La musica popolare si prende la scena all’Auditorium Gervasio di Matera per la rassegna Matera in musica con il concerto “Da Matera a Plovdiv – Carmina Spartana: Il passato della nostra anima è acqua profonda”. In scaletta le esibizioni di Dorina Leka, Maya Sar, Vincenzo Franchini, Nedyalko Nedyalkov, Ragnatela Folk Band, sempre accompagnati dall’ Orchestra Magna Grecia diretta da Valter Sivilotti.
Ed è stata proprio la partecipazione straordinaria del gruppo popolare materano “Ragnatela folk Band” uno dei momenti più emozionanti per il pubblico e per i musicisti dell’Orchestra Magna Grecia presenti sul palco. Un concerto che si trasformato in un’occasione per attraversare un ponte musicale tra le capitali della cultura 2019, Matera e Plovdiv. Il lavoro originale di Valter Sivilotti commissionato dall’Orchestra della Magna Grecia è stato concepito come un evento-dedica alle radici del territorio.
“Il progetto musicale abbraccia le terre da Matera e Plovdiv, in Bulgaria – ha spiegato il Maestro Sivilotti – due città della cultura, in un viaggio musicale con linguaggi diversi e tradizioni materane, slovene, croate, serbe, montenegrine, albanesi, bosniache e bulgare. Il tema dell’acqua accomuna e collega, attraverso musiche della tradizione e testi scritti appositamente per il progetto, per un concerto dal forte impatto”.
“Con questo concerto vogliamo lasciare un documento per il futuro – ha dichiarato il direttore artistico dell’ICO Piero Romano – perchè abbiamo pensato ad un evento che segna la storia e incide nel solco della nostra tradizione. È un viaggio musicale che tocca tutte le nazioni che uniscono le due città di Matera e Plovdiv, che vivono un momento di particolare effervescenza culturale. Si parte dall’aria del compositore lucano Giovanni Maria Trabaci, la canzone di Venere che esce dalle onde del mare e si affaccia al Mediterraneo. E c’è il lavoro originale di Valter Sivilotti, l’orchestra, tanti importanti solisti, il coro e l’incursione di un gruppo popolare materano molto apprezzato come la Ragnatela Folk Band”.
L’acqua è il filo conduttore del programma: dalla Bosnia Erzegovina alla Slovenia, dai ritmi tradizionali bulgari al canto tradizionale albanese, dal canto tradizionale lucano alla Croazia, dalla Serbia alla Cupa Cupa della Ragnatela Folk Band, dal Montenegro al canto tradizionale macedone.
Ai ritmi di tarantella e musica balcanica si sono esibiti i seguenti artisti:
Dorina Leka (Albania) – voce: artista originale, ad un certo punto del suo percorso musicale, si fa costruire un’arpa celtica e la studia da autodidatta.
Maya Sar (Bosnia Erzegovina) – voce: una delle primedonne della canzone bosniaca. Ha partecipato all’Eurovision Song Contest.
Vincenzo Franchini (Italia) – contraltista: controtenore pugliese, da tempo studia canto lirico.
Nedyalko Nedyalkov (Bulgaria) – flauto kaval: uno degli artisti più abili, innovativi e ispiratori del kaval in Bulgaria e all’estero.
La Ragnatela Folk Band (Italia): piccola orchestra di musica popolare. Ha proposto un viaggio nei ritmi della tradizione musicale del Sud Italia, ponendo la tarantella al centro di un percorso di ricerca e produzione. Una Ragnatela pronta a stupire con l’ingresso a sorpresa: i musicisti che hanno attraversato la platea dopo aver bussato alla porta di ingresso dell’auditorium, ispirandosi alla tradizionale “matinata” materana sono stati Claudio Mola (voce e fisarmonica), Rino Locantore (voce e cupa cupa), Antonio Vitale (tamburo a cornice) e la danzatrice Donisa Mazzoccoli (danza). Eseguiti due brani classici della tradizione folk locale: “Kupa kupa” e “Lass a mamt e vin cu me”
Valter Sivilotti – direttore: le sue composizioni musicali, per la quali ha ricevuto prestigiosi premi, vengono eseguite nei teatri di tutto il mondo.
Coro del Friuli Venezia Giulia: può annoverare quasi 400 concerti, suddivisi in un centinaio di produzioni diverse.
Cristiano Dell’Oste – maestro del coro: prepara Il Coro del Friuli Venezia Giulia fin dalla sua fondazione.
Orchestra della Magna Grecia.