Mentre la Rai lavora al protocollo organizzativo e sanitario da presentare al Comitato tecnico scientifico per riuscire a realizzare il Festival di Sanremo nelle date previste, dal 2 al 6 marzo, la direzione artistica si trova a dover risolvere il primo “incidente” sul fronte dei cantanti in gara: il caso Fedez, scoppiato dopo che il rapper ha pubblicato su Instagram alcuni secondi del brano che presenterà in coppia con Francesca Michielin.
Il regolamento è chiaro: i pezzi in gara a Sanremo devono essere inediti. Fedez rischia quindi la squalifica per aver fatto ascoltare in una story su Instagram un assaggio di Chiamami per nome, la canzone che porterà al Festival in coppia con Francesca Michielin. Il video è stato subito rimosso ma non è servito a impedire che iniziasse immediatamante a fare il giro del web. Nel video si sente un frammento della canzone, otto secondi, con il piccolo Leone e la moglie Chiara Ferragni che ballano sullo sfondo. Subito dopo Fedez ha postato un video con l’identica ambientazione con il pianoforte sullo sfondo, in cui gioca con il figlio. “Lello fa la recensione della canzone di Sanremo”, dice il rapper e chiede a Leone: “Da uno a dieci quanto ti piace?”. Il figlio risponde “Uno” mentre il padre commenta “Non l’ha sentita”. Pochi secondi che potrebbero costare l’esclusione del brano perché come sempre il regolamento prevede che non si possa far ascoltare prima la canzone. “Faremo finta di non aver sentito la prima versione di questo video” hanno scritto i fan.
La Rai e la direzione artistica del Festival di Sanremo si sono subito attivate per le verifiche del caso e si riservano di decidere nei prossimi giorni. C’è chi si schiera per la squalifica immediata invocando il regolamento e chi ricorda i precedenti che giocano a favore del rapper. La storia del festival è infatti piena di casi di rischiata squalifica, poi non avvenuta: dalle accuse di plagio alla pubblicazione della copertina (anch’essa vietata dal regolamento) del disco inedito.
Prima di Fedez in tanti sono incorsi in errori o scivoloni, senza per questo essere stati cacciati dalla gara. Ecco alcuni casi: Simone Cristicchi nel 2006 si classificò secondo tra i Giovani in gara con il brano Che bella gente, che era praticamente identico al brano Embè già inciso da molti anni da Simona Cipollone (in arte Momo), che lo eseguiva in tutti i suoi concerti da tempo e infatti figurava come coautrice. Nel 2018 Einar Ortiz era tra i finalisti di Sanremo Giovani (poi fu tra i due vincitori e partecipò al festival vero e proprio) ma rischiò la squalifica perché il brano con cui concorreva Centomila volte, prodotto da Kikko Palmosi e scritto da Tony Maiello e Ivan Bentivoglio, non era del tutto inedito, visto che era stato diffusa su Vevo per poi essere rimosso, presentato per la selezione di Area Sanremo nel 2017 e anche presentata dal vivo in più occasioni dalla band Vanima di cui faceva parte Ivan Bentivoglio, uno degli autori del brano. In nessuno dei due casi si procedette alla squalifica.
“Io sono per l’archiviazione immediata, per il non luogo a procedere, nemmeno per l’assoluzione: non farei nessun processo”. A parlare così del caso Fedez, che a suo avviso non andrebbe nemmeno aperto, è uno dei massimi esperti della storia del Festival di Sanremo, Eddy Anselmi, storico della musica leggera, giornalista, autore televisivo e di una enciclopedia su Sanremo, che elenca altri precedenti analoghi, precisando “che l’unico organismo deputato a decidere è l’organizzazione del Festival” scrive sui social. “Caso Paola e Chiara, Sanremo 2005 30 secondi della loro canzone sono ascoltabili in rete prima del Festival sulle pagine promozionali. Un errore materiale che scatena la polemica. Prevalse il buon senso”, sottolinea Anselmi. Che prosegue: “Caso Nicolas Bonazzi, Sanremo 2010 fu la prima volta in cui le canzoni della Nuova Generazione erano disponibili da dicembre sui siti Rai. Ma quella di Bonazzi era già sul suo MySpace (archeologia del web) mesi prima”. Anche qui “non luogo a procedere”. E ancora: “Caso D’Alessio-Bertè, Sanremo 2012, 30 secondi del duetto su YouTube a inizio gennaio, prima che il brano sia ammesso al Festival. Solo qualche giorno dopo l’annuncio il video diventa privato, ma resta qualche traccia. Respirare resta in gara”, rimarca Anselmi che poi cita “un precedente storico: Sanremo 1973, alla vigilia del Festival la canzone Come sei bella dei Camaleonti viene mandata in onda nel corso di SuperSonic – Dischi a Mach 2, programma del secondo canale Rai”. Anche in questo caso i Camaleonti restarono in gara. “Poi – prosegue Anselmi – ci sono i precedenti diversi: oltre a Cristicchi, 2006, anche Civello 2012 e Meta-Moro 2018 di fatto riproposero al Festival canzoni identiche (degli stessi autori) già presenti su cd promo, circolate in rete o ancora scaricabili dai siti Rai. Anche queste tre canzoni restarono in gara. Diversi i due casi di esclusione più recenti (Bertè 2008 e Sinigallia 2014): una canzone era stata proposta 20 anni prima da altra interprete e inserita in una raccolta dove aveva generato royalty pur risibili, l’altra eseguita in pubblico e messa in borderò”.
“Fedez è fuori, questo dice il regolamento, dopo aver pubblicato sul suo profilo Instagram brevi parti del brano che presenterà al prossimo Festival in coppia con Francesca Michielin” sostiene Sergio Cerruti, presidente dell’Associazione fonografici italiani (Afi). “Ma anche il buon senso avrebbe suggerito di non fare il Festival: eppure siamo ancora qui ad attendere l’ultima parola che ci salverà. Quindi mi aspetto che anche in questo caso divinità terrene e ultraterrene possano dirimere anche questa vicenda”. “Alla Rai sono famosi per avere soluzioni a tutti i problemi (degli altri) attraverso la pletora di esperti (di cui non si conoscono mai i nomi), ma a cui noi ci affidiamo tutti con piacere” prosegue, “non so se Fedez lo abbia fatto intenzionalmente perché magari, vista la situazione, ha già deciso di non andare al Festival e lanciarsi autonomamente la promozione del suo prossimo singolo che ormai in ogni caso e ogni modo uscirà. Anche ben promozionato a questo punto oserei dire”. “Se Fedez fosse ammesso” osserva Cerruti, “si creerebbe comunque una disparità di trattamento con gli altri colleghi artisti a cui suggerirei a questo punto di pubblicare qualche secondo di anteprima del loro brano magari includendo anche la famiglia completa di animali domestici che vanno tanto online, in modo da reintegrare un vago senso di giustizia”.
Intanto a viale Mazzini si lavora sul protocollo che garantisca la sicurezza di staff, artisti, maestranze, puntando a mediare tra le indicazioni del governo e quelle degli esperti: un documento con la riorganizzazione dell’Ariston e degli spazi connessi che dovrebbe essere inviato entro martedì 2 febbraio al Cts, in attesa di una risposta che dovrebbe arrivare dopo alcuni giorni. Indipendentemente dall’iter del protocollo, tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbe anche quella di uno slittamento del festival, verso la fine di aprile, in modo da allontanare il rischio che la Liguria possa trovarsi in zona arancione o rossa, nell’auspicio che le misure anti-contagio e la campagna vaccini contengano il diffondersi del virus.