biografia integrale di Dardust
Dario Faini inizia a nove anni lo studio del pianoforte classico presso l’Istituto musicale “Gaspare Spontini” di Ascoli Piceno, sua città natale. In contemporanea, l’interesse musicale spazia dalla musica pop, iniziando a scrivere i primi pezzi, a quella elettronica europea.
La carriera solista come Dario Dust e gli Elettrodust
L’esperienza in questo campo si consolida agli inizi del 2000 con l’incisione del primo album promo elettronico da solista, utilizzando il nome d’arte Dario Dust. Nel 2000 nasce la band Elettrodust che al Festival Italiano del rock emergente Sotterranea[1] vince nello stesso anno il titolo di miglior gruppo, migliore abilità tecnica, miglior cantante e tastierista per Dario Dust. Nuovamente il successo si ripete con la vittoria dello stesso festival nel 2001. La band, costituita inoltre dai chitarristi Cristian Regnicoli e Corrado De Paoli, il bassman Jury Capriotti, il batterista Daniele Di Pietro e il vocalist Paolo Romersa partecipa ai festival Rock No Stop, Notte Rock Festival, Fuori Tempo e Spazio Giovani. Dario Dust risulta per oltre sei mesi l’artista emergente più votato sul sito del mensile Rockstar mentre nello stesso anno produce il primo disco omonimo Elettro Dust. Apre i concerti di Elisa, Quintorigo ed Afterhours e nel 2002 è supporter ufficiale del tour italiano di Jimmy Somerville.
Nel 2003 inizia la produzione del primo progetto discografico in italiano, in collaborazione con il produttore milanese Marco Forni ed il primo singolo “Blu” distribuito Sony Music. Gli Elettrodust aprono i concerti di Vasco Rossi, Planet Funk, Morgan, Afterhours e Linea77 e nel 2004 Dario con la band pubblica il primo album My personal rave con un singolo-test The right crash, scritto in italiano e remixato dal dj Mario Fargetta. Fargetta lo lancia su Radio Deejay ed il singolo viene distribuito dalla Self in tutta Europa. Il cantautore Mario Nunziante, uscito dalla trasmissione televisiva Amici di Maria De Filippi, interpreta il suo brano Ogni istante che vivrai, che darà il nome all’EP entrato immediatamente al 15º posto della classifica FIMI.
Nel 2007 debutta in teatro nel musical Actor Dei con la regia di Giulio Costa, nel ruolo dell’Alto Prelato. Nel 2009 discute la tesi Humour ed ascolto musicale in conclusione del corso di laurea alla facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma.
Dal 2009 al 2010 entra a far parte del cast del musical La Bella e la Bestia.
Torna poi in teatro nel musical Sweeney Todd interpretando l’ufficiale Beadle Bamford.
Nel 2006 firma un contratto come autore con la Universal Music Publishing che gli permetterà negli anni di collaborare alla scrittura ed alla composizione di brani per vari artisti del panorama musica italiano.
La prima collaborazione arriva nel 2007, scrive assieme ad Irene Grandi il brano “Le tue parole” interpretato dalla stessa e di cui è il compositore unico delle musiche; si occupa anche della colonna sonora del cortometraggio “Dress!” vincitore di vari premi nei festival italiani ed europei e in concorso ai David di Donatello.
Nel 2010 scrive e compone con Antonio Galbiati Il mondo in un secondo per Alessandra Amoroso, brano che darà il nome all’album multiplatino e alle due tournée successive e con Roberto Casalino la musica di Con le nuvole per Emma, primo singolo dell’album A me piace così. Nel 2011 scrive e compone, sempre con Antonio Galbiati, Nelle mie favole per Diana Del Bufalo. Inoltre collabora alla stesura della colonna sonora del film La patente di Alessandro Palazzi.
In occasione del Festival di Sanremo 2012 scrive e compone per Francesco Renga, assieme allo stesso e con Diego Mancino il brano La tua bellezza che raggiunge l’ottavo posto nella categoria artisti, in breve anche nella classifica italiana e per oltre un mese rimane il brano italiano più suonato dalle radio raggiungendo la seconda posizione del MusicControl. Ad aprile esce Senza Sorridere il secondo singolo del best Fermoimmagine di Francesco Renga, uscito in concomitanza con Sanremo, scritto e composto sempre sia con Diego Mancino che con Francesco Renga. L’anno seguente è nuovamente presente in qualità di autore al Festival di Sanremo 2013; scrive e compone assieme al collega Antonio Galbiati, il brano Scintille per Annalisa. Per quest’ultima scrive e compone gran parte dei brani contenuti nel terzo album in studio della cantante, Non so ballare tra cui anche il secondo singolo estratto, Alice e il blu. È coautore di due canzoni interpretate da Chiara e contenute nel suo primo album in studio, Un posto nel mondo: Vieni con me e Qualcosa da fare. Nello stesso periodo è anche coautore di due canzoni contenute nell’album Schiena di Emma, In ogni angolo di me e Se rinasci, ma anche coautore di un brano scritto per Marco Mengoni, Non me ne accorgo a cui lo stesso Mengoni ha dato il suo contributo, contenuto in Pronto a correre. Nel 2014 partecipa al Festival di Sanremo 2014 come autore dei brani Un uomo è un albero di Noemi, Ti porto a cena con me di Giusy Ferreri, Il cielo è vuoto di Cristiano De André. Inoltre è autore nello stesso anno con Diego Mancino di tre canzoni interpretate da Francesco Renga. Co-scrive una canzone nel frattempo per i Dear Jack, Ricomincio da me e firma il singolo Sempre sarai interpretato in duetto da Fiorella Mannoia e Moreno.
Il 2015 è l’anno delle conferme come songwriter e dei successi con 9 platini. 5 dischi di platino per il brano Magnifico di Fedez, doppio disco di platino con Marco Mengoni per Io ti aspetto e disco di platino per Occhi profondi scritta per Emma.
Nel 2015 compone Luca lo stesso per Luca Carboni, che conquista 1 platino diventando una delle canzoni dell’anno.
Nel 2016 è protagonista di altri successi: Due Disco D’oro con Luce che entra con Lorenzo Fragola e Il Paradiso non esiste con Emma Marrone, poi ben 7 dischi di platino, uno con Noi siamo infinito di Alessio Bernabei, 2 con Sul ciglio senza far rumore di Alessandra Amoroso e 4 platini con Assenzio di J-Ax & Fedez.
Il 2017 è l’anno della consacrazione con ben 11 dischi di platino, firma infatti le hit dell’estate con Riccione dei Thegiornalisti (4 platino) e Pamplona di Fabri Fibra (anche qui 4 platino). Nello stesso anno partecipa alla realizzazione del brano Pezzo di me di Levante (1 platino) e Partiti adesso di Giusy Ferreri (1 platino), quest’ultimo è stato il brano più trasmesso dalle radio.
Nel 2018 si conferma come produttore. Partecipa insieme a Tommaso Paradiso alla realizzazione dell’album Love dei Thegiornalisti con i singoli Felicità puttana (con cui vince 2 dischi di platino), Questa nostra stupida canzone d’amore (anche qui, 2 disco platino) e New York, nel cui video ufficiale appare suonando un pianoforte bianco. La canzone arriverà al settimo posto della classifica italiana ufficiale.
L’anno 2018 è particolarmente prolifico, realizza infatti anche La stessa di Alessandra Amoroso (con cui vince 1 disco d’oro), Dall’alba al tramonto di Ermal Meta (1 disco d’oro), Se piovesse il tuo nome di Elisa (1 platino), Nero Bali di Elodie, Michele Bravi e Guè Pequeno (2 platino), Vulcano di Francesca Michielin (1 platino) e Uh Ah Hey di Sfera Ebbasta.
Nel 2019 è coautore, produttore, insieme a Charlie Charles del brano Soldi, con il quale Mahmood vince la 69ª edizione del Festival di Sanremo, e, come lo stesso Mahmood ha dichiarato alla conferenza stampa finale del festival e durante un’intervista a Fanpage.it, è stato Faini a realizzare la struttura del brano, introducendo tra le altre il “clap clap” tipico del ritornello. Dopo la partecipazione all’Eurovision Song Contest 2019 e la vittoria del premio per miglior composizione musicale, il brano raggiunge 4 dischi di Platino in Italia, 3 in Spagna, 1 in Grecia e raggiunge la vetta delle classifiche d’Israele. Il 26 Aprile viene pubblicato il singolo Calipso sempre prodotto assieme a Charlie Charles che vede la collaborazione di tre artisti Mahmood, Sfera Ebbasta e Fabri Fibra (3 platino). Questo è un anno particolarmente prolifico in cui firma i brani Nuova Era per Jovanotti (1 disco d’oro); Maradona y Pelè per i Thegiornalisti (1 platino); Visti dall’Alto per Rkomi (1 disco d’oro); Prima di Partire per Luca Carboni con Giorgio Poi.
Sempre nel 2019, produce assieme a Charlie Charles “Barrio” per Mahmood, pubblicato il 30 agosto.
Dardust è il nuovo nome d’arte di Dario Faini e del suo ensemble, formato nel 2014 e ancora in corso.
L’ensemble è formato da un trio di archi, Carmelo Emanuele Patti, Simone Sitta e Simone Giorgini, e il polistrumentista, producer elettronico, Vanni Casagrande. Il genere musicale dell’ensamble è neoclassico/elettronico, infatti Dardust si è affacciato sulla scena musicale nazionale come primo progetto italiano di musica strumentale in grado di unire il mondo pianistico minimalista all’attuale immaginario elettronico di matrice nord europea.
Il nome infatti è un ironico omaggio a Ziggy Stardust, il più celebre personaggio alieno incarnato da David Bowie, che ha ispirato l’immaginario “spaziale” di tutto il progetto e dall’altra un tributo al duo Dust Brothers, divenuto celebre con il nome Chemical Brothers. La crasi tra il nome del fondatore Dario Faini e “Dust” racchiude così nell’universo Dardust l’importanza di uno specifico mondo elettronico.
