Un ritorno speciale e molto gradito quello del cantautore partenopeo Edoardo Bennato nella città dei Sassi. Grazie alla rassegna NaturArte promossa dal Parco della murgia materana il concerto si è svolto nel tardo pomeriggio sul piazzale Belvedere di Murgia Timone. Lo spettacolo musicale è stato preceduto dal trekking che ha permesso di raggiungere proprio il Belvedere da Porta Pistola, nel Sasso Caveoso. All’iniziativa hanno partecipato Bruno Cignini e le guide del Parco. Un’iniziativa originale che ha riscosso grande successo sotto tutti i punti di vista: ambientale e scenico, regalando ad Eduardo Bennato e a tutto il pubblico presente il suggestivo panorama degli antichi rioni Sassi mentre il sole volge al tramonto. NaturArte si conclude in mattinata presso Jazzo Gattini, a Murgia Timone con i laboratori e i percorsi di NaturArte dalle 10 alle 12 e il brindisi di saluta alla prossima edizione in programma alle 12,30.
Eduardo Bennato live a Matera, il report di Massimo Abbatino.
Seconda stella a destra, questo è il cammino. Per raggiungere il Piazzale Belvedere di Murgia Timone e lasciarsi incantare dall’evento di punta del cartellone “NaturArte” promosso dal Parco della murgia materana. Più di tremila hanno seguito il percorso, tra il trekking pomeridiano con Bruno Cignini e le guide del Parco, e le note del rocker napoletano. Sotto le stelle e con il panorama mozzafiato dei Sassi in abito da sera, Edoardo Bennato prende per mano il pubblico e lo porta per i sentieri del rock’n’roll che hanno segnato la sua carriera, ripercorrendola per intero. Sentieri di fantasia, di fervida immaginazione, ma anche di rabbia, denuncia e ribellione. Quando sullo schermo alle sue spalle scorrono i volti dei leader politici del nostro tempo e Bennato intona un’infuocata “Mangiafuoco”, non ci si sofferma troppo tempo a chiedersi come mai sia stato il primo artista italiano ad essere etichettato come “punk”. Mai pago nella sua critica al sistema, Bennato alterna la rabbia di chi vede il proprio Paese andare alla deriva, di chi dal potere si difende ogni giorno, di chi è definito “Rinnegato” per le sue posizioni anticonformiste alla speranza di chi crede ancora all’isola che non c’è. Lo fa con una violenta delicatezza, disegnando le sue canzoni in un crescendo esplosivo che parte dal soffio nella sua armonica e termina sugli indiavolati assoli dal suono ruvido dei chitarristi Gennaro Porcelli e Giuseppe Scarpato. A metà tra Bruce Springsteen e Chuck Berry, con tinte di Bob Dylan, il “Boss” tutto italiano si fa arrestare sul palco mentre canta “In prigione, in prigione!”, facendo scorrere le immagini del dramma delle prigioni italiane e del conflitto tra ordine e protesta, legati dal girotondo del fine comune ma separati dal colore della divisa. “Liberatevi!”, urla il rocker dal palco. E porta tutti nella favola di Peter Pan, sbeffeggiando l’arroganza di Capitan Uncino nel classico rock dedicato al personaggio. Si può crescere restando liberi: è il messaggio che trasuda dal palco dove un signore che viaggia verso i settanta continua a cantare la speranza e la fantasia. Shakespeare diceva che siamo fatti della stessa materia dei sogni. Bennato può essere un ottimo esempio per chi, ai sogni, ancora non ci crede.
Massimo Abbatino
La fotogallery del concerto di Eduardo Bennato sul belvedere di Murgia Timone (foto Claudio Bernardi).
BENE BRAVI BIS…TANTO DI CAPPELLO PER AVER FATTO QUALCOSA PER LA TRISTE CITTA’ DI MATERA PERO’ TROPPO FACILE QUANDO CHI ORGANIZZA SI ALLATTA DAI FONDI PIOT E COSE VARIE….CMQ CE’ IL TORNACONTO ELETTORALE COME OGNI COSA