Il “Requiem di Verdi” ha inaugurato questa sera nella Cattedrale di Matera la sesta edizione del Mysterium Festival. Il Maestro Gelmetti, alla quinta direzione consecutiva del festival dedicato alla fede, ha aperto il concerto con “La Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi. Ad esibirsi il soprano Silvia Dalla Benetta, il mezzosoprano Annunziata Vestri, il tenore Raffaele Abete, il basso Fabrizio Beggi, il direttore Maestro Gianluigi Gelmetti, i maestri del coro Andrea Crastolla, Agostino Ruscillo e Annarita Di Giovine Ardito, il coro regionale Arcopu e l’Orchestra della Magna Grecia.
Verdi ha dedicato La Messa da Requiem allo scrittore Alessandro Manzoni, quando, colpito dalla sua morte, scrisse: «Vorrei dimostrare quanto affetto e venerazione ho portato e porto a quel grande che non è più e che Milano ha tanto degnamente onorato». Il requiem fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni. Il successo fu enorme e la fama della composizione superò presto i confini nazionali.
Gianluigi Gelmetti è stato definito ”Tra i migliori direttori del mondo” dal musicologo Paolo Isotta. Vanta un repertorio poliedrico e ha diretto in tutto il mondo (es. la Scala, il Covent Garden e l’Opéra de Paris). É stato storico Direttore Musicale all’Opera di Roma per dieci anni. La Principessa Carolina di Hannover, all’inizio del 2012, gli ha affidato la responsabilità totale dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo di cui è stato Direttore Musicale ed Artistico fino alla fine del 2016 e dopo cinque anni ha ricevuto il titolo di Chef Honoraire a vita, e la nazionalità monegasca, conferitagli dal Principe Alberto. É stato onorato con i più prestigiosi riconoscimenti e Premi come il Rossini d’Oro per il Guillaume Tell. Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, su proposta del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, lo ha nominato “Cavaliere di Gran Croce all’Ordine e Merito della Repubblica Italiana”. In Francia, è stato insignito Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres e nel Principato di Monaco Commandeur de l’Ordre du Mérite Culturel, – il titolo onorifico più importante.
Le curisità sul concerto “Requiem di Verdi”:
La Messa da Requiem è una composizione sacra di Giuseppe Verdi del 1874 per coro, voci soliste ed orchestra. È dedicata ad Alessandro Manzoni.
Dopo il successo di Aida, Verdi si ritirò per un lungo periodo dal teatro d’opera.
Non smise tuttavia di comporre e il lavoro più importante di questo periodo è appunto la Messa da Requiem.
In realtà egli pensava da tempo ad una composizione di questo tipo, tanto che nel 1869 aveva promosso l’organizzazione di una messa di requiem a più mani per la morte di Gioachino Rossini (nota come Messa per Rossini). Il “Libera me Domine” della messa del 1874 fu composto in quell’occasione, anche se non venne mai usato a causa del fallimento del progetto.
Verdi rimase molto impressionato dalla morte del compatriota Alessandro Manzoni, avvenuta il 22 maggio 1873. Manzoni, come Verdi, si era impegnato per l’unità di Italia avvenuta pochi anni prima, e condivideva dunque con lui i valori tipici del Risorgimento, di giustizia e libertà. La sua morte gli fornì dunque l’occasione per realizzare il vecchio progetto, questa volta componendo l’intera messa.
Il 3 giugno successivo, Verdi, scrisse a Ricordi: «Io pure vorrei dimostrare quanto affetto e venerazione ho portato e porto a quel grande che non è più e che Milano ha tanto degnamente onorato. Vorrei mettere in musica una Messa da morto da eseguirsi l’anno venturo per l’anniversario della sua morte. La Messa avrebbe proporzioni piuttosto vaste, ed oltre ad una grande orchestra ed un grande coro, ci vorrebbero anche (ora non potrei precisarli) quattro o cinque cantanti principali».
Dopo l’autorizzazione dell’allora sindaco Giulio Bellinzaghi, il requiem, che Verdi offrì alla città di Milano, fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, nella Chiesa di San Marco sempre a Milano. Fu diretto dallo stesso Verdi ed i quattro solisti furono Teresa Stolz (soprano), Maria Waldmann (mezzosoprano), Giuseppe Capponi (tenore) e Ormondo Maini (basso). Il successo fu enorme e la fama della composizione superò presto i confini nazionali.
Nel 1875 Verdi operò una revisione al Liber scriptus, sostituendo il fugato del coro con un’aria per mezzosoprano.
Il Lacrimosa è una rielaborazione del materiale del Lacrimosa del Don Carlo, presente inizialmente nel IV atto dell’opera nella sua versione in cinque atti.
Il manoscritto autografo è conservato presso il Museo Teatrale alla Scala di Milano.
La fotogallery dell’evento (foto www.SassiLive.it)