Riparte a Matera la rassegna “Lucania Musicale”. Di seguito la nota integrale del maestro Pablo Varela.
Firenze, serata fredda nel mese di dicembre 2018. Squilla il telefono… rispondo e sento una voce mite, calda e dolce che mi fa sentire subito a mio agio e che si complimenta per la recente mia nomina come docente di Direzione d’Orchestra al Conservatorio di Matera. Si presenta “sono Pietro Andrisani”, ha avuto il numero di telefono da un nostro caro amico in comune, di Policoro. Parliamo a lungo e di svariati argomenti. Da quel momento eravamo già diventati vecchi amici che condividevano gli stessi ideali. Una fame inesauribile di sapere e di conoscenza trovava, per entrambi, nella musica il modo migliore per esaudire queste nobili brame ma al contempo per proiettarle e condividerle con tutti.
Già dal primo gennaio 2019 Matera era effervescente e ostentava a pieno diritto il titolo di Capitale Europea della Cultura (e tuttora ha mantenuto quella caratteristica di città che sa di essere, meritatamente, un punto di riferimento internazionale per la sua storia e per la sua bellezza). Sabato a “mezzogiorno in punto” Pietro entrava nella Sala Rota e si sedeva attento a seguire la lezione degli allievi di direzione orchestrale. Durante il pranzo tutti insieme, lui dispiegava con tutta la sua forza la bellezza dei suoi pensieri. Era così interessante non solo la sapienza dei suoi contenuti ma anche il modo in cui li comunicava, l’intonazione, la prosodia, e non a torto e nemmeno inconsapevolmente lo faceva. Lui infatti ben sapeva che forma e contenuto, mezzi e fini, sono i due lati della stessa medaglia e che la sintesi è ciò che rimane virtuosamente al centro; e precisamente centrava con ogni singolo concetto l’animo dei ragazzi desiderosi di “sapere” e di “crescere”, non solo musicalmente ma soprattutto spiritualmente, giacché la musica è una delle vie preferenziali per arrivare alla conoscenza di sé stessi.
Così passarono anni di fraterna amicizia, di musica, di compagnonnage; perché ognuno di noi ha sempre bisogno di compagni con i quali assaporare e condividere i viatici nel cammino della vita, per sorreggerci a vicenda mano nella mano nei momenti in cui ci sono pesanti salite o burrascose discese ma anche per godere insieme dei bei paesaggi nei momenti di calma e di quiete.
È questo lo spirito, queste sono le premesse con le quali Lucania Musicale, la quale ho l’onere e l’onore di dirigere artisticamente, riprende il suo viaggio camminando con forza e vigore verso “il fresco bosco sacro” oraziano.
La ripartenza
In una sala gremita di pubblico attentissimo ed entusiasta, venerdì 6 maggio a Palazzo Viceconte ha avuto luogo il concerto d’inaugurazione della stagione 2022 dell’Associazione Culturale Lucania Musicale. Dopo il caloroso benvenuto del Presidente dell’associazione, la Prof.ssa Miriam Andrisani (figlia del Maestro), i presenti hanno potuto gustare l’impeccabile esecuzione del Duo di chitarre Rugolo-Gillo (Antonio Rugolo, Angelo Gillo) che per l’occasione ha presentato un interessante programma con musiche del compositore francese Antoine de Lhoyer (1768-1852).
Di stile tra classico e primo romanticismo, i tre lavori appartenenti al primo periodo parigino del compositore (dopo il suo rientro dall’esperienza decennale in Russia al servizio di corte come insegnante di chitarra della zarina e come arrangiatore) sono stati eseguiti dai due virtuosi musicisti con eleganza, gusto e limpida precisione.
Il primo brano della serata è stato la Fantasia Concertante op. 33 in do maggiore, organizzato strutturalmente in otto tempi alternando danze come il Minuetto, la Polacca e il Rondò ad altri movimenti strumentali di carattere allegro, andante e adagio. Di particolare bellezza l’Andante con variazioni dove abbiamo potuto percepire la raffinatezza del tocco, la compattezza del consolidato ensemble e l’intesa tra i due esecutori. Al lirismo della Romanza con il suo Andante sostenuto seguì il numero finale con un Rondò in allegrettodi graziosa cadenza e leggerezza timbrica chiudendo così la prima parte del concerto e lasciando il pubblico nello stato d’animo giusto per entrare nello spirito altrettanto affascinante dei due brani successivi.
Una bella sorpresa entrambi i Duo Concertante Op. 34 n. 2 e Op. 31 n. 3, musica fresca e di una apparente semplicità nelle mani esperte dei nostri due artisti che hanno navigato con somma destrezza e maestria attraverso le complicate pagine musicali facendoci ricordare che τέχνη, téchnenon è tecnica bensì “arte”.