Atmosfera magica al teatro Duni di Matera con la voce di Noa. La cantante israeliana è tornata ad esibirsi live nella capitale europea della cultura 2019 per “Love Medicine”, concerto inserito nella stagione concertistica “Matera in Musica” promosso con l’Orchestra ICO Magna Grecia, diretta da Piero Romano e la partecipazione del chitarrista Gil Dor. La musica è la migliore medicina per l’anima. Questo il messaggio trasmesso da Noa prima agli allievi del Conservatorio Duni e poi in serata al pubblico che ha seguito la sua performance. Il concerto è aperto da alcuni brani riarrangiati da Gil Dor in lingua ebraica, tra i quali spicca la nuova versione di “Genesi”. Noa, che è anche una apprezzata percussionista, diverte il pubblico anche nel duetto con Gil Dor alla chitarra per poi presentare tre brani tratti dal suo ultimo album “Love Medicine”, frutto di quattro anni di lavoro con Gil Dor, compagno inseparabile della sua esperienza musicale nel doppio ruolo di direttore musicale e chitarrista. Dopo una lunga pausa creativa Noa ha tradotto in musica, con la sua straordinaria sensibilità, tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri significativi e luoghi magici. Oltre a “Shalom” (Pace), da “Love Medicine” Noa ha presentato al pubblico un brano scritto lo scorso per “Karol Wojtyla – la vera storia”, un musical su Giovanni Paolo II: la canzone “Look at the Moon” racconta del giovane Wojtyla con la fidanzatina ebrea, a seguire l’emozionante “Little Star”, ambientato all’inizio della seconda Guerra mondiale con l’invasione nazista della Polonia, il primo brano scritto da Noa sulla Shoa.
Gran parte del concerto è dedicato alle canzoni che hanno contrassegnato la straordinaria carriera di Noa. Si tratta di cantati in ebraico e nei quali si mescolano armoniosamente jazz, rock americano e suggestioni mediorientali, un’artista capace di superare tutte le frontiere culturali.
Con la sua voce angelica accompagnata da una presenza scenica magnetica, Noa ha selezionato per questo concerto “He Chalil (The flute), “Mishaela”, “Bereshit” (In the beginning), “Rachel Ola Min Ha-Midbar (Rachel)”, “Uri”, “Yuma”, “Zacharya, Gedalya Ve Miriam”, “Child of man”, e “Keren or” (Notturno).
Per il bis Noa ha scelto un classico della musica lirica composto dalla sua insegnante Maria Callas, ha eseguito la deliziosa “smile”, colonna sonora del celebre film “La vita è bella” di Roberto Benigni e ha reso omaggio alla musica napoletana con Santa Lucia Luntana e “Alla Fierra” per poi chiudere con l’Ave Maria.
Achinoam Nini è nata a Tel Aviv nel 1969 da genitori yemeniti ebrei che si erano rifugiati in Israele; due anni dopo la sua famiglia si è trasferita negli Stati Uniti dove la cantante si è formata musicalmente. In profonda crisi di identità – “non ero bianca e non ero nera” ricorderà in seguito -, a 17 anni Noa ritorna in Israele dove per due anni presta servizio militare, una esperienza che la segna significativamente. Da quel momento l’artista userà il canto come strumento di riavvicinamento fra i popoli in conflitto, con particolare riguardo alla tragica questione mediorientale. Per questo Noa nel 2001 è stata insignita ad Assisi del premio “Artista per la Pace”, e nel 2003 è stata nominata “Ambasciatrice di buona volontà” della FAO. Da sempre alla ricerca di atmosfere e culture musicali diverse, in particolare mediterranee, le sue canzoni sono fortemente influenzate dall’ambiente israeliano perché, come afferma, “non potrei mai vivere lontano da Israele”.
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