Dopo l’anteprima sabato scorso al Festival di Potenza (Teatro Mariele Ventre, Sasso di Castalda) di un solo brano, dal 10 dicembre è in distribuzione il nuovo album “Un dubbio” di Tullio Pizzorno, “l’autore che canta”, come è stato definito dal noto produttore discografico Lilly Greco. Il cd contiene canzoni ri-arrangiate, più altre inedite che dovevano entrare nella prima edizione del 2000, come “Vagamente deciso decisamente vago”, “Un motivo perfetto”, “Cosa diamo al mondo” e l’intensa “Con il tuo nome”. “C’è la luna” partecipò al Cantagiro 1990 eseguita magistralmente da Erminio Sinni e Stefania La Fauci. “Abitudini e no” fu incisa nel 2003 dai Collage nel loro album omonimo che Pizzorno ha diretto artisticamente oltre che a scriverne tutte le canzoni. “La fretta nel vestito” poi è stata pubblicata nel 2005 da Mina di cui è stato autore di diversi brani.
Tullio si è fatto un regalo per il suo ventennale di attività artistica che lo vede sempre impegnato in nuovi progetti con artisti nazionali ed internazionali, producendo per gli altri ma anche con qualche apparizione in particolari Festival e serate di buona musica. “La molla – racconta Pizzorno – è stata il ritorno a suonare e cantare dal vivo dopo troppi mesi chiuso nel mio studio di produzione. E allora per questo 20esimo compleanno che coincide con il ventennale del Festival di Potenza a cui mi lega una lunghissima collaborazione artistica, in particolare con il direttore Mario Bellitti, ho deciso di produrre l’album. Il brano dedicato alla luna invece mi lega a Sasso Castalda il paese del Ponte alla Luna dove ho partecipato la scorsa estate al Festival Melodie alla Luna, ancora con Mario direttore artistico”.
Il filo-conduttore del nuovo lavoro dell’artista che vive e lavora a Caserta è il dubbio che – come dice – mette in discussione tutto. Un tema esistenziale e particolarmente attuale in questa fase di grande incertezza, non solo per la pandemia. La musica e le parole di Tullio sono contaminazioni di vari generi musicali con impronta jazz che lo ha formato e tanta novità in un panorama di pochi “autori che cantano”. Poi il suo gesto magico sul palco del dito che forma il classico punto interrogativo lascia ogni interpretazione personale.