Gli operatori dello Spettacolo dal vivo iscritti all’Albo A Regione Basilicata FUS MIBACT di seguito riportati “Amici della musica di Lagonegrese”; Ateneo Musica Basilicata, Basilicata Circuito Musicale, Basilicata 1799, Camerata delle Arti, Centro Mediterraneo delle Arti, A&F Doccino, Festival Duni, Lams Matera e Matera in Musica in una nota “respingono con forza le illazioni offensive e generalizzate del Consigliere regionale Leggieri secondo cui i soggetti finanziati rispondano a ipotetiche vessazioni clientelari per l’ottenimento del sostegno regionale”. Di seguito la nota integrale e quella già pubblicata del Consigliere regionale Leggieri.
Le imprese e le associazioni culturali della Basilicata, inserite nell’ albo regionale e riconosciute dal MIBACT, respingono con forza le illazioni offensive e generalizzate del Consigliere regionale Leggieri secondo cui i soggetti finanziati rispondano a ipotetiche vessazioni clientelari per l’ottenimento del sostegno regionale.
Queste accuse generiche rischiano di gettare indistintamente fango su tutta la categoria degli operatori dello spettacolo, se non circostanziate, in contraddizione a quanto detto dallo stesso consigliere Leggieri che ritiene necessario “tutelare e ringraziare per quanto fanno”.
Teniamo a specificare che lo spettacolo dal vivo rientra nel novero di quei settori per i quali l’intervento dei soggetti istituzionali, leggasi Regione Basilicata, risponde ad una logica di complementarità con l’intervento di altri soggetti pubblici e privati come una sussidiarietà sorretta da finalità e responsabilità essenzialmente perequative (principio confermato dalla riforma del Titolo V a fronte del recepimento dell’art.118, comma 4 della Carta Costituzionale).
Gli operatori dello spettacolo dal vivo della Regione Basilicata, professionisti nell’ambito teatrale, musicale e della danza, creano annualmente centinaia di posti di lavoro per tecnici, artisti, amministrativi e l’impegno dei tanti operatori culturali anche in altri ambiti professionali è garantito dalle numerose normative (L.508/1999 – D.P.R. 28/2/2003 n.132; L.190/2012 – D.L. n 165/2001; D. Lgs. 297/94) non inficiando l’efficacia nei propri campi di azione, ma al contrario arricchendoli di ulteriore e qualificata capacità progettuale.
La tutela degli operatori dello spettacolo deve essere garantita, annualmente dalla Regione Basilicata, nei confronti unicamente di quei soggetti in piena regolarità contributiva nonché retributiva. A tal proposito noi operatori dello spettacolo siamo i primi a pretendere trasparenza affinché si dimostri chiaramente il pieno assolvimento dell’ impegno progettuale presentato alla Regione Basilicata e al Mibact, ottemperando alle regole che le leggi regionali (L. 37/2014) e ministeriali (L.800/1967 – D.M. 27 luglio 2017), impongono al fine di determinare l’indubbia efficacia nell’alimentare e sostenere l’enorme indotto di professionisti, tecnici e fornitori delle attività artistiche e culturali. Nel corso del 2020 gli operatori culturali della Basilicata, nonostante il Covid e nel rispetto dei protocolli per la realizzazione degli spettacoli, non hanno ricevuto alcun ristoro né indennizzo dall’Ente regionale, investendo al contrario propri fondi e personali esposizioni bancarie per garantire l’ occupazione a centinaia di professionisti del settore. La maggior parte di essi hanno realizzato tutti gli spettacoli della stagione 2019 e buona parte di quelli programmati per il 2020, ottemperando ai pagamenti dei professionisti, delle maestranze e di tutti i fornitori.
Oggi chiediamo di implementare il fondo 2019 per completare lo scorrimento della graduatoria degli ammessi a finanziamento e di garantire immediatamente il fondo per il piano 2020, di cui si richiede l’immediata pubblicazione, nonché l’auspicio di una data certa per l’uscita del bando 2021.
Lavoratori dello spettacolo, Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Vanno tutelati e ringraziati per quello che fanno”. Di seguito la nota integrale.
Qualche giorno fa ho formalizzato un accesso agli atti rivolto all’Ufficio sistemi culturali e turisticipresso la Presidenza della Giunta. Si tratta dellanaturale conseguenza di una mia interrogazione del settembre 2019. Un anno fa chiedevo di conoscere i motivi della mancata pubblicazione del bando relativo ai contributi da assegnare alle associazioni che operano nel settore dello spettacolo, tenuto conto della Legge regionale 37/2014. Il tutto è finalizzato a garantire trasparenza ed equità nell’azione della Regione Basilicata. Un’azione, credo, di buon senso per stimolare un’inversione di tendenza rispetto al passato, dato che pure nel settore culturale abbiamo assistito a variegate forme di clientelismo con la sciagurata logica della ricerca del consenso da parte del politico di turno.Nel mio accesso agli atti sono ritornato su alcuni temi molto attuali, che potranno aprire un serio dibattito per rilanciare l’azione istituzionale a sostegno di una categoria senza rappresentanze ridotta allo stremo per il protrarsi della pandemia.
Da troppo tempo assistiamo ad espedienti ed improbabili artifici per agevolare soggetti ed operatori culturali, dimenticando che l’azione amministrativa non è tesa a tutelare gli interessi di pochi. Da troppo tempo assistiamo in ambito culturale ad interventi da parte di qualcuno che nella Pubblica amministrazione pensa di muoversi come se si trovasse nel salottino di casa propria, senza dimenticare la presenza di qualche vestale della stopposa burocrazia locale che pensa di fare il bello e cattivo tempo. I tempi sono maturi per una riflessione finalizzata ed una revisione in termini più moderni dello strumento legislativo regionale in materia di cultura e di spettacolo.
Occorre partire dalla pubblicazione di tutti gli atti prodotti:da quelli che determinano le modalità dell’assegnazione dei contributi, alla pubblicazione degli statuti e degli atti costitutivi delle associazioni, ai relativi bilanci annuali approvati come per legge.
Un altro punto degno di attenzione riguarda i lavoratori impegnati nelle attività programmate e sovvenzionate con fondi regionali. Occorre verificare che non siano contemporaneamente dipendenti pubblici e la loro posizione non sia in contrasto con le norme in vigore, come recentemente emerso per alcuni casi.
I lavoratori dello spettacolo anche in Basilicata stanno vivendo un momento delicato. Serve un’azione immediata e condivisa che li tuteli. I lavoratori dello spettacolo ci hanno permesso di poter usufruire di proposte culturali di qualità. Hanno arginato la miseria – anche culturale – ed un preoccupante imbarbarimento della società. A loro va la nostra riconoscenza e mi impegnerò per tutelare la loro dignità di lavoratori, di donne e di uomini.