Presentata nel pomeriggio nella Casa della Cultura a Potenza la 15^ edizione del Città delle 100 Scale Festival. All’incontro hanno partecipato i direttori artistici Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi.
Saranno 54 gli appuntamenti del cartellone della quindicesima edizione del festival “Città delle 100 Scale” che prenderà il via, a Potenza, il prossimo 6 settembre e si protrarrà fino al 25 novembre, con una serie di eventi anche nei primi mesi del nuovo anno e fino al mese di aprile.
L’offerta dei direttori artistici della manifestazione internazionale di danza urbana e arti performative nei paesaggi urbani, Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi, è stata presentata nel pomeriggio nel capoluogo lucano.
Particolarmente ricco il panorama degli artisti italiani e internazionali, che si esibiranno in teatri cittadini, privati e spazi pubblici, mentre le novità riguarderanno la fusione tra arti performative e musica, con un’apposita sezione dedicata alla musica ambientale elettronica, la partecipazione degli under 35 e la relazione con scuole, studenti e associazioni.
Saranno in scena più di cento artisti tra coreografi, registi, performer, attori e musicisti, di 30 compagnie, una quarantina le repliche, quattro residenze artistiche e laboratori di creazione, oltre a dieci incontri culturali.
“Il tema di questa edizione – hanno detto gli organizzatori – è il binomio ‘sotto-sopra’, una dichiarazione di intenti che punta a nuove prospettive culturali.
L’edizione metterà in evidenza una serie differente di performance che vanno dal teatro, alla danza, dalle arti performative alla musica, con il coinvolgimento delle forme artistiche emergenti nazionali e internazionali, non perdendo di vista i temi globali quali l’ambiente, la guerra e l’evoluzione dei linguaggi”.
Di seguito il report integrale del festival
Il Città delle 100 Scale va Sotto/Sopra
Il Città delle 100 Scale Festival per questa quindicesima edizione va Sotto/Sopra, così hanno stabilito i due direttori artistici, Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi. Ma non c’è pericolo, il festival si fa e come ogni anno sarà più ricco di teatro, danza e quanto le arti performative contemporanee offrono sul piano nazionale e internazionale, con uno sguardo molto attento ai nuovi linguaggi. Un lungo ed intenso percorso che va dal 6 settembre al 25 novembre.
Si inizia il 6 settembre con la performance di teatro-danza “Sfera – #uno stato eternamente nascente” della Compagnia mk, con il coreografo Michele Di Stefano già Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia. La Compagnia inizierà il suo lavoro artistico il giorno 4 settembre con una Residenza in collaborazione con il Centro Danza Metamorfosi –che porterà alla coproduzione di una performance “Metamorfosi”, che andrà in scena l’8 settembre.
“Il festival quest’anno – sottolineano i due direttori artistici – oltre ad essere una esaustiva rassegna del teatro italiano più significativo si spinge in Europa ed oltre alla ricerca dei fermenti che si agitano in un mondo segnato in particolare dalle problematiche ambientali e dalla guerra. Inoltre, il festival approfondisce lo spazio musicale con un percorso di musica ambient, che ha una sua particolare fisionomia “Sound(E)scape”, che s’intreccia con i luoghi del festival e della città”.
Tra le presenze internazionali e italiane Romeo Castellucci, Edouard Louis & Milo Rau, Forced Entertainment/Tim Etchells, Fanny & Alexander, Dorothée Munyaneza, Cherish Menzo, Collettivo cinetico, Teatro la Ribalta, Kepler – 452.
Inoltre, i tre spettacoli vincitori dei Premi Ubu 2022 con “L’angelo della storia” di Teatro Sotterraneo (migliore spettacolo dell’anno), “Con la carabina” della Compagnia di Licia Lanera (miglior regia a Licia Lanera e miglior nuovo testo straniero/scrittura drammaturgica a Pauline Peyrade), “Ashes” di Muta Imago (miglior progetto sonoro a Riccardo Fazi e miglior attore performer a Marco Cavalcoli).
Un’attenzione particolare viene dedicata agli Under 35 con il nuovo lavoro di Gaetano Palermo “Swan” (spettacolo vincitore alla Biennale di Venezia 2023 / Sezione Teatro Performance Site-specific), con la ricerca di Francesco Marilungo sulle tracce della ritualità studiata da Ernesto De Martino, con Eva Geatti, Michele Ifigenia Colturi, Azioni fuori posto, Mariagrazia Nacci.
