Il nuovo EP del progetto lucano Shiny Dust è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale.
Il progetto esplora e tocca tutti i generi musicali legati al desert, alternative e psychdelic rock.
Shiny Dust è polvere lucente, quella stessa polvere che da anni avvolge le terre del sud e in particolar modo le terre della Lucania, viaggiando tra paesaggi alieni e argille aride e immobili, dove risuona solo il vento da migliaia di anni.
L’idea si insinua nelle menti del duo ferrandinese composto da Enzo Di Stefano e Nicola Antonio Cotugno accomunati dalla passione per il rock di matrice anglosassone. L’EP concepito come un road movie, si compone di 6 brani tutti estremamente interconnessi tra loro e dalla forte evocatività. Nel disco il duo si avvale della collaborazione di due cantanti e autori dei testi: BerBert e Malcool.
Tokala, il brano di apertura, è l’inizio del viaggio, l’incontro con la volpe del deserto. Un brano liquido e psichedelico saturo di chitarre acide che rincorrono il beat.
Why è invece un brano meditativo, un crescendo sonoro che va di pari passo con i dubbi del protagonista della storia. La voce e il testo sono del cantautore BerBert (aka Giulio Maria Labianca). “Oh Mother why I? I’m deranged”.
The Valley of the Lonely Man è chiaramente ispirato dalle atmosfere degli storici film di Sergio Leone musicati dal grande Ennio Morricone. Uno spaghetti western 2.0 che si trasforma, si evolve e si ibrida come l’uomo solitario che fa ritorno nella sua valle dopo aver attraversato il deserto: dovrà fare i conti con i fantasmi del passato che lo attendono nelle ombre.
Red Thorns vede nuovamente l’intervento di BerBert, la sua voce sognante si adagia in un mondo musicale quasi onirico, romantico e dal calore del sole texano. “Non c’è rosa senza spine, non c’è storia senza fine!”
Empty Box è la quinta traccia dell’Ep. L’attitudine punk della voce e del testo di Malcool (aka Marco Faniello) si fondono con le sonorità del fuzz rock di Nashville e una spolverata di brit pop anni 90.
Sdits Sky è la traccia di chiusura: hard rock e psichedelia si inseguono in questo brano dove le melodie e i riff distorti si intrecciano e si aggrovigliano su se stessi.
Sin da questa prima prova, gli Shiny Dust si dimostrano consapevoli della materia che manipolano. Artefici di una combinazione oscura e onirica, accompagnano i frequentatori dei territori psych nelle sperdute lande dei deserti lucani proponendo una musica che risulta inedita e familiare e che loro stessi definiscono Calank rock.
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