L’Inno di Mameli e il saluto istituzionale di Luigi Gallo, presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati hanno fatto da prologo a “Le meraviglie d’Italia”, l’evento inserito nella rassegna Matera in musica promosso in serata nell’Auditorium Gervasio di Matera alla vigilia della cerimonia inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019. Un progetto di musica e arte che ha unito per la prima volta il critico Vittorio Sgarbi, il Maestro Michele Nitti e l’Orchestra della Magna Grecia parlamentari della commissione cultura.
Lo spettacolo con Sgarbi e Nitti si è rivelato un viaggio emozionante tra le Meraviglie d’Italia con le musiche eseguite dall’Orchestra della Magna. Gli artisti dal Veneto trasferiscono le loro opere in piccoli centri come Irsina, che è in provincia di Matera, anche se Sgarbi era convinto fosse provincia di Potenza, Palazzo San Gervasio, Giovinazzo, Terlizzi, Gallipoli. Testimonianze del Rinascimento del meridione.
Michele Nitti: Questo è uno spettacolo musicale che prende spunto dalla celebre mostra presentata da Sgarbi nel 2015 all’Expo di Milano e immortalata dalla sua opera editoriale “L’Italia delle meraviglie. Documenti che tracciano un parallelismo tra la storia dell’arte classica e quella sconosciuta ai più. Il tesoro d’Italia, dunque, tra musica e parole. Per indicare alcune rotte principali e per evitarle e stabilirne altre proprie, tutte possibili e tutte legittime, come spiegato dal massimo esponente di storia dell’arte che ci accompagnerà in questo viaggio. Una nuova visione dell’Italia artistica non più legata a nord, centro e sud ma ragionando su dorsale adriatica, dorsale tirrenica e area jonica come porta del Mediterraneo. Un progetto per affrontare tutta la materia della storia dell’arte e dei suoi principali maestri. E ognuno potrà tracciare una personalissima cartografia del cuore. Il concerto trae ispirazione dalla mostra dell’Expo e dal libro di Sgarbi per legare l’arte delle grandi opere del nostro straordinario patrimonio architettonico, artistico e culturale a un’altra arte: quella della musica. Con composizioni di Rota e Respighi, a volte con una articolazione netta, a volte in accompagnamento alla descrizione di Sgarbi. Nel finale ci sarà un focus sulle bellezze del territorio. Una serata che immaginiamo come un vero e proprio trionfo dell’arte italiana».
Il programma musicale, alternato dagli interventi di Vittorio Sgarbi con immagini delle opere presentate dal critico d’arte si è concentrato sulle composizioni di Ottorino Respighi, con “Antiche arie e danze per liuto, suite I” e “Ignoto: Passo mezzo e mascherada (fine sec.XVI) – Allegro vivo – Vivacissimo”, Igor Stravinskij con “Pulcinella”, suite da concerto, Sinfonia, Scherzino, Tarantella – Toccata e Minuetto-Finale e ancora Ottorino Respighi con “Antiche arie e danze per liuto, suite II”
Le opere di Sgarbi viaggiano tra protagonisti, luoghi e capolavori per comporre una storia e una geografia dell’arte, “Il tesoro d’Italia”, guidando il lettore attraverso una galleria di meraviglie di ogni epoca. Sgarbi torna a battere sulla necessità di riscoprire anche i tanti cosiddetti “minori” della nostra storia, di accendere una luce su quello che un altro grande critico come Roberto Longhi definiva ‘il genio degli anonimi”. Si tratta di meraviglie spesso inaspettate, almeno per i non addetti ai lavori, descrivendo un percorso conoscitivo rivolto a riscoprire i monumenti e le opere d’arte meno conosciute e disseminate nei tanti piccoli centri esistenti in Italia.
Vittorio Sgarbi dimostra come lo sterminato patrimonio culturale italiano dovrebbe essere integrato, meglio di quanto sia accaduto fino a questo momento, con il sistema economico. “Ho voluto raccontare il piacere che le opere d’arte trasmettono” ha dichiarato Sgarbi, convinto che si debbano abbandonare termini come ‘fruizione’ per tornare ad altri come ‘godimento’, un monito di impegno civile e uno sguardo al futuro. Tutto ciò che è menzionato nel suo progetto può portare la meraviglia del viaggio, della vita, dell’arte, dei luoghi, del nostro Paese, appunto “L’Italia delle meraviglie”.
