Un concerto omaggio alla memoria di Lucio Marconi, grande materano d’adozione, a 100 anni dalla nascita e a 10 dalla scomparsa. Grazie a Lucio Marconi a Matera fu istituito il Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera in piazza del Sedile, identificata già in quel periodo come la piazza cittadina della musica.
Per la rassegna “Prospettive Music Festival” del Lams di Matera nella Chiesa di San Giovanni Battista è stato proposto al pubblico il concerto “Ricordando Lucio Marconi” del Trio Dmitrij.
Il ricordo di Lucio Marconi è stato affidato a Michele De Ruggieri e Lorenzo Rota, quindi spazio al concerto del Trio Dmitrij comosto da Henry Domenico Durante al violino, Alessandro De Felice, nipote di Lucio Marconi, al violoncello e Michele Sampaolesi al pianoforte. Il trio ha eseguito brani di Debussy e Shostakovic.
In sala tra gli altri la moglie Anna Maria e una delle due figlie di Lucio Marconi, Cristiana. Hanno assistito al concerto il sindaco di Matera Domenico Bennardi e l’assessore alla cultura del Comune di Matera, Tiziana D’Oppido.
Riconosciuto “per le notevoli doti artistiche, la completa formazione interpretativa e stilistica e per il raro affiatamento collettivo” (P. N. Masi), il Trio Dmitrij è presente dal 2007 nel panorama musicale cameristico in Italia e all’estero.
Ospite di importanti Istituzioni quali la Società dei Concerti di Milano con l’esecuzione integrale dei Trii di Franz Schubert e Dmitrij Shostakovic, il Trio sì é esibito presso il Salon de Actos del Conservatorio “F. Guerrero” di Siviglia (Spagna), il Chamber Music Summer Festival di Rovinij (Croatia), Mantova Chamber Music Festival nella splendida cornice del Teatro Bibiena, Regia Accademia Filarmonica di Bologna, Auditorium Museo Revoltella di Trieste, Ente Concerti di Pesaro, Auditorium Parco della Musica di Roma (Spazio Risonanze), A.S.A.M. di Siracusa, Accademia Filarmonica di Messina, Auditorium “L. Repaci” in Palmi, Teatro Politeama di Palermo e in tanti altri luoghi.
Michele Capolupo
Di seguito l’intervento di Lorenzo Rota dedicato a Lucio Marconi
Non una biografia, ma un “ricordo” di un “Marconi-boys”, uno dei ragazzi che, tra adolescenza e giovinezza, ha avuto la fortuna di incontrare Lucio Marconi;
Una persona mite, allo stesso tempo schiva ma dotata di straordinaria “empatia”, forte e coerente nel suo convincimento che fosse necessario impegnarsi per educare i giovani alla sensibilità per le forme di espressione culturale ed artistica, insieme alla socialità, presupposto di impegno collettivo nella propria comunità.
-Lo ha fatto utilizzando le sue innate doti e creatività artistiche (nella recitazione, nella musica, nel canto corale), e la sua fervida fantasia, le sue capacità organizzative, impegnandosi a fondo per la formazione delle giovani generazioni che si affacciavano alla vita della città del secondo dopoguerra.
Lucio Marconi ha partecipato così, dando il suo contributo, a quel processo di “riscatto” di quella società contadina, tenuta per secoli “fuori della storia”, che in quegli anni si stava decisamente realizzando; per impulso di Carlo Levi (che ne aveva squarciato il velario dell’indifferenza che l’avvolgeva) e con il sostegno politico e progettuale della cultura cattolica e riformista repubblicana.
Tra gli anni ’50 e ’60, almeno tre generazioni di “Marconi-boys”, sono cresciute,si sono formate ed arricchite socialmente e culturalmente, grazie alle attività promosse dalla fervida fantasia e capacità aggregativa di Lucio Marconi.
Giovani di tutte le estrazioni sociali, che partecipavano insieme (senza discriminazioni di censo e di cultura) ai gruppi di “filodrammatici” (“Filodrammatica San Genesio”), alle corali (“Polifonica Pierluigi da Palestrina”), alle Associazioni dell’universo cattolico, che avevano in Lucio Marconi, il promotore, l’animatore, l’instancabile organizzatore.
