“Mare Metallico” è la prima delle tre opere musicali commissionate quest’anno dall’Orchestra Magna Grecia quale contributo al dibattito sulla condizione sociale e il futuro di Taranto
Le tre opere compongono la “Trilogia del Mare”, un progetto di Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia
Il “Mare metallico” di Taranto, la trasposizione in musica del dramma lavoro-ambiente-malattia, un’opera composta da Giovanni Tamborrino su commissione dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, quest’anno vince il Premio Abbiati, l’Oscar che premia la musica di qualità italiana.
Istituito nel 1981, il Premio Abbiati viene conferito dalla Associazione Nazionale Critici Musicali quale riconoscimento ai protagonisti assoluti delle attività musicali italiane: nell’Albo d’Oro figurano artisti come i direttori Claudio Abbado, Riccardo Muti e Zubin Mehta, il regista Luca Ronconi, il pianista Maurizio Pollini. Da oggi vi è anche il nome di Giovanni Tamborrino, il compositore di Laterza (TA), docente al Conservatorio “Duni” di Matera.
In particolare, Giovanni Tamborrino ha vinto il Premio Abbiati 2012 nella categoria “Novità assoluta” con la sua opera “Mare Metallico”, in una edizione che quest’anno ha visto premiare come miglior spettacolo il “Lohengrin” di Wagner allestito alla Scala.
“Mare Metallico” è una composizione che traspone in musica la condizione attuale di Taranto: i lavoratori ILVA che vedono in pericolo la possibilità di sostenere le loro famiglie, la protesta dei cittadini che vogliono vivere in un ambiente pulito e le sofferenze dei troppi malati di cancro. La magmatica partitura di Giovanni Tamborrino, composta per orchestra sinfonica, prevede che vengano “suonati” anche diversi rifiuti industriali, a simboleggiare le scorie dell’ILVA, mentre in sottofondo si odono, opportunamente rielaborate, le voci della protesta dei tarantini. È un’opera con un linguaggio musicale assolutamente innovativo ma, come da sempre si propone Tamborrino, perfettamente intellegibile dal grande pubblico.
“Mare Metallico” è una delle tre composizioni originali che, con “Mare Leggendario” di Maurizio Lomartire e “Mare Futuro” di Nicola Locritani, edite da Eleutheria edizioni musicali (http://www.eem-music.com), compongono la “Trilogia del Mare”; sono state commissionate dall’Orchestra ICO della Magna Grecia per marcare il ruolo della cultura nel dibattito che la crisi industriale ha aperto a Taranto, partendo dall’idea che il mare possa raccontare la storia, l’attualità e il futuro della città.
Un raggiante Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra Magna Grecia e ideatore del progetto, ha detto che “stiamo raggiungendo l’obiettivo che ci eravamo proposti con la Trilogia del Mare: disporre, in questo momento storico, di un’opera d’arte che ci permetta di guardare alla realtà attuale per superarla e proiettarci in un futuro sostenibile in cui convivano armoniosamente cultura, qualità della vita e diritto alla salute e al lavoro”.
Giovanni Tamborrino, felicissimo per il Premio Abbiati, il più alto riconoscimento nazionale per un musicista, ha dedicato questo premio “a tutti i Tarantini: in Mare Metallico ho cercato di dare voce al loro dolore e alla loro disperazione tratteggiando un affresco musicale, un atto catartico che, con una visione ottimistica, auspichi che i problemi dell’inquinamento, della salute e del lavoro vengano superati al più presto”.
“Mare Metallico” è stata eseguita, il 5 novembre scorso al Teatro Orfeo di Taranto, in prima assoluta dall’Orchestra della Magna Grecia diretta da Luigi Piovano, il suo Direttore musicale. Durante l’esecuzione, su uno schermo trasparente in tulle posizionato davanti l’orchestra, con la regia di Piero Romano venivano proiettate sequenze di immagini, realizzate e montate da Carmelo Fanizza della Jonian Dolphin Conservation: partendo dalle colonie di delfini stanziali nel Golfo di Taranto, veniva poi illustrata la storia dell’industrializzazione di Taranto e lo sviluppo dello stabilimento siderurgico.