Dal libro e dalla mostra ha tratto ispirazione il concerto dell’Orchestra della Magna Grecia sotto la direzione del Maestro Michele Nitti
Di seguito l’intervista rilasciata da Vittorio Sgarbi in occasione dell’evento culturale a Matera: “Mi sono ritrovato in Parlamento e stavo già portando in giro uno spettacolo su Leonardo. Si è avvicinato un parlamentare che mi ha parlato di questo progetto con l’Orchestra della Magna Grecia ma avevano già fatto tutto loro. Hanno scelto il titolo di un mio libro “Le meraviglie d’Italia” e hanno messo in piedi un percorso d’Italia limitato ad alcune tappe del Meridione che cade nella serata precedente quella della cerimonia inaugurale di Matera 2019. Per di più il direttore d’orchestra è un deputato del Movimento 5 Stelle, che io non ho mai trattato con grande affetto. Quindi è una cosa misteriosa. Un direttore che si chiama Nitti, molto sensibile e del tutto alieno dall’antagonismo politico, una produzione che nasce nel mio nome sulla scia di quelle fatte per gli artisti. Cominciai con Caravaggio, poi Michelangelo e quindi Leonardo per i 500 anni dalla sua morte, prossimo anno Raffaello. Io mi sono preparato per questo spettacolo ripartendole per tre direttrici: la riviera adriatica, quella tirrenica e quella jonica. Sono felice che questo accada a Matera ma quattro anni quando cercai di parlare con il sindaco per fare una grande mostra per Matera capitale europea della cultura 2019 non sono riuscito a trovare nessun collegamento pratico per realizzarla. Invece è capitato un miracolo del Parlamento a Matera. Perché siamo due parlamentari di diverso orientamento politico che lavorano insieme in quanto uno direttore di orchestra e l’altro critico dell’arte”.
Credere nello straordinario patrimonio italiano e integrarlo al meglio con il sistema economico nazionale, è questa la sua missione, ma per Matera cosa pensa? “Matera potrebbe essere il primo luogo del Meridione che risorge attraverso la bellezza, è toccato anche a Lecce. In questo argomento la mia posizione è opposta a quella di Di Maio nel senso che i 7 miliardi del reddito di cittadinanza li avrei dati al Meridione per investirli in turismo e beni culturali in modo da creare lavoro, ma darli così, perché 6 milioni di persone siano tranquille a non fare nulla mi sembra un segnale inquietante sul piano politico e non utile a questo progetto politico che è quello di far capire che il Meridione può avere uno sviluppo nella direzione della bellezza, rispetto al nord che è sviluppato. Lo dicevo con Farinetti. Le Canarie hanno un perimetro come la Sicilia e ha 75 milioni di turisti e la Sicilia ne ha 7, quando la Sicilia ha molta più offerta, perché oltre all’offerta del mare ha una quantità sterminata di capolavori. Non è questa la strada che è stata scelta ma occorrerà arrivarci. Dovendo spendere miliardi di euro, dovrebbero essere spesi per la bellezza dell’Italia e per farla conoscere”.
Matera 2019 senza Vittorio Sgarbi, eppure lei si è speso anche per questo progetto. “Quella fu una falsa partenza perché ero convinto di essere utile. Avevo proposto di esporre la mia collezione della Fondazione Cavallini Sgarbi e di fare una mostra Venezia-Matera. Vedo che il progetto che è stato realizzato per le mostre è poco comunicato e non particolarmente ricco. Un autore tra l’altro è una persona di mia stretta amicizia che si chiama Solito, poi altre due non mi sono chiare e un’altra sul Rinascimento del Meridione che più o meno è una variante di quella che ho proposto io ma con il nome Venezia-Matera sarebbe passato il messaggio che Venezia è Matera e Matera è Venezia, quindi hanno sbagliato il titolo. Non ho trovato interlocutori e così ho pensato anche di fare il sindaco di Pisticci e faccio Pisticci contro Matera, poi non ho fatto nemmeno quello. Quindi per me è un’occasione perduta, per loro speriamo di no, mi auguro che possano avere grandi risultati anche se io avrei potuto portare insieme a Oscar Farinetti, nel rapporto tra bellezza e cibi, una dimensione più aperta, ma lo dico facendo una critica a scatola chiusa. La mostra che stanno facendo sul Rinascimento meridionale è sicuramente meravigliosa ma sarà un pochino per specialisti mentre Venezia-Matera voleva legare due nomi in una dimensione universale che è quella di Venezia”.
Il rapporto con i lucani resta comunque ottimo? “Sì, credevo molto a questa opportunità e ci credo ancora, se essa sarà un’apertura per il progetto che avevo in mente Matera sarà la città con cui si è riscattato il Sud attraverso la cultura”.
Per le Regionali Vittorio Sgarbi è pronto a scendere in campo con Rinascimento Basilicata? “Quello che faremo nell’incertezza della data non mi è ancora chiaro però ho dato a Scarcia che ha fatto con me un libro sui Tesori della Basilicata ampia possibilità. Certo, la politica è fatta anche di animalità, soprattutto nel Meridione, di persone di capaci di prendere i voti e non solo di grandi idee. Sarebbe bene quindi trovare che fossero sintonizzati con questo progetto”.
La priorità per questa Regione secondo Vittorio Sgarbi? “E’ una regione straordinaria ma è quella meno conosciuta, perfino di meno del Molise. Partiamo con Matera e abbiamo la possibilità di far nascere una regione nuova, che si aggiunge alle regioni italiane che sono nella mente degli italiani. Un turista arriva a Matera e così comincia una nuova idea di Italia, si fa l’Italia da Matera”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’evento “Le meraviglie d’Italia” a Matera con Vittorio Sgarbi, Michele Nitti e Orchestra Magna Grecia (foto www.SassiLive.it)