Questa sera nel Museo Ridola a Matera per il Festival Duni è stato proposto al pubblico “Il tempo della voce”, un concerto realizzato dall’ensemble di strumenti storici di Bari Orfeo Futuro, l’ensemble vocale Musicatreize di Marsiglia, il violino solista di Francesco D’Orazio e con la direzione del maestro Roland Hayrabedian. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Festival di musica antica Anima Mea di Bari.
Gli strumenti antichi di Orfeo Futuro e l’ensemble vocale Musicatreize diretti dal Roland Hayrabedian e con Francesco D’Orazio al violino solista si sono esibiti in un meraviglioso intreccio tra musica e voci.
Il concerto “Il tempo della voce” è il frutto del sodalizio artistico tra l’ensemble vocale Musicatreize di Marsiglia e l’ensemble di strumenti storici Orfeo Futuro. La ricerca sulle antiche e nuove prassi caratterizza il lavoro dei due gruppi ed il risultato è un meraviglioso intreccio nel quale vi è un continuo rovesciamento dei ruoli: gli strumenti che imitano la voce e l’inverso, della voce che diventa strumento. Le musiche nuove in programma attingono alla vocalità e alla strumentalità antiche ed è sempre stato così: guardare al passato per costruire il futuro. Durante il concerto saranno eseguite musiche di Giacinto Scelsi, Gianvincenzo Cresta, Pietro Andrea Ziani, Luca Antignani e Claudio Monteverdi. Nelle Sonate di Pietro Andrea Ziani accanto al contrappunto rinascimentale troviamo elementi del nuovo stile che ne vivacizzano il decorso formale. I Tre Canti sacri di Scelsi ci riportano a un mondo sonoro nuovo e al tempo stesso arcaico. Ne Il Giardino delle mele d’oro la musica raccoglie le suggestioni del testo e lo commenta attraverso il violino solista che è, di fatto, Eracle col suo lamento e la sua inquietudine. Anche in Notte di tenebra di Luca Antignani il rapporto con la parola è vivo, pregnante e dirimente. Infine, nel Beatus vir di Claudio Monteverdi troviamo quelle soluzioni tecniche e stilistiche proprie dei generi profani in uno stile che, riversato nella musica sacra, abbatte ogni barriera.
Dinko Fabris, direttore artistico del Festival Duni, ha dichiarato: “Già in passato avevamo sperimentato con successo la collaborazione con i nostri colleghi più vicini, il Festival di musica antica Anima Mea di Bari, proponendo insieme prestigiosi complessi stranieri per i quali si potevano ridurre così i costi di viaggio e di permanenza, con vicendevole vantaggio. Anche questa volta abbiamo accolto con piacere l’invito a collaborare alla circuitazione di un programma davvero interessante, che vede la partecipazione di uno dei più stimati complessi vocali francesi, Musicatreize di Marsiglia. Peraltro, il dialogo tra musica antica e musica contemporanea è anche per noi una esigenza fondamentale, tanto più quando è coinvolto un compositore colto e sensibile come Gianvincenzo Cresta, oltre al violinista Francesco D’Orazio che cura la nostra Orchestra Barocca del Festival Duni.”
Anima Mea è il festival di musica antica diretto da Gioacchino De Padova – docente di storia della musica al Conservatorio Piccinni di Bari – che da sedici edizioni esplora il passato mettendolo in connessione con il presente, anche con musiche nuove e nuovissime, ma all’interno di modalità legate fortemente all’antico.
Gianvincenzo Cresta, compositore in residence del festival Gianvincenzo Cresta, ha dichiarato:
“Il festival Anima Mea non è un luogo per pochi, ma mette insieme più soggetti, più città, più ensemble. È un laboratorio di idee che non rincorre la cultura dell’evento, perché nell’arte è l’offerta che fa la domanda. La qualità della proposta musicale è di altissimo livello e non prevede una chiusura della programmazione nel recinto della musica antica, ma anche incursioni nella nuova musica, ma sempre in rapporto con il passato. Ed è secondo quest’idea che ci proponiamo di riunire il pubblico intorno al potere seduttivo della musica”.
La fotogallery del concerto (foto www.SassiLive.it)