Il cantautore tarantino Emanuele Barbati sostiene l’associazione Alzàia Onlus. La collaborazione è nata in occasione dell’uscita di “Libera”, il nuovo singolo da qualche giorno in rotazione radiofonica e disponibile su tutti gli store digitali.
Barbati la definisce “una canzone femminista vestita di romanticismo cantautorale”, che racconta la forza tutta femminile di resistere alle brutture della società moderna e la caparbietà nel rivendicare i propri spazi, la volontà di potersi liberamente esprimere e realizzare. Quello dell’artista di Lizzano è un omaggio all’attivismo femminile nei vari campi della società (diritti umani e di genere, ambientalismo, affermazione lavorativa e personale), tema caro ad Alzàia e su cui è impegnata tutti i giorni. “Libera” è un invito affinché le rivendicazioni femministe trovino sempre più voce nell’universo maschile, superando finalmente l’appartenenza di genere. Dalle chiare sonorità alternative-pop, è un brano che strizza l’occhio alla musica attuale.
La onlus tarantina Alzàia da sempre sostiene progetti a supporto delle donne e attività che affrontano tematiche legate all’identità di genere per abbatterne limiti e pregiudizi. Proprio per questo ha creduto da subito nella collaborazione con il cantautore Emanuele Barbati ed è soddisfatta per l’attenzione da lui dimostrata: “La sua ‘Libera’ è un inno alla vita, alla gioia e alla libertà – dichiarano dall’associazione – E il bellissimo videoclip ci regala la piacevole sensazione di speranza che ogni donna possa davvero diventare chi desidera essere”.
Proprio da oggi è on line anche il video della canzone (https://www.youtube.com/watch?v=b4K_Yw3-sd4), realizzato durante il lockdown con materiale amatoriale e d’archivio: Barbati ha voluto raccontare, in un susseguirsi di clip, le fasi di crescita di alcune ragazze, dalle prime ore di vita all’età adulta. L’idea era quella di lasciare, in chi guarda, la sensazione che in ogni bambino, ma in questo caso in ogni donna, ci sia un seme di rivoluzione da proteggere.
Il singolo dell’artista, uscito per l’etichetta luovo ed edito da iCompany, supporta anche un importante progetto di Amref Italia, quello che promuove gli studi delle giovani ragazze sud sudanesi del liceo scientifico femminile a Maridi e i progetti dell’organizzazione sanitaria a sostegno della salute delle donne. La canzone è distribuita da Artist First ed è stata registrata, mixata e masterizzata da Stefano Manca al Sudestudio.
ALZÀIA ONLUS è un’associazione nata nel 2007 al fine di accogliere e supportare in maniera concreta le donne che subiscono violenza. Da anni è impegnata a contrastare ogni forma di maltrattamento di genere attraverso la promozione di attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza su donne e sui minori. Alzàia opera attraverso CAV e Sportelli Antiviolenza presenti negli ambiti territoriali di Taranto, Manduria e Grottaglie dove le donne possono accedere ai servizi di accoglienza telefonica e diretta, sostegno e consulenza psicologica, legale e sociale, oltre a inserimento e accompagnamento nell’ambito lavorativo. A tutte le donne viene garantita la massima riservatezza e la gratuità di tutti i servizi offerti. La onlus è formata da una equipe di professioniste che ogni giorno lavora insieme dando vita a veri e propri “laboratori sociali” in cui si sperimentano relazioni virtuose e azioni di prevenzione, formazione, comunicazione e sensibilizzazione. Inoltre svolge promozione sociale e culturale attraverso spettacoli, seminari e convegni; corsi di sensibilizzazione e corsi per nuove volontarie; attività e laboratori all’interno delle scuole per sensibilizzare alla violenza di genere; attività di ufficio stampa.
Emanuele Barbati è un compositore e autore tarantino.
Laureato col massimo dei voti e menzione in Musicologia e storia della musica, ha studiato chitarra, pianoforte e produzione musicale presso il CPM Music Institute di Milano, diretto da Franco Mussida. Al suo terzo singolo edito per luovo/icompany, si appresta all’uscita del nuovo disco. Ha tradotto in dialetto salentino “Il piccolo principe” per l’editrice tedesca Edition Tintenfass – distr. Feltrinelli).