Il batterista Ettore Fioravanti torna a Matera venerdì 26 e sabato 27 febbraio in occasione della XXIX edizione del festival “Gezziamoci” organizzato dall’Onyx Jazz Club nell’Auditorium della bellissima Casa Cava del Centro Storico (via San Pietro Barisano). Negli anni, la sia carriera si è sviluppata al fianco di nomi internazionali come Dave Liebman, Dave Douglas, Kenny Wheeler e Steve Lacy, sia con grandi artisti nazionali tra cui Antonello Salis, Franco D’Andrea, Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, Eugenio Colombo e Paolo Fresu (da oltre trent’anni è membro storico del Paolo Fresu Quintet).
Parallelamente, continua a dedicare le sue risorse creative al settore didattico in importanti contesti per il jazz italiano come Siena Jazz, il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone e, attualmente, il Conservatprio “S. Cecilia” di Roma.
A Matera sarà insieme ai musicisti dell’Ettore Fioravanti 4tet con i quali sarà protagonista sia di un Laboratorio di Musica d’insieme aperto a musicisti singoli e a gruppi precostituiti (il venerdì 26 dalle ore 15 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13), sia – sabato 27 febbraio alle ore 20,30 – di un live durante il quale presenterà nuove composizioni e brani già consolidati, tra cui le tracce dell’ultimo album “Traditori” (ed. AlfaMusic).
Nella formazione: il sassofonista Marcello Allulli, il chitarrista Francesco Poeti e il contrabbassista Luca Fattorini.
“Traditori”, presentato già in diverse location e festival italiani, è stato inserito da Jazzit Magazine tra i 100 greatest jazz albums 2014. All’interno, sette composizioni originali firmate dai componenti del quartetto e tre cover: “Perfect day” di Lou Reed, “I want you” dei Beatles e “Bemsha swing” di Thelonious Monk. Elemento unificante è il trattamento ritmico, spesso straniante rispetto alla prima versione originale di tutti i brani, e il canto melodico che fa da collante sia nell’album che durante i live.
Così Ettore Fioravanti spiega il significato del tradimento che ha voluto esprimere con questo lavoro: “Noi musicisti siamo traditori per vocazione, abbiamo in testa certe musiche (nel caso di questo disco certamente il jazz ma anche i Beatles, il Medioevo, le canzoni popolari, le danze, le donne, gli amori, le notti, ecc.) ma poi le travisiamo, siamo naturalmente portati a sporcare l’originale con la macchia del nostro vagheggiare ricercante. Se questo è un tradimento, è anche automaticamente (e dolorosamente) un’onta, ma poi ci accorgiamo che è insieme positività e paradossale rispetto della tradizione, proprio perché viene tradita. Alla fine noi tradiamo noi stessi, ed è una spirale infinita che ci rende vitali.
Le composizioni del disco nascono col triplice intento di permettere ai musicisti di trovare il loro modo di eseguirle (personalizzazione), di contenere elementi che provochino e dirigano l’improvvisazione (stimolazione), di descrivere i vari mondi musicali che convivono nella mente degli esecutori (rappresentazione).
Ingresso concerto 5 euro.
Laboratorio di musica d’insieme: info 331.4711589 – 328.4561652