Per la quarta volta il cantautore Povia protagonista di un concerto nella città di Matera. Nel 2003 si affacciava per la prima volta in via Ridola con una chitarra per accennare “I bambini fanno ooh” il successo con cui si presentò fuori gara a Sanremo del 2004 e che gli ha regalato la popolarità nazionale. Nel 2009 il suo primo concerto al teatro Duni, il 12 gennaio di quest’anno il ritorno a Matera nell’auditorium della parrocchia di San Giuseppe Artigiano per un concerto-convegno insiema all’avvocato Gianfranco Amato per discutere a ritmo di canzoni e parole di teoria gender, unioni civili, famiglia naturale, trattati UE, Unità d’Italia, Utero in affitto, Diritti e Sociale. In serata sarà lo special guest della festa della Solidarietà “Dritti al Cuore”, promossa al teatro Duni di Matera dall’Associazione Amici del Borgo in collaborazione con il CSV di Basilicata. La serata, presentata da Marco Quintano e Anna Maria Sodano, prevede degli spazi dedicati alle associazioni di volontariato intervallati da performance di alcuni ospiti tra cui scuole di ballo “Los Hermanos”, G&D Professional, il cantante Rocco Magnante pronto ad intepretare le canzoni di Zucchero, un’esibizione di cabaret e letture di alcune poesie. Al termine della manifestazione destinata alle associazioni di volontariato è prevista l’esibizione finale del cantante Povia in concerto acustico.
Ecco l’intervista rilasciata da Povia dopo le prove del pomeriggio al teatro Duni di Matera.
“Questa sera sono qui per una serata sociale, siamo sotto Natale e non affronterò i temi presentati nel format con l’avvocato Amato. Poi vedo sempre come risponde la gente che mi conosce e mi segue su internet. Stasera faccio i quattro successi di Sanremo I bambini fanno ooh, Vorrei avere il becco, Luca era gay e La verità, volevo fare anche “La donna cannone perchè è un disco che faccio di solito dal vivo ma non l’ho preparata. Sicuramente farò la canzone “Al sud”, perchè sono qui al Sud, a Matera, in una delle città più antiche e più belle del mondo, in una terra come la Basilicata che è quella che ha subito più morti dall’Unità d’Italia e qui ancora non si arriva in treno. I problemi del sud li sappiamo ma nonostante questo i materani sono sempre molto accoglienti. Farò “Emigrazia” perchè il problema dell’emigrazione sta salendo, senza cadere nella demagogia del razzismo e del fascismo. C’è un documento del 2001 delle Nazioni Unite che parla di questa sostituzione del popolo italiano. Attualmente sono 5 milioni 300 mila gli immigrati tra regolari e non regolari ma si arriverà al 2030 che saremo 36 milioni. Non abbiamo la palla di vetro ma finora ci hanno beccato al centimetro”.
Povia non riesce a passare le sue canzoni in radio. Per quale motivo? “Non è colpa delle radio. Se trovi la chiave giusta per parlare di un argomento, sei sintetico a dire tutto in tre minuti, hai un ritornello, una musicalità puoi farcela. E’ ovvio che quando tratti un argomento come il Sud o se canto Serenissima che parla della Repubblica di Venezia e mi servono minuti in più una radio magari non te li dà. Ligabue passa per radio anche con pezzi di 5 minuti ma in questo ambiente devi essere anche bravo a curarti i rapporti perchè i più grandi rapporti di lavoro nascono quando non parli di lavoro e io non sono mai stato uno di quelli che va alle cene, che manda la cassa di champagne all’editore, che si fa la giornalista famosa o che va a cena con lo stilista che ti porta in barca. I rapporti nascono anche così. Il famoso merito in Italia c’è ma sicuramente non prevale. La radio è anche questo. Devi essere amico anche quando non parli di lavoro”.
Prossimo disco? “Sto pensando ad un nuovo disco per approfondire le tematiche che non sono riuscito a trattare in questo dello scorso anno. Come il cambio fisso che è quella cosa che non ti fa svalutare o creare un cambio una moneta per competere con gli altri Stati, voglio fare un pezzo sulla Cina, uno sull’intelligenza artificiale e poi voglio toccare molto sociale, voglio fare quindi un disco simile a quello precedente e poi ho un piano b che non voglio svelare ovviamente.”
Povia ha molti fans ma ha pure numerosi haters, che ti hanno definito omofobo, nazifascista, razzista ma ti senti vittima o carnefice. “In realtà parto da vittima e divento carnefice. Mi viene da ridere su questa cosa perchè in una situazione italiana di profonda crisi uno come me che tratta questi argomenti in un disco è inattaccabile. L’Italia vive una grossa disoccupazione, vive una grossa delocalizzazione delle aziende che spostano le sedi all’estero, le cose sono sotto gli occhi di tutti, io traduco queste cose in musica e diventando divisivo ovviamente crei un’opinione e la spacchi e ci sono magari molti ragazzi ma anche grandi che si fermano al titolo della canzone e non ascoltano nè quello che canti nè quello che dici”.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata a Povia (foto www.SassiLive.it)