Dopo aver registrato oltre 600 contagi a Ferragosto adesso il Governo prova a correre ai ripari con un provvedimento che intende arginare la crescita dei contagi dai giovani. E nel mirino sono finite le discoteche, visto che la decisione di tenerle chiuse o aperte con l’obbligo di ballare con la mascherina era stata affidata ai presidenti delle regioni italiane. Con esiti diametralmente opposti: discoteche chiuse in Calabria e Basilicata, discoteche aperte in Emilia Romagna, Veneto e Puglia, con obbligo di mascherina. Era necessario un confronto tra il Governo e le Regioni e la riunione è stata convocata per le ore 16 dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Riunione che potrebbe concludersi con la decisione di chiudere da subito in tutta Italia discoteche e qualsiasi luogo dove si tengono serate danzanti, dalle sale da ballo ai lidi.
I ministri della Salute Speranza e degli Affari regionali Boccia avevano già avvertito i governatori che appena 48 ore fa avevano chiesto di non adottare alcun provvedimento lasciando alle singole Regioni la responsabilità di prendere misure più restrittive come hanno fatto Bonaccini e Zaia in Emilia-Romagna e Veneto disponendo che si potesse ballare solo con la mascherina e con i locali a capienza dimezzata.
Fino ad oggi solo Calabria e Basilicata hanno chiuso le discoteche, gli atri hanno ceduto alle istanze dei gestori dei locali che a luglio e in questi primi 15 giorni di agosto hanno cercato di riprendersi dopo il lungo lockdown con incassi di tutto rispetto. Ma la curva è in netto peggioramento e la priorità del governo è assicurare la riapertura delle scuole tra meno di un mese in sicurezza. Ancora ieri il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e l’assessore regionale alla Salute del Lazio D’Amato avevano sollecitato interventi del governo. Che con tutta probabilità arriveranno nel pomeriggio. Quella di stasera potrebbe essere l’ultima serata danzante dell’estate.
Alla riunione parteciperà anche il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli che nei giorni scorsi aveva già incontrato i gestori dei locali. In caso di chiusura il governo ha già pronto un provvedimento di ristoro dei guadagni perduti. Sul tavolo per il momento ci sono 100 milioni di euro.
Intanto il Silb (sindacato italiano locali da ballo) fa i conti con preoccupazione. Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta infatti il fatturato annuale di questi esercizi in Italia. “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, dice Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna. Dal governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”.