Abbiamo chiesto, quale consulente, al musicista Massimo Damato, di segnare con maggiore attenzione lo spazio musicale del festival con una sezione, “Sound(E)scarpe. Fughe del paesaggio sonoro”, interloquendo, tra l’altro, con musicisti del calibro di Max Fuschetto e Pasquale Capobianco, Emanuele Errante e Giulio Baldinucci per un focus sulla musica ambient elettronica, in interazioni con gli spazi e i luoghi del festival e della città.
La chiusura e l’incognita della apertura del teatro comunale, soggetto ad opera di maquillage, ha costretto gli organizzatori a ristruttura il festival articolandolo nei teatri cittadini privati e in altri spazi pubblici con grande sforzo organizzativo ed economico. “L’imprevisto – ha ribadito Scaringi– ci ha dato l’occasione di riflettere, a quindici anni dal festival, su come cercare di ridefinire senso e funzione. Sotto/Sopra sta ad indicare la scala che simboleggia la città di Potenza e il Festival, ma anche la voglia di guardare al futuro da altre prospettive inedite e meno prevedibili”
“Quest’anno – sottolinea Biscaglia – abbiamo chiamato alcuni amici del festival, compagnie, coreografi, registi che già sono stati presenti nelle passate edizioni, vincitori di importanti premi, per poter anche discutere, con residenze ed incontri, sul senso del fare teatro oggi e quali gli scenari artistici, espressivi linguistici e immaginativi per il futuro. Ciò si rende sempre più urgente in un momento in cui vi è nei confronti della cultura un richiamo all’ordine, al conformismo ideologico. In più il nostro interesse si muove sui nuovi orizzonti dell’immaginario che nuove modalità di narrazioni, come le serie televisive e l’intelligenza artificiale introducono, creando nuove forme di comunità interattive”.
Per rimarcare il senso della sua azione, – hanno ribadito i due direttori artistici – il festival deve mettere al centro della sua attenzione la “cura” del teatro e delle arti performative, quali fenomeni culturali, manifestazioni di libertà, di creatività, capaci di confrontarsi o essere parte della vita con le molteplici contraddizioni che la caratterizzano e cura dello “spettatore” che è “attore” ineliminabile, senza ridurlo a puro soggetto di compiacenza.
Una novità l’abolizione della sezione dedicata ai più piccoli “Il festival dei 100 Scalini” per un’articolazione più organica entro la multidisciplinarità del festival. Inoltre in Basilicata sono tante le realtà che si rivolgono al mondo dei più giovani con loro attività più specifiche.
Anno per anno cresce la partecipazione grazie anche all’ampia rete che vede coinvolte le istituzioni locali, il mondo della scuola, associazioni di categorie e il vasto mondo associativo e culturale della città e della regione, con un pubblico sempre più numeroso, affezionato ed esigente.
Continua anche quest’anno la collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down di Potenza con cui sarà realizzata una residenza con Antonio Viganò del Teatro La Ribalta per il progetto “Teatro e inclusione”, che porterà alla coproduzione e messa in scena dello spettacolo “Il suono della caduta”.
Così come continua il percorso che varie classi delle scuole superiori di Potenza faranno nell’ambito della Sezione “Nutrire lo Sguardo” a cura di Amnesiac Arts in collaborazione con il Liceo Scientifico Galileo Galilei, Liceo Scientifico Pier Paolo Pasolini, Basilicata danza e balletto con l’incontro diretto con i vari protagonisti del festival.
Amplia è anche la collaborazione con importanti enti e festival teatrali italiani quali il Roma Europa Festival e lo Short Theatre di Roma, il Contemporanea Festival del Teatro Metastasio Prato, Primavera dei Teatri.
E anche questa 15 edizione sarà ricca di appuntamenti culturali, artistici e musicali, com’è nella natura multidisciplinare del festival.
La complessità e articolazione del festival è sintetizzabile da alcune cifre.
100 tra coreografi/registi/performer/attori/musicisti; oltre 30 compagnie presenti per una quarantina di repliche; 4 tra residenze artistiche e laboratori di creazione; oltre 10 ospiti per incontri culturali; 8 approfondimenti pubblici con gli artisti protagonisti del festival.
Inoltre, in collaborazione con l’IIPM/ International Institute of Political Murder, un importante progetto di approfondimento e di riflessione dedicato al teatro di Milo Rau, uno dei più grandi innovatori di questi ultimi anni.
Il festival, infine, è un evento generativo di iniziative che vanno a sommarsi nel suo svolgimento a quelle già programmate.