Due live sold out non appena sono state aperte le prevendite per il “concerto di Natale” di Colapesce nel cuore dei Sassi di Matera. E il cantautore di Siracusa anche a Casa Cava, nei Sassi di Matera, ha regalato al pubblico uno show speciale concepito in esclusiva per la capitale europea della cultura 2019 in una location vestita a festa con una coreografia suggestiva composta esclusivamente da piccole fiaccole natalizie.
Dopo l’apertura affidata a Dorso, nome d’arte di Alessandro Depalma, giovane cantautore di Policoro, Colapesce ha offerto al pubblico il suo repertorio classico e qualche sorpresa in tema con il Natale, festività che fin dai tempi degli Albanopower ritorna nelle canzoni di Lorenzo Urciullo, uno che il Natale lo odia e forse proprio per questo continua a cantarlo: in scaletta Vasco da Gama, Pantalica, Ti attraverso, Totale, La canzone dell’amore perduto di Fabrizio De Andrè, Sottocoperta, Un giorno di festa, Decadenza e panna, Copperfield, Thalassa, Satellite, (Jingle balls) Restiamo in casa, Sospesi e per il bis Reale, White Christmas e Oasi. Per alcune canzoni Colapesce è stato accompagnato dal violino di Giulia Russo.
Michele Capolupo
Lorenzo Urciullo (aka Colapesce) è uno dei talenti più fulgidi e liberi della nuova scena italiana. Lo prova un percorso a prova di bomba fatto da tre album che hanno riscosso i favori di pubblico e critica (“Un meraviglioso declino”, “Egomostro” e l’ultimo “Infedele”, prodotto con IOSONOUNCANE e Mario Conte) che hanno reso Lorenzo un talento unico, capace di unire la forma canzone pop più pura con la sperimentazione, anche grazie ad arrangiamenti raffinati, semplici ma anche complessi e mai banali.
Dopo aver vinto il Premio Tenco del 2012 per la miglior opera prima con il suo album d’esordio, “Un meraviglioso declino”, Lorenzo Urciullo ha continuato a stupire grazie al suo immaginario sempre in bilico tra raffinata canzone d’autore, pop e sperimentazione.
Inquieto per definizione, non ama mai ripetersi: dopo “Egomostro”, nel 2015, ha scritto insieme ad Alessandro Baronciani la graphic novel “La distanza”, pubblicata da Bao Publishing.
Un successo su tutti i fronti a cui è seguito un tour di più di 50 date, molte delle quali sold out, in cui i brani del suo repertorio venivano eseguiti in forma acustica e accompagnati dalle illustrazioni in tempo reale proprio di Alessandro Baronciani.
Nel 2016 ha messo in piedi lo spettacolo, presentato in anteprima al Romaeuropa Festival, dedicato alla sonorizzazione delle immagini del regista Vittorio De Seta, il padre del documentarismo italiano. Per il teatro ha curato le musiche dello spettacolo: “Vita straordinaria ri Don Giuanni Grasso – Lu grandi atturi ca pattennu ri Catania furriau lu munnu” scritto da Marcello Cappelli e Lucia Sardo. Come produttore, tra le altre cose, ha lavorato all’album Antico del grande tamburellista Alfio Antico, vera leggenda della musica etnica italiana.
Nel 2013 è stato citato dal popolare quotidiano inglese The Guardian come esempio di musica italiana da esportazione. In precedenza era finito su NME come uno dei migliori prodotti pop in lingua non anglofona di Europa.
Le Monde gli ha addirittura dedicato una pagina definendolo come il più credibile erede di Lucio Dalla e Franco Battiato e inserendo “Egomostro” tra i migliori dischi del 2015.
Collabora regolarmente, in veste d’autore, con nomi noti del pop italiano.
Ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione internazionale messa in piedi dalla Danish Cancer Society, con la canzone (composta per l’occasione) Aiuta un danese, diventata virale e dalle milioni di visualizzazioni su Facebook.
“Infedele”, l’ultimo disco pubblicato a ottobre 2017 sempre per 42 Records, ha raccolto ottimi consensi di critica e di pubblico, grazie anche a un tour che ha fatto registrare numerosi sold out e che si è fatto apprezzare per la sua natura di spettacolo differente da quella di un concerto normale. A ottobre del 2018, invece, a un anno di distanza da “Infedele” è stata pubblicata solo in digitale la raccolta di outtake e remix “Compendio infedele”, più o meno nello stesso periodo, Lorenzo è partito per un tour europeo accompagnato solo dalla sua chitarra.
L’11 gennaio del 2019, per celebrare i vent’anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, è stata pubblicata da Sony Legacy la sua cover di Canzone dell’amore perduto per cui è stato anche realizzato un video girato da Giacomo Triglia.
Dal 29 gennaio 2019 è andato in scena lo spettacolo teatrale “Stanno tutti male”, scritto insieme a Riccardo Goretti e Stefano Cenci e che ha visto Colapesce debuttare anche in veste di attore. Le repliche continueranno per tutto il 2019.
Il 1 maggio si è esibito sul palco di Piazza San Giovanni in Roma insieme a Bianco.
Con Dimartino e Levante ha scritto il brano Lo stretto necessario interpretato proprio da Levante e Carmen Consoli, una delle tante hit che Colapesce ha scritto per altri come, per esempio, Mondiale per Emma Marrone, L'estate di John Wayne di Raphael Gualazzi e, sempre con Dimartino, Bravi a cadere, l'ultimo singolo del rapper di grande successo Marracash.
Il suo ultimo singolo, Immaginario, realizzato insieme al producer Mace, ha ottenuto ottimi riscontri e passaggi sui più importanti network radiofonici italiani.
Lo scrittore Francesco Pacifico, su “Il Sole 24 ore”, lo ha definito: “… una specie di David Byrne siciliano”. Lorenzo si è messo a ridere e non gli ha creduto.
La fotogallery del concerto di Colapesce a Casa Cava nei Sassi di Matera (foto www.SassiLive.it)