Lo spettacolo di qualità che come tale è in grado di coinvolgere il pubblico e soprattutto di offrire musica dal vivo è l’antidoto migliore alla crisi che interessa il mondo dello spettacolo. Una conferma è venuta dalla tredicesima edizione del Festival di Potenza che si è concluso sabato scorso all’Auditorium del Conservatorio Gesualdo da Venosa del capoluogo. La nuova formula dell’evento, non più concorso ma vetrina di artisti, insieme ad un format fortemente innovativo sono stati decisamente apprezzati dal pubblico che ha seguito tre ore di spettacolo con protagonisti una ventina di artisti – tra gruppi musicali, cantautori, cover band, interpreti della musica popolare – coreografie (curate da Marco Realino), e comicità (Antonio Fiorillo). Gli otto giovani “emergenti”, tutti lucani, non hanno certo “sfigurato” rispetto alle esibizioni di gruppi del “calibro” dei Santarosa, Il Mio canto libero, Oggi e Dimane Show, orchestra-spettacolo D’Auria. Anzi la serata è risultata ancor più piacevole per l’alternarsi di voci, musiche, interpretazioni artisticamente mature. Forse il segreto del successo del format – che diventerà una produzione televisiva (in due puntate) a cura di Canale Seitv e sarà tramessa da La Nuova Tv e dal circuito di distribuzione televisiva Fox Production & Music, per “rafforzare” l’immagine della rassegna nei circuiti multimediali (oltre alle tv satellitari e digitali anche web) – è la contaminazione di generi musicali ed artistici. Proprio come le esibizioni di Stefano Artiaco, cantautore partenopeo che ha ricevuto dal governo australiano un Awards per la diffusione della multicultura nel mondo, a cui ha fatto seguito Agostino Gerardi tra i maggiori esponenti della musica popolare lucana. Una miscellanea tra messaggi universali di pace, fratellanza, amore e tradizioni folcloriche. E poi la voce di Helena Kozina ha letteralmente incantato la platea sino all’applauso più fragoroso e prolungato.
Mario Bellitti, direttore artistico, che ha presentato due canzoni, di cui una inedita che fa parte del suo Cd “E’ la mia vita”, accompagnato da coreografie, si è detto soddisfatto del calore e della passione del pubblico che lo ha ripagato di tanti sacrifici anche economici. Il lavoro al Festival, il più longevo in Basilicata perché ha 13 anni di vita – sottolinea Bellitti – dura un anno intero. Nulla si improvvisa come la selezione del cast artistico, i contatti con le band, i più giovani da motivare e aiutare a crescere professionalmente. Abbiamo dunque dimostrato che non sempre ci vogliono forti spese, quasi sempre, ma non nel nostro caso, di enti pubblici, per garantire uno spettacolo di qualità. Ed è la strategia che contraddistingue Bellitti nelle vesti di promoter ed organizzatore di grandi, medi e piccoli eventi di spettacolo che garantisce professionalità e qualità artistiche anche con modesti budget. A confermare il successo ci sono stati gli operatori ed impresari aderenti all’Asmea (Associazione Spettacolo Management e Artisti) venuti a verificare artisti, band ed “emergenti” per il mercato che nonostante la crisi continua a richiedere spettacoli di ogni genere.
Nel corso del Festival, hanno ricevuto il Premio Thalia quattro aziende: Premio Thalia sezione turismo e servizi a Giuliano Scavetta, amministratore di Camartour di Bestway, per aver ideato e lanciato il modello di “Vacanza Slow” in Basilicata;
a Franco Laurita, director-manager Villa Arcobaleno a Brindisi di Montagna, per l’originalità di proposta dei piatti e la formula di ospitalità-servizio della sala ricevimenti;
al Ristorante Redibis, struttura che fa del gusto e della qualità del cibo la propria missione, ambasciatrice del mangiare sano e lucano.
Premio Thalia sezione aziende a Lucana Materassi, azienda che si occupa da tanti anni della produzione di materassi ed arredo per la casa con professionalità e attenzione alle esigenze dei clienti.