Sono 27 le edizioni di un festival che ha già nel nome Gezziamoci, una autenticità vera, l’essere diverso da tanti altri festival nonostante siano più blasonati, con grandi nomi della scena mondiale e con budget da capogiro (almeno rispetto ai nostri).
Il Gezziamoci con la “G” al posto della corretta “J” è lo specchio di un manipolo di amici legati da una unica passione, di un popolo semplice, che ama con altrettanta semplicità l’arte e la musica. E’ il Festival di una terra, la Basilicata, ancora non invasa da orde di turisti “rapidi e distratti” che poco o nulla lasciano ad un territorio selvaggio e al tempo stesso delicato come il nostro.
Concerti di musica jazz, classica, etnica, produzioni originali nei chiostri, nelle piazze, nei terrazzi, dai balconi, da autobus e da vecchie Fiat 500, la scoperta della figura del banditore, affiancato dalle street band, la formula di concerti itineranti e spettacoli in orari inusuali (all’alba, i concerti aperitivo, pomeridiani), il coinvolgimento di volontari provenienti da tutta Italia, fanno del Festival Gezziamoci un’iniziativa unica nel panorama italiano e preziosa per la valorizzazione del territorio.
Al giorno d’oggi, infatti, il binomio tra cultura e natura costituisce uno dei principali elementi di appeal nel settore turistico.
L’edizione 2014 del Gezziamoci, la ventisettesima, realizza un festival itinerante che coinvolge i comuni lucani in una “rete” culturale che coniuga eventi, territorio, cultura enogastronomica alle tradizioni locali. Un primo passo verso un coinvolgimento totale di una intera regione intorno alla musica, la musica jazz in particolare.