Il cantautore-menestrello materano Pasquale Di Pede, già apprezzato come scrittore e poeta, ha presentato in Mediateca il cd “E se ne vanno i giorni che vengono”. L’album è composto da 15 canzoni che ripercorrono e mettono a nudo le problematiche attuali del lavoro, dell´amicizia, della pace e dell´amore ma anche le passioni e le debolezze del popolo lucano, attraverso una attenta ironia e riflessione critica.
I brani – con alcuni testi che non disdegnano di esprimersi anche in forma dialettale -, sono stati arrangiati dal maestro materano Felice Lucio Lionetti – ed hanno visto la collaborazione di oltre quaranta artisti dell´hinterland murgiano.
La produzione, sostenuta dall´Amministrazione Provinciale di Matera è stata presentata da Stefania Coretti con la partecipazione del giornalista Franco Martina, dell’assessore alla cultura della Provincia di Matera Giovanna Vizziello, dell’ex presidente della Provincia di Matera Angelo Tataranno, la musicista Loredana Paolicelli, del maestro Felice Lucio Coretti e naturalmente del protagonista più atteso, il cantautore Pasquale Di Pede
Nel corso della serata è stato presentato anche un videoclip tratto dal brano musicale “25 anni”, contenuto nell’album e curato da Roberto Linzalone, Monica Palumbo e Antonello Di Gennaro con l’nterpretazione in prosa di Guido Tognetti.
Il disco di Pasquale è molto bello. Si tratta di un lavoro accurato, antico e moderno insieme, dove le sonorità complesse, mai banali, rendono forza ai versi che si dipanano fra le lingue che si mescolano.
Il dialetto, qui, non è retorica, né traduzione da altri vernacoli. Ecco la recensione dello scrittore Costantino Di Lillo: “Come troppi usano tra questi balzi: qui il dialetto è lingua vera, canzone e ritmica che scandisce il quotidiano ed evoca il pensiero e il dolore e le stagioni e gli amori di un minuto e quelli di una vita.
Il dialetto di Matera che resiste al melting pot dell’inurbamento, all’assedio di altri idiomi che appunto si mescolano in un crogiolo dinamico dove la guerra è lontana ma ne sono vicini e consueti gli esiti, rivela la sua sonorità non aspra, la sua cantabilità scarna, la poetica delle vocali grezze.
I canti di Pasquale portano a non arrendersi per un brivido d’amore.
La guerra non muore mai, come non muore l’amarezza, mentre tenace sopravvive superba la speranza.
Canzoni dove la pigrizia diviene virtù e il lavoro dignità, la memoria un valore, la conservazione un dovere, l’innovazione un piacere, il sorriso un dovere.
Grazie, caro Pasquale. Il disco è molto bello”.
La Mediateca di Palazzo dell’Annunziata inondata dalle musiche dell’ultimo CD del cantautore materano Pasquale Di Pede “e se ne vanno i giorni che vengono”. Una rassegna canora e poetica tenuta nel cassetto per oltre un trentennio dall’autore, ricca di elementi suggestivi, concertata e arrangiata dal maestro Felice Lucio Lionetti e da tantissimi artisti materani che hanno dato il massimo affinchè questo lavoro autoprodotto dallo stesso Di Pede, avesse luce e la luce che oggi merita. Una coproduzione di idee, di tempi e anche di profonda partecipazione ha fatto si che il CD potesse essere presentato con tutti i crismi alla città di Matera. E la notevole presenza di pubblico in Mediateca ha sorpreso l’autore Di Pede: “Quando ho pensato di presentare questo lavoro temevo ho provato a pensare quanta gente si sarebbe presentata all’appuntamento. Stasera devo dire che sono entusiasta della notevole presenza e ringrazio tutti quelli hanno partecipato a questa produzione che si è rivelata un’esperienza bellissima”.
Questi gli interventi dei relatori.
