Si è svolta a Castelluccio inferiore la quinta edizione del premio “Memorie migrate”, promosso dall’amministrazione comunale e dalla locale Pro Loco. Location della cerimonia, condotta dalla lucana Eva Immediato, la suggestiva piazza San Nicola. Diversi i premiati: il giornalista, scrittore e autore televisivo italiano Marco Ferrari per “Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol” (Laterza editore, 2021); lo scrittore Alberto Baldi per “Emigranti cineasti. Regie di un successo. Basilicata-America, 1900-1950” (Squilibri 2021); il Museo nazionale dell’emigrazione italiana di Genova per la valorizzazione del prezioso patrimonio sull’emigrazione; il compositore Paolo Vivaldi per la colonna sonora della serie televisiva di Raiuno “La vita promessa” di Ricky Tognazzi e il compositore Mirko Gisonte per l’attività di ricerca musicale. Durante la cerimonia il sindaco, Paolo Campanella,ha consegnato al Museo nazionale dell’emigrazione italiana alcuni reperti originali sull’emigrazione italiana, in particolare passaporti, tessere sanitarie e certificati di nascita. Protagonisti della seconda parte della serata Nino Frassica & i Los Plaggers, che hanno allietato il numerosissimo pubblico con un concerto. L’evento, coordinato dal direttore artistico Giuseppe Papasso, ha visto, oltre alla presenza dei vincitori, due sezioni speciali. Nella sezione “Visioni”, è stato ricordato Raf Vallone per “Il cammino della speranza” di Pietro Germi, e per l’occasione è salito sul palco il figlio dell’artista, Saverio Vallone. Nella sezione “Storie senza tempo” si è parlato di emigrazione con la scrittrice e sceneggiatrice Mariolina Venezia. I suoi romanzi hanno ispirato, tra l’altro, la serie televisiva di successo “Imma Tataranni”. Assieme a Venezia della nuova serie ha parlato l’attore materano Nando Irene. Tra le iniziative collaterali del Premio delle scorse edizioni degne di note la mostra sull’emigrazione lucana inaugurata da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’Estero del ministero degli Affari Esteri e un documentario su De Rosa, il castelluccese che inventò il metallo argentino su una ricerca di Egidio Sprovieri. “Anche quest’anno è stato un grande appuntamento culturale per la nostra comunità – ha commentato il sindaco Campanella – che ogni anno vuole mantenere viva una tradizione che si rinnova, salvaguardando la memoria del passato, ricordando la sua gente che è dovuta emigrare per terre lontane in cerca di fortuna”.