Giovedì 18 agosto 2022 alle ore 22 in piazza Plebiscito a Ferrandina è in programma il concerto di Ron con Ensemble Simphony Orchestra per “Non abbiam bisogno di parole” live tour
Rosalino Cellamare, in arte Ron, nasce il 13 agosto 1953 a Dorno, in provincia di Pavia, figlio di un commerciante di olio d’oliva di origini pugliesi. Cresciuto a Garlasco, si avvicina al mondo della musica grazie al fratello Italo, pianista. Rosalino, quindi, comincia a prendere parte ad alcuni concorsi musicali: nel 1967, per esempio, partecipa alla quarta edizione della Fiera della Canzone Italiana organizzata da Angelo Camis a Milano. Notato da uno scopritore di talenti della RCA italiana, sottoscrive un accordo – ancora minorenne – con la It di Vincenzo Micocci.
Alla fine degli anni Sessanta si esibisce con Christy e Gabriella Ferri al “Cantagiovani”, mentre nel 1970 è sul palco del Festival di Sanremo: con il nome d’arte di Rosalino canta in coppia con Nada “Pa’ diglielo a ma’”. L’anno seguente ottiene un buon successo con “Il gigante e la bambina”, brano scritto da Lucio Dalla e Paola Pallottino, presentato a “Un disco per l’estate”, e incide una cover in italiano della canzone di Cat Stevens “Father and son”.
Nello stesso periodo, scrive “La storia di Maddalena”, cantata da Sophia Loren nel film di Mario Monicelli “La mortadella”. Nel 1971 l’artista lombardo scrive con Lucio Dalla, Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi “Piazza Grande”, che lo stesso Dalla porta a Sanremo l’anno seguente. Dopo aver preso parte a “Un disco per l’estate” con “Storia di due amici”, pubblica il suo primo album nel 1973: il disco, intitolato “Il bosco degli amanti”, precede “Dal nostro livello”, in cui molti brani sono ispirati a temi di studenti di una scuola elementare di Cinisello Balsamo.
A metà degli anni Settanta Rosalino Cellamare pubblica il singolo scritto da Mogol “Evviva il grande amore”, per poi dedicarsi al cinema: recita, tra l’altro, in “Lezioni private”, di Vittorio De Sisti, e in “L’Agnese va a morire”, di Giuliano Montaldo, oltre che nello storico “In nome del Papa Re”, di Luigi Magni. Passato alla Spaghetti Records, torna in sala di registrazione nel 1978 con “Occhi verdi mari calmi”, che partecipa al “Festivalbar”; l’anno successivo, invece, viene chiamato da Francesco De Gregori e Lucio Dalla per curare gli arrangiamenti di “Banana Republic”, il tour con cui i due percorrono l’Italia.
Il 1980 è l’anno di “Una città per cantare”, album che contiene l’omonimo brano scritto sulla versione originale di Danny O’Keefe. E’, questo, il primo disco in cui il cantante utilizza lo pseudonimo di Ron. Nello stesso periodo pubblica “Q concert”, Q-disc realizzato con Ivan Graziani e Goran Kuzminac (con i due intraprenderà anche una tournée). Dopo “Al centro della musica”, disco che contiene il brano “Si andava via”, nel 1982 Ron vince il Festivalbar con la canzone “Anima” e pubblica il disco “Tutti cuori viaggianti”, cover di “I can’t go for that (no can do)”.
L’anno seguente incide “Calypso”, che vede la collaborazione di Mauro Malavasi, Jimmy Villotti e Fabio Liberatori, mentre nel 1984 il singolo “Joe Temerario” viene scelto come sigla di “Domenica In” e come parte della colonna sonora di “Speriamo che sia femmina”, film di Mario Monicelli in cui Ron appare nei panni di se stesso. A metà degli anni Ottanta l’interprete pavese pubblica l’album “Ron” (che include un duetto con la debuttante Angela Baraldi) e “E’ l’Italia che va”, con il singolo omonimo. Nel 1988 torna al Festival di Sanremo con il brano “Il mondo avrà una grande anima”, che dà il titolo anche a un’antologia dal vivo. Dopo aver prodotto “Sono cose che capitano”, primo disco dell’esordiente Biagio Antonacci, nel 1990 Ron scrive “Attenti al lupo”, che diventa uno dei successi più clamorosi di Lucio Dalla.
Firma un nuovo contratto discografico con la WEA, per la quale incide l’album “Apri le braccia e poi vola”. Segue “Le foglie e il vento”, all’interno del quale è presente la famosa “Non abbiam bisogno di parole”. Nel 1996 Ron si aggiudica il Festival di Sanremo (tra dubbi e polemiche) in coppia con Tosca cantando “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, e prende parte al Concerto di Natale in Vaticano esibendosi in “Natale tutto l’anno”.
Tornato a Sanremo nel 1998 con “Un porto nel vento”, festeggia i trent’anni di carriera nel 2000 con la trasmissione tv “Una città per cantare”. Nel 2002 intraprende un tour con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Pino Daniele, mentre nel 2007 pubblica il disco “Rosalino Cellamare – Ron in concerto”; l’anno successivo, incide l’album di inediti “Quando sarò capace d’amare”.
Il 18 dicembre del 2013 viene annunciato che Ron prenderà parte alla 64esima edizione del Festival di Sanremo, in programma dal 18 al 22 febbraio del 2014. Torna poi al Festival sanremese nel 2017 con il brano “L’ottava meraviglia”. Nel 2018 torna ancora a Sanremo: questa volta presenta un brano inedito scritto dal compianto amico Lucio Dalla, dal titolo “Almeno Pensami”.
Ago 16