Tutte impegnate nel perseguimento dell’obiettivo comune della crescita culturale del gruppo, e con essa della città: anche con notevoli risultati al di fuori delle sue mura (Concorsi Nazionali polifonici).
La musica, il canto corale, la recitazione erano in effetti un esercizio di riconoscimento e rispetto di “regole” di comportamento comune, e quindi un esercizio(un’educazione) di cittadinanza!
Tra la metà degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, Lucio Marconi amplia questo suo impegno trasferendolo a livello amministrativo, come Consigliere ed Assessore Comunale, nelle file della DC, partito nel quale aveva da sempre militato:
Impegno che estende a scala cittadina ed amministrativa, il suo metodo di “animazione ed organizzazione culturale” ampliamente sperimentato nei confronti dei giovani nei due decenni precedenti.
Le sue responsabilità amministrative gli consentono di promuovere l’insediamento nella città di nuove “infrastrutture culturali”, luoghi cioè dove la città ed i suoi giovani possono crescere, esercitarsi e produrre cultura;in particolare nel campo che a lui stava particolarmente a cuore: quello della musica.
Promuove pertanto l’istituzione a Matera di una Sezione staccata del Conservatorio di Musica di Bari (diretto dal prestigioso Maestro Nino Rota), collocandolo nel Palazzo del Sedile (originario Palazzo Municipale della città, ormai dismesso).
Organizza contemporaneamente una serie di Concerti, con musiche ed interpreti di altissimo livello(Rassegna Musicale: “I Concerti del Mercoledì”), che diffondono la cultura musicale nella comunità materana e regionale, dando forza così a quella neonata istituzione musicale!
Sezione che si consolida definitivamente nel 1969, allorchè ottiene dal Ministero della P.I. l’autonomia istituzionale, divenendo il Conservatorio di Musica “E.R.Duni” (intitolato ad un importante musicista materano del XVIII secolo).
Nel frattempo l’attività di “animazione culturale e musicale” cittadina e regionale si amplia e consolida con un’altra Rassegna di concerti e spettacoli di prosa: “Il Luglio materano”, che diventa, agli inizi degli anni ’70, un forte attrattore turistico-culturale ad ampia risonanza nazionale.
Gli spettacoli del “Luglio” hanno quasi sempre come cornice urbana le due Piazze gemelle del Sedile e di S. Francesco d’Assisi, con la sede del Conservatorio che fa da supporto logistico: la piazza del Sedile inizia così ad assumere sempre più la fisionomia urbana di “piazza della musica”, possibile collocazione della sede definitiva del Conservatorio (che si stava ricercando):
è quanto propongono nel 1973 due giovani architetti materani (Lamacchia e Rota):
non un “Palazzo del Conservatorio”, collocato in una anonima periferia urbana, ma un brano di città storica, recuperata e valorizzata con le sue piazze, i suoi edifici più importanti, i suoi ipogei archetipo della forma stessa della città antica(Auditorium),destinati alla musica.
Idea che Lucio Marconi, con grande capacità di “visione” (si direbbe oggi), coglie nella sua grande forza ed attualità, e si adopera perché venga recepita negli atti amministrativi comunali (1975).
Una decisione di straordinaria importanza per il futuro della città antica, che reintegra la Piazza Civica rinascimentale, nelle funzioni privilegiate della città contemporanea, preservandola dal malinconico declino che la stava interessando insieme ai contigui Rioni Sassi, ormai senza vita;
Anzi, facendo di questa Piazza un primo esempio di quel processo di rivitalizzazione della città antica dei Sassi,che in quegli anni (metà anni ’70) si stava avviando con l’espletamento del “Concorso Internazionale Sassi di Matera”:
l’incipit di quella straordinaria operazione di riabilitazione della città antica, che oggi costituisce il punto di forza dell’attrattività internazionale della città di Matera.
Lucio Marconi, un uomo mite, catapultato dagli eventi bellici dalla natia Sirolo in una città del “profondissimo” sud,che ha avuto il coraggio, la forza, di dare un impulso straordinario per “animare”, nella cultura e nella musica, i suoi giovani, la sua società, la sua struttura urbana, contribuendo ad aprirla così ad un futuro di crescita e progresso.
Per questo Matera deve essere grata a Lucio Marconi: certamente lo sono i suoi “Marconi-boys”.
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La fotogallery del concerto (foto www.SassiLive.it)