Le pagelle della seconda serata del 69° Festival di Sanremo sono commentate per SassiLive dal nostro inviato Emanuele Pecoraro.
E’ lecito chiedersi perché, ancora una volta, Sanremo abbia perso una buona occasione per premiare un artista lucano di lungo corso e con un repertorio sterminato come Mango. Il cantante, originario di Lagonegro, non ha mai disdegnato il festival, al contrario di Pino Daniele che si è limitato a scrivere pochi brani per l’Ariston, come la non memorabile “In questa città” per Loredana Bertè. Mango, che proprio per la Bertè aveva firmato “Re” nel 1986, ha calcato quello stesso palcoscenico per ben sette volte, certo non raggiungendo mai il podio, ma lasciando sempre una traