Sarà dedicata a all’archeologo Khaled al Asaad, brutalmente ucciso in Siria per aver difeso il ricco patrimonio culturale, l’ultima giornata di Materadio in programma domenica 6 settembre.
Si parte domattina, alle 9, nella Chiesa di San Pietro Barisano, con il programma “Lezioni di Musica e Concerto” condotto da Giovanni Bietti. Ad esibirsi il duo con Francesco Pepicelli,violoncello e Angelo Pepicelli, pianoforte che proporrà le sonate per violoncello e pianoforte op.5 di Ludwig van Beethoven.
Nel 1796 Beethoven pubblicò due Sonate per violoncello e pianoforte (op. 5), le prime composizioni di questo genere mai scritte. Frutto dell’incontro con un grande virtuoso, Duport, mostrano una serie di novità impressionanti, dalle dimensioni inusitate all’audacia delle soluzioni timbriche e armoniche. La Lezione, che vede la partecipazione di un rinomato duo da camera, ci condurrà alla scoperta di questi due importanti brani.
A seguire la lettura del sesto capitolo del giallo materano
Alle 10.50 appuntamento nella Casa Cava con un altro programma di punta di Rai Radio3, “Uomini e profeti” condotto da Gabriella Caramore con la potessa Chandra Livia Candiani e Brunetto Salvarani. Infanzia, vecchiaia: i due estremi della vita. Due mondi in apparenza divaricati, di fatto con moltissimi punti di contatto. È solo la freccia della vita che li porta in direzioni opposte. Tutte le tradizioni sapienziali hanno posto sia il bambino che il vecchio come figure della saggezza, divergenti e complementari. Ma noi dobbiamo anche confrontarci con la realtà splendente e problematica dell’infanzia, con quella fragile e drammatica della vecchiaia. Gabriella Caramore e Brunetto Salvarani ne parlano con la poetessa Chandra Livia Candiani.
Alle 12 “concerto” condotto da Sandro Cappelletto. Ad esibirsi nella casa cava saranno i musicisti del Quartetto Savinio che proporranno musiche di W.A. Mozart e R. Schuman: Alberto Maria Ruta e Rossella Bertucci, violini; Francesco Solombrino, viola; Lorenzo Ceriani, violoncello.
Il genere del quartetto d’archi nasce nella seconda metà del Settecento e diventa nel giro di cinquant’anni, grazie al lavoro di Haydn, la forma di scrittura più nobile dello stile classico. Le varie raccolte di quartetti pubblicate da Haydn a partire dagli anni Settanta rappresentano un punto di riferimento per tutti i principali musicisti dell’epoca, compreso il giovane Mozart. I sei quartetti dedicati a Haydn sono la più eloquente testimonianza della stima di Mozart per il collega, che ricambiava l’omaggio con altrettanta ammirazione. Il Quartetto K458 detto La caccia è uno dei più popolari del ciclo, grazie a una scrittura tersa e melodica malgrado l’abbondanza degli artifici contrappuntistici. Schumann era un artista istintivo e riflessivo al tempo stesso, come Eusebio e Florestano, i personaggi inventati dalla sua fantasia letteraria per rappresentare il proprio ego diviso. I tre Quartetti Op. 41, scritti di getto nell’estate del 1842, incarnano alla perfezione i contrastanti stati d’animo di Schumann, diviso tra urgenza dell’espressione e disciplina della forma musicale. Il n.1, in la minore, spicca in particolare per la bellezza celestiale dell’Adagio, che incarna nella maniera più struggente le ansie palpitanti dell’anima romantica.
Alle 13.00 ultimo capitolo del giallo materano “Le voci della pietra” di Maurizio de Giovanni legge Roberto Latini musiche di Gianluca Misiti
Subito dopo, nella chiesa di San Pietro Barisano il direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi, incontrerà Marta Ragozzino, Direttore del Polo Museale della Basilicata per parlare di Lucania ’61, il grande dipinto di Carlo Levi, e di Matera 2019. Sarà l’occasione per lanciare il nuovo programma di Rai Radio3 dedicato al “Cristo si è fermato a Eboli” attraverso la lettura di alcune pagine dell’opera di Levi da parte degli attori dello Iac, il Centro arti integrate di Matera. Subito dopo tutta la carovana di Rai radio3 si sposterà a Palazzo Lanfranchi dove, alle 14, verrà piantumato, insieme a Legambiente, un albero di pistacchio dedicato all’archeologo Khaled al Asaad.