Alle 22,30 della seconda serata del Festival di Sanremo 2023 in onda su Rai 1 il conduttore Amadeus ha chiamato sul palco Pegah Moshir Pour, attivista lucana di origini iraniane residente a Matera. E’ stata proprio la materana d’adozione a raccontare in mondovisione i diritti civili negati in Iran. Uno spazio di sensibilizzazione che Pegah Moshir Pour è riuscita ad utilizzare nel migliore dei modi.
Nella parte finale Pegah Moshir Pour è stata affiancata da Drusilla Foer, per un toccante duetto con cui sono stati elencati i diritti negati in Iran.
Michele Capolupo
Poco più che trentenne, Pegah Moshir Pour, residente a Matera con origini iraniane, è una creator digitale ma soprattutto un’attivista per i diritti umani.
Il suo nome è diventato popolare cinque mesi fa, quando, dopo la morte di Masha Amini, in Iran sono esplose delle proteste senza precedenti. Quando aveva solo 9 anni, Pegah è stata costretta a lasciare Teheran per arrivare in Basilicata assieme alla sua famiglia. In quegli anni, le violenze e la repressione del regime islamico si fecero fortissime, al punto da indurre diverse famiglie a scappare dal paese. Per questo motivo, adesso la sua voce è tutta a sostegno delle proteste delle donne e degli uomini esplose l’uccisione di Masha Amini per mano della polizia iraniana.
Proprio lo scorso ottobre, in occasione dell’esplosione delle proteste, Pegah ha scritto una lettera aperta alle università italiane chiedendo che venissero tutelati gli studenti iraniani in Italia con problemi di visto, economici o di permesso di soggiorno. Il diritto allo studio e a vivere in un Paese democratico sono fondamentali e purtroppo non scontati; quindi bisogna guardare con maggiore attenzione a questi ragazzi e non costringerli a tornare in Iran, aiutarli a trovare un lavoro, una collocazione! A tal fine, gli Atenei dovrebbero organizzarsi per aprire dei “corridoi accademici”: organizzare l’assegnazione di borse di studio per consentire agli studenti iraniani di proseguire la propria carriera universitaria qui, perché in Iran, nelle strutture che dovrebbero essere il tempio del sapere e dell’umanità, oggi c’è purtroppo solo violenza e sangue”.
Il suo profilo LinkedIn recita: “Italiana di origine Iraniana, nata tra i racconti del Libro dei Re cresciuta tra i versi de La Divina Commedia”. Una bio che basterebbe già a descriverne la forza e la determinazione, a cui si aggiungono poi due riconoscimenti: lo Standout Woman Award, conferitole a Palazzo Montecitorio, e l’inserimento nella lista dei 100 innovatori e innovatrici che hanno fatto la differenza nel 2022 di StartupItalia”.