La musica raffinata dei Gabin al Castello Torremare di Metaponto per chiudere nel migliore dei modi una serie di eventi che ha coinvolto gli artisti più noti del panorama jazzistico italiano, tra cui Fabrizio Bosso, Irio De Paula, Alessandro Magnanini con la voce di Jenny B., Nick The Nightfly, Javier Girotto, Filippo Tiricanti e Nicola Conte. Il Torremare Jazz Festival 2012 ha fatto registrare circa cinquecento presenze ad evento e tutti hanno riconosciuto la qualità del progetto artistico realizzato dal “mecenate” Angelo Calculli, coadiuvato per la comunicazione da Maddalena Teofilo e dal padrone di casa di Torremare, Antonio Russo. In realtà il Torremare Jazz Festival chiuderà i battenti mercoledì 29 agosto a Bernalda con un altro evento che vedrà sul palco Fabrizio Bosso, questa volta pronto a valorizzare il suo “Spirtual trio” ma l’esibizione dei Gabin si è rivelata la ciliegina sulla torta di una programmazione musicale che ha sicuramente vivacizzato l’estate 2012 a Metaponto.
Il gruppo musicale “nu jazz” italiano è nato nel 2000 dalla passione per la musica di due grandi amici, il dj Filippo Clary e il chitarrista Massimo Bottini. Clary si esibiva alla Maison di Roma e il club gli ha chiesto di comporre la sigla del locale in cui suonava. Il successo arriva all’improvviso grazie alla rivisitazione in stile Gabin del brano “Doo uap, doo uap, doo uap” composto da Duke Ellingtone nel 1931 e poi interpretato da vari artisti. Il brano fa il botto nell’airplay radiofonico, entra in diverse compilation tra cui quella del Festivalbar e i Gabin si guadagnano la stima dei critici musicali e di un target di appassionati che adorano il genere musicale della band romana.
In dieci anni sono stati prodotti tre album, “Gabin”, “Mr Freedom”, il cui singolo omonimo è stato utilizzato come colonna sonora per i film “I fantastici quattro” e “Sex Movie in 4D”, e “Third and double” mentre nel 2012 i Gabin hanno deciso di regalare ai proprio fan il best “The first ten years”.
Rispetto ai primi due album attualmente la band è composta dai due fondatori, il bassista Massimo Bottini e il dj Filippo Clari, dal batterista Fabrizio Fratepietro, dal sassofonista Eric Danie e dalla splendida voce di Lucy Campety, che interpreta uno dei due cd inseriti nel terzo album pubblicato nel 201o. Third and double, doppio perchè l’altro cd è stato affidato alle creazioni musicali di Massimo Bottini, segna la consacrazione della band con il singolo Lost and Found, il terzo brano in scaletta nell’esibizione live dei Gabin al Torremare di Metaponto.
Dopo aver regalato al pubblico comodamente seduto un’ora e mezza di “nu jazz”, i Gabin invitano il pubblico ad alzarsi in piedi per ballare al ritmo di “Doo uap, doo uap, doo uap”, il brano che ha permesso alla band romana di farsi apprezzare non solo in Italia ma anche all’estero, sopratutto nell’est europeo. Al termine della performance live è Filippo Clary a svelare come è nato il nome “Gabin”. “Eravamo in studio e dovevamo inventarci un nome dopo aver realizzato una serie di brani per il primo album. In quel momento era diffusa un’introduzione parlata in francese e si scherzava sul film di Alberto Sordi in cui dice ad un certo punto “E chi sono, il Jean Gabin di Roma” (Jean Gabin è stato uno degli attori più rappresentativi del cinema francese nel secolo scorso – ndr). A quel punto abbiamo deciso di chiamarci Gabin.”
Come definite la vostra musica? “Noi facciamo musica pop, che io definisco una musica sacra, nella quale c’è soul, jazz ed elettronica. Il nostro segreto? La diversità degli ingredienti musicali che rende tutto speciale.”
Siete usciti dall’underground musicale italiano con la cover “Doo uap, doo uap, doo uap”. Come avete affrontato quel successo improvviso? “Per noi è stato un onore ricevere una lettera degli eredi di Duke Ellingtone, anche perchè questo disco ha venduto tantissimo e naturalmente i diritti vanno all’autore di quel disco, non certamente a noi. Ma naturalmente quel brano si è trasformato nel nostro trampolino di lancio anche perchè la canzone è stata utilizzata in diverse campagne pubblicitarie. Siamo ormai gli artisti preferiti di tanti registi che scelgono le nostre canzoni per i loro film e questo naturalmente ci fa molto piacere.”
Il prossimo lavoro? “Ci stiamo lavorando. Uscirà un altro album di inediti con rarità, ospiti e nuove versioni dei nostri brani già pubblicati in precedenza”.
Il mercato discografico come tanti altri settori è in crisi e sicuramente i concerti rappresentano l’unica possibilità per vivere di musica. Cosa puoi dire in merito? “Devo dire che abbiamo fatto più date in Puglia e Basilicata che in altre zone d’Italia. Vuol dire che qui c’è gente competente, che ama la musica e sa apprezzare la qualità”.
Michele Capolupo
La fotogallery del concerto live dei Gabin (foto www.sassilive.it)