Conad ha concluso la due giorni nella capitale europea della cultura 201 con “Il grande viaggio insieme”, un concerto-tributo a Pino Daniele diretto dal Maestro Peppe Vessicchio con la partecipazione di Arisa e Tullio De Piscopo al Parco del Castello Tramontano. Il live, partito dopo le 22, è stato seguito da 3 mila persone, capienza stabilita per motivi di sicurezza.
Dopo le esibizioni dei musicisti vincitori di Conad Jazz Contest 2019 è stato Andrea Rizzoli a presentare al pubblico il Maestro Peppe Vessicchio, che ci aveva concesso un’intervista prima di salire sul palco: “E’ la prima volta che dirigo un concerto a Matera, nella capitale europea della cultura, una città che conosco bene perchè ho frequentato spesso il Conservatorio Duni e ho avuto modo già di visitare in passato. Per quanto riguarda questo concerto-tributo penso che Pino Daniele rappresenta una nave-scuola. Più che mai possiamo dire che la nostra è un’azione culturale. C’è un’orchestra di giovanissimi composta da 24 elementi (e tra questi anche tre ragazzi della provincia di Matera, in particolare di Salandra e Miglionico che suonano la tromba e il trombone – ndr). L’obiettivo è quello di portare la musica di Pino Daniele non solo al pubblico ma ai giovani musicisti, perchè la musica di Pino Daniele è perfetta per coloro che vogliono formarsi in un mondo pop, rock, jazz che abbia però sempre la tradizione come punto di riferimento. E’ materiale veramente ineguagliabile per musicisti che si sono formati da poco e che si stanno formando. In questo omaggio a Pino Daniele ci sono i punti cardini della sua storia. Apriamo con Tullio De Piscopo che si esibirà alla batteria in una versione speciale di Napule è me, Arisa si cimenterà in A me piace ‘o blues mentre Tullio De Piscopo eseguirà tra gli altri anche “Yes I know my way” e tanti altri brani di successo del grande cantautore napoletano”.
Tullio De Piscopo, cosa rappresenta Pino Daniele per lei? “E’ un fratello in blues. Lui mi aspettava e io aspettavo lui. E abbiamo fatta questa fusione incredibile di due anime latine, stesso segno zodiacale, stessa zona di Napoli, stesso amore per la musica e per la nostra città, Napoli. Non ci stava bene quello che succedeva. Iniziai io con le mie proteste nel mio lp “Sott e ‘ngopp”, sotto e sopra, con la denuncia “contro la cozza” perchè dissero che c’era il colera al Napoli e io feci un brano in cui la cozza si discolpava davanti al tribunale del mare. La colpa non è della cozza, che deve mangiare quello che arriva da fuori del mare. E voi giudici se onore avete venitemi a salvare. Poi quando è partito con Napule è è stato bellissimo perchè ha detto delle cose straordinarie, quelle che io pensavo”.
Nella musica di oggi c’è un talento che può ricordare Pino Daniele? “Assolutamente no. E’ tutto finito”.
Che musica preferisce Tullio De Piscopo? “Io amo la musica vera, dobbiamo partire dalla musica classica, dalle grandi pagine musicali, dal jazz che è improvvisazione ma anche dal soul, valorizzando i dialetti. Quindi se ci saranno dei giovani che fanno questo è un botto secondo me”.
Arisa ritorni a Matera nell’anno da capitale europea della cultura per un concerto-tributo a Pino Daniele, cosa rappresenta per te cultura? “La cultura è tutto, poi la cultura non va intesa in senso stretto solo per le cose alte, la cultura è lo specchio della società. Matera rappresenta una cosa bella da mostrare, come manifesto della nostra cultura storica nel mondo e quindi è una parte bella della nostra cultura”.
Arisa sei soddisfatta del nuovo album che stai portando in giro anche nel tour estivo? “Sono molto soddisfatta, più che altro credo molto nelle canzoni di questo album perchè è costruito per diffondere valori di uguaglianza, di accettazione e di tolleranza. E’ un album che si sofferma su tutti i valori in cui credo fermamente e quindi sono molto orgogliosa”.
La musica al centro della vita ma sei stata anche impegnata come giudice in alcuni talent, rifaresti questa esperienza? “Sinceramente la televisione la farei in un altro modo perchè la competizione in generale mi stressa un po’ troppo. Mi è piaciuto tantissimo avere a che fare con i sogni dei giovani e poter rivivere attraverso loro altre vite musicali. Per ora mi vorrei dedicare alla musica e a fare cose che possono accrescere la mia esperienza di vita”.
Che consiglio vuoi dare alle nuove generazioni, per far sbocciare un’altra Arisa in ambito musicale sul nostro territorio? “Io penso che ci siano molti talenti in Basilicata, il consiglio è quello di non vergognarsi, di accettarsi e di mettersi in gioco perchè sicuramente sapranno dare il massimo. Camilleri diceva che non bisogna avere paura dell’altro perchè l’altro è l’altro e noi siamo altro da lui. Bisogna credere nelle proprie peculiarità e bisogna farsi avanti. Questa è una terra che dà tanto, anche se non si vede. Dà tanto a livello di valori interni e di spiritualità”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’evento (foto www.SassiLive.it)