“Sonic Futures – rumori futuristi della città”. E’ il titolo della performance proposta questa sera a Palazzo Lanfranchi dal Museo Nazionale di Matera durante l’apertura serale in cui è stato possibile anche visitare le collezioni permanenti, le mostre temporanee. La performance, in scena nella sala ex biblioteca, esplora il Futurismo attraverso le più moderne tecnologie acustiche e visuali ed è stata realizzata in due sessioni da Daniele Antezza (sound designer) che ha composto questa produzione musicale insieme a Federico Nitti (lighting designer) e Roberto Laterza (sound designer).
In una società avvolta da suoni assordanti, i più giovani sanno che i “rumori” possono diventare musica? La risposta empirica a questa domanda arriverà Giovedì 28 dicembre, nella Sala della Ex Biblioteca di Palazzo Lanfranchi in un live performance dal titolo “Sonic Futures – rumori futuristi della città”, pensata come occasione per accrescere il valore alla preziosa mostra “Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento”, in svolgimento presso Palazzo Lanfranchi.
La “live performance” ha visto protagonisti anche alcuni “intonarumori” presenti nella collezione in mostra a Matera, appartenenti ad una famiglia di strumenti musicali inventati nel 1913 da Luigi Russolo, formati da generatori di suoni acustici che permettono di controllare la dinamica, il volume, la frequenza di diversi tipi di suono.
Al valore storico di questi strumenti, si sono unite le potenzialità delle più moderne tecnologie acustiche e visuali, che – attraverso alcuni campionamenti registrati unitamente ad effetti visuali e luminosi molto suggestivi – hanno creato una performance originale, innovativa, intrigante e sorprendente, in linea con lo spirito e con i valori innovativi del “futurismo italiano”.
“Come avvicinare i giovani al museo? L’evento – ha spiegato Anna Maria Mauro, Direttrice del Museo Nazionale di Matera – è il primo di una serie di appuntamenti in programma. Il linguaggio scelto è sperimentale, attraverso la musica si esplora il nostro straordinario patrimonio. I rumori futuristi e il valore storico degli intonarumori uniti alle potenzialità acustiche e visual daranno vita ad una performance innovativa”.
Chi si è prenato per vivere questa esperienza culturale e musicale all’avanguardia ha potuto partecipare alla visita guidata alla mostra “Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento”, disponibile a Palazzo Lanfranchi fino al prossimo 8 aprile 2024 e organizzata dal Museo Nazionale di Matera in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Veneto. In esposizione più di 130 dipinti, sculture e disegni provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private.
La prenotazione per partecipare alla live perfomance “intonarumori” è obbligatoria: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-sonic-futures-rumori-futuristi-della-citta-782065016517
L’accesso al Museo per visitare le collezioni permanenti e le mostre temporanee ospitate da Palazzo Lanfranchi prevede un ticket di € 2,00 under 25 anni, € 5,00 over 25 anni.
Cosa sono gli “Intonarumori”
L’11 marzo 1913 il musicista Luigi Russolo pubblica “L’arte dei rumori”, una lettera-manifesto che rinnega l’arte classico-romantica e inneggia alla prosa, alla quotidianità, alla volgarità del rumore in tutte le sue manifestazioni contingenti e meccaniche, dallo scoppio di un motore allo sferragliare di un treno. Per riprodurre questo genere di rumori, Russolo stesso costruisce l’intonarumori, un apparecchio che simula ululati, stropiccii, gorgoglii, sibili e ronzii e un rumorharmonium, il mezzo necessario ad amplificare gli effetti musicali creati dall’intonarumori. Purtroppo, molti di questi strumenti furono distrutti durante la seconda guerra mondiale.
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La fotogallery della performance “Sonic Futures – rumori futuristi della città” (foto www.SassiLive.it)