L’assessore alla cultura Giovanna Vizziello. “Noi sosteniamo queste situazioni culturali pur non avendo disponibilità finanziarie e vogliamo sottolineare l’abilità di Pasquale Di Pede nel far conoscere l’intelligenza di questa terra che continua ad offrire tanto da punto di vista culturale”.
Franco Martina: “Pasquale è un esempio di come si può fare le primarie per la musica. A lui il merito di aver tirato fuori questo lavoro con pezzi di forte impegno sociale”.
Angelo Tataranno ha sottolinea la metrica dei pezzi realizzati da Di Pede: “ Le cose belle vanno fatto conoscere ed è un reato etico tenerle nel cassetto. Questo cd offre quindici brani che sono un po’ la sintesi del pensiero dell’autore, che tra l’altro è diventato famoso negli anni Cinquanta perchè è stato il primo bambino a nascere nel Rione Serra Venerdì dopo il trasferimento dei materani dagli antichi rioni Sassi alla città nuova. In questo cd ho ritrovato influenze di Bossa Nova, blues, jazz e gli argomenti affrontati da Di Pede sono sempre attuali. Penso al brano che affronta il tema delle scorie a Scanzano e al dialetto materano che si sposa benissimo con la musica gospel nel pezzo “Sunn e Mangiè Pasquale ha fatto della tradizione una sintesi di ironia e sfottò e il lavoro ha una fortissima valenza culturale”.
Loredana Paolicelli: “Di Pede è un musicista che segue le attività musicali promosse in città e quindi merita l’attenzione dell’opinione pubblica. Dopo tantissimi anni ha messo in evidenza testi bellissimi per dare la possibilità a tutti di conoscere l’universalità del suo pensiero. Di Pede interpreta la storia di uno di noi che ha deciso di approfondire la musica. Nelle canzoni emerge il suo impegno politico e personale e ogni brano ha un contenuto preciso. Il cd, pieno di citazioni musicali che rievocano Battisti, i Nomadi, Pino Daniele (anni 80?) esalta anche la voce di Pasquale Di Pede, un mix tra quella di Pino Daniele e quella di Franco Battiato. Ci sono riferimenti al gruppo materano Vastax, al ritmo caraibico-cubano e tutta la sua atmosfera ci porta alla musica degli Anni 70. E’ un cd in cui la musica è al servizio della parola, è una sinfonia di musica. Voglio fare solo una piccola critica. E’ molto interessante e bello tutto quello che ha un arrangiamento minimale. Quando c’è troppo arrangiamento si finisce per entrare nella musica di intrattenimento.
Felice Lionetti: “Mi sono occupato degli arrangiamenti di un cd fatto in casa con quaranta artisti e tempi di registrazioni diversi”.
Il discografico Francesco Altieri: “Pasquale ha onorato la città ed è il primo artista che ha chiesto la collaborazione di quaranta colleghi, anche provenienti dalla vicina Puglia. E’ un cd che nasce e si nutre di sentimenti e di storia. Il mio lavoro è stato quello di esalare quanto è stato inventato dal maestro Lionetti.
La presentazione si è conclusa con l’ascolto di “Sunn i mangiè” e in proposito Lionetti precisa: “Si tratta di un brano cantato in dialetto. Per l’arrangiamento ho avuto un’idea illuminante: ho pensato al popolo africano a cui piace la filosofia della vita ed ho cercato di evocare la voce africana. Pertanto alla voce di Pasquale Di Pede ho applicato il coro dei bassi e il suono del trombone, in modo da riprodurre il barrito degli elefanti e riprodurre questa musica africana”.
Il pubblico presente in Mediateca ha cantato l’inciso della canzone mostrando grande partecipazione alla presentazione del Cd e soprattutto forte simpatia nei riguardi dell’autore Pasquale Di Pede.
Carlo Abbatino
La fotogallery della presentazione ufficiale del cd “E se ne vanno i giorni che vengono” (foto www.sassilive.it)