Venerdì 9 febbraio 2018 alle ore 18 nella Sala Rota del Conservatorio Duni di Matera in via Duomo è in programma il secondo incontro dedicato al pianista Bill Evans con proiezioni di filmati, l’ascolto di brani e la narrazione della sua vita, delle sue manie, delle sue vicissitudini e dei suoi problemi. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Attraverso un progetto multimediale il materano Pasquale Mega racconterà alcuni dei più grandi interpreti del Jazz nel mondo. Tre appuntamenti organizzati dal Dipartimento Nuove Tecnologie del Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera.
William John “Bill” Evans (Plainfield, 16 agosto 1929 – New York, 15 settembre 1980) è stato un pianista e compositore statunitense. Fece parte del sestetto di Miles Davis con il quale nel 1959 registrò il primo album Kind of Blue. Molte delle sue composizioni, come Waltz for Debby, sono divenute degli standard e sono state registrate da molti altri artisti. Evans ricevette ben trentuno nominations ai Grammy Awards vincendone sette, e la sua popolarità lo portò a esser incluso nella Jazz Hall of Fame.[2] Durante la permanenza nell’università conobbe il chitarrista Mundell Lowe, con cui formò successivamente un trio con il contrabbassista Red Mitchell, e cominciarono a New York. Il debutto non fu dei migliori, e non ricavando fondi dalla vendita di biglietti, decisero di spostarsi a Calumet City, nell’Illinois. Nel luglio 1950, Evans entrò a far parte della band di Herbie Fields, a Chicago. Nell’estate dello stesso anno, il gruppo avviò un tour di tre mesi con la cantante Billie Holiday, esibendosi su palcoscenici di rilievo, quali l’Apollo Theater ad Harlem, e in città come Filadelfia, Baltimora e Washington D.C.. Componenti del gruppo erano, Jimmy Nottingham, Frank Rosolino e Jim Aton. Dopo essere tornato a Chicago, Bill e Aton continuarono a collaborare spesso in duo in vari club, a volte con la partecipazione di Lurlean Hunter. Dopo aver inciso lo storico album Kind of Blue, Evans uscì dal gruppo di Miles Davis e iniziò la propria carriera con i musicisti Scott LaFaro e Paul Motian, a capo di un nuovo trio, tra i più noti nella storia del jazz. Nel 1961, dieci giorni dopo aver registrato Sunday at the Village Vanguard e Waltz for Debby, LaFaro morì in un incidente stradale. La morte del contrabbassista pesò molto a livello psicologico e Bill entrò gradualmente nel giro della droga per tentare di alleviarne le sofferenze. Isolatosi per circa sei mesi, Evans rientrò sulla scena con Chuck Israels, in sostituzione di LaFaro. Nel 1963, registrò Conversations with Myself, album dove fece la sua prima comparsa l’overdubbing, ovvero la sovrapposizione delle improvvisazioni o delle tracce. Nel 1966, incontrò il bassista Eddie Gomez, con il quale avrebbe lavorato per undici anni. Molti degli album registrati ebbero grande successo; tra di essi Bill Evans at the Montreux Jazz Festival, Alone e The Bill Evans Album. Evans era di carattere molto fragile, e negli anni a venire aumentò le sue dosi di droga nell’illusione di riuscire a superare i momenti difficili. La sua fidanzata Elaine e suo fratello Harry si suicidarono; ciò lo portò dapprima a usare eroina e negli ultimi mesi di vita anche cocaina. Il consumo di stupefacenti ebbe conseguenze sulla sua stabilità finanziaria, sui rapporti e sulla creatività musicale, fino a portarlo alla morte nel 1980.
Prossimo ed ultimo appuntamento sarà l’8 marzo nella giornata dedicata alla donna a Billie Holiday sempre nella Sala Rota del Conservatorio. Iniziano con il Jazz le manifestazioni del Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera nella Capitale Europea della Cultura, tra grandi eventi e convegni, più di 900 allievi iscritti nell’Anno Accademico in corso si esibiranno nell’Orchestra Sinfonica, Orchestra di Fiati, Orchestra giovanile, Big Band, Coro, in allestimento di opere liriche ed ensemble da camera e saranno protagonisti della vita musicale e culturale della nostra città. Programma annuale che sarà illustrato a breve in una conferenza stampa dal Presidente dell’Istituzione Musicale materana Dott. Achille Spada e dal Direttore Saverio Vizziello.