Nella Chiesa del Cristo Flagellato di Matera il Conservatorio Egidio Romualdo Duni celebra la Giornata Internazionale di Studi con l’inaugurazione del progetto “Duni da Matera al Mondo: lo stato delle ricerche e le prospettive internazionali” a cura del Comitato Duni costituito all’interno del Conservatorio materano.
Dopo l’introduzione affidata a Dinko Fabris, docente Unibas e Coordinatore scientifico del Comitato Duni, sono arrivati gli interventi del presidente e del direttore del Conservatorio di Matera, Achille Spada e Saverio Vizziello. A seguire gli interventi programmati del docente
Paolo Russo dell’Università di Parma sul tema “Duni tra Italia e Francia. Lo stato delle ricerche”, del docente Domenico D’Oria di Alliance Française e Università di Bari sul tema “Per un progetto Duni tra Italia e Francia”, promosso con la collaborazione di Michèle Sajous, docente dell’Università di Bari e dell’Università di Parigi, la relazione del docente giapponese Takashi Yamada dell’Università di Kumamoto sul tema “Di Duni la prima opera rappresentata in Giappone. Un progetto da Matera al Giappone”, la relazione di Maria Antonietta Cancellaro, docente del Conservatorio di Matera sul rapporto tra la musica strumentale di Antonio ed Egidio Romualdo Duni, l’intervento di Michela Grossi in rappresentanza della Biblioteca del Conservatorio di Matera sul tema “Le fonti di Egidio Romualdo Duni nelle biblioteche e negli archivi del mondo: un innovativo progetto di ricerca sistematica”, l’intervento del docente Fabrizio Festa del Conservatorio di Matera per illustrare Il progetto di digitalizzazione dell’Archivio Duni, l’intervento di Nunzia De Falco, docente Conservatorio di Matera sul tema “Per Duni: le attività concertistiche e la loro valenza didattica nel Conservatorio di Matera” e di
Daniele Ficola, docente del Conservatorio di Palermo e responsabile dell’Orchestra Barocca dei Conservatori italiani) che ha relazionato sull’interpretazione della musica antica nei conservatori italiani. Ecco la sua proposta per Matera: “La proposta si allinea con la stabilizzazione dei corsi di musica antica nei Conservatori. Siccome dal 2010 sono stati decretati e inseriti nell’ordinamento i corsi di musica antica quelli più recenti come violino barocco, pianoforte storico mentre erano già attivi quelli di clavicembalo, flauto dolce e viola da gamba, Matera credo che con il suo contesto meraviglioso, con tutte le attività che produce e sopratutto per il fatto che il Conservatorio è dedicato ad un compositore del Settecento non può mancare a questo appuntamento e quindi proporre l’attivazione di un dipartimento di musica antica in cui si studino le prassi esecutive specifiche del Seicento e del Settecento”. Il convegno si è c0ncluso con l’intervento finale di Dinko Fabris.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)