Il percorso iniziale di Dardust è organizzato in tre dischi che formano una trilogia che percorre l’asse geografico Berlno, Reykjavík e Londra, le tre città ispiratrici dell’immaginario musicale di Dario.
A inizio 2014 l’ensamble Dardust, capitanato da Dario Faini, parte per Berlino per la scrittura e le registrazioni dell’album di esordio, “7”. L’album viene registrato nello storico Funkhaus studio, e il titolo riecheggia un concept ben preciso: sette brani, registrati in sette giorni e prodotti in sette mesi. Di ritorno da Berlino, il progetto debutta con 3 showcase sold-out alla Miniera delle arti di Ascoli Piceno: i concerti, in cui vengono proposti in anteprima tutti i brani di “7”, sono impreziositi dall’allestimento scenografico e le luci di Pietro Cardarelli. Le tre serate, unite al materiale ripreso durante le registrazioni a Berlino, diventano il film-concerto dallo stesso titolo “7” con la regia di Alessandro Marconi. Il 3 novembre 2014 esce il singolo Sunset on M. che debutta al primo posto sulla classifica di vendite Itunes Classica. Il video che accompagna il singolo , firmato da Tiziano Russo, ha come protagonista un astronauta interpretato che torna bambino e perde perciò i suoi ricordi, ed è un chiaro tributo al film di Nicolas Roeg L’uomo che cadde sulla Terra dove un istrionico David Bowieinterpreta l’alieno Thomas Jerome Newton. Il video viene pubblicato in anteprima sul web dal prestigioso mensile Rolling Stone in seguito proiettato in una serata speciale, non a caso un 7 novembre, al Cinema Piceno di Ascoli Piceno, a seguito del film-concerto “7 – il film”.
Il 26 febbraio, a una settimana dall’uscita ufficiale, lo streaming integrale dell’album “7” viene pubblicato in anteprima sul sito del quotidiano La Stampa.
Il 2 marzo esce l’album “7” , per l’etichetta torinese INRI/Universal Music Publishing Ricordi, che ottiene notevoli riscontri di critica e pubblico e si stabilisce immediatamente alla seconda posizione degli album più venduti su Itunes Classica. Il secondo singolo “Invisibile ai tuoi occhi” è accompagnato da un video, sempre per la regia di Tiziano Russo, che si presenta come il prequel del video precedente, a evidenziare la costante attenzione al concept e a un preciso “immaginario” del progetto. La premiere del video appare sul sito “The line of best fit”.
Nell’ Aprile 2015 due eventi speciali a Roma e Milano, il primo al Monk Club di Roma con la partecipazione speciale di Rachele Bastreghi (Baustelle) e Diego Mancino, il secondo al Teatro Franco Parenti all’interno del “Design Week Festival” in collaborazione con Elita Milano. Le due anteprime live anticipano un lungo tour estivo in giro per l’Italia.
Nell’estate 2015, in concomitanza dell’uscita dell’ EP “7 (Remixed)”, contenente le rivisitazioni di alcuni dei brani di “7” da parte dei producers Populous, Aquadrop, Lele Sacchi, Inesha e Machweo, Dardust viene nominato agli Italian Mtv Music Awards nella categoria Best New Generation e agli “Mtv Digital Days” nella categoria Best Generation Electro.
Dardust parte in un tour di 25 date in tutta italia suonando in vari festival accanto a nomi come Of Monster and men, Interpol e Bluvertigo in location particolari creando eventi unici come alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea a Roma.
Registrato nei Sundlaugin Studio a Reykjavík (la storica casa/studio dei Sigur Rós, ma anche luogo di creazione dei lavori di Jon Hopkins, Damien Rice etc), il nuovo album “Birth” esalta ed estremizza le due anime fondative di Dardust, quella neoclassica e quella elettronica, creando un netto distacco con “7 ”, il disco d’esordio. In “ Birth” invece questo distacco si fa più accentuato sino a dividere concettualmente il disco in due parti chiaramente riconoscibili: 5 brani “ slow” , che si ricollegano al percorso neoclassico intrapreso con “7 ” e 5 brani “ loud”, che portano il sound verso il terzo capitolo della trilogia discografica proiettandolo nelle atmosfere londinesi. Ad anticipare “Birth” , album interamente prodotto e arrangiato da Dario Faini e Vanni Casagrande, è la traccia The Wolf, che esce in anteprima su Wired. Nell’album c’è anche il featuring con Sbcr aka The Bloody Beetroots nel brano “Take The Crown”, scritto a quattro mani.
Dardust parte con il sold-out al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno per il “Birth Tour”. Il tour ancora in corso con oltre 25 concerti in tutto il territorio italiano vede Dario e il suo ensemble, suonare a fianco di nomi come Editors, ICani, Salmo e Tiga.
La fotogallery dedicata a Dario Fuini “Dardust” (foto www.SassiLive e Instagram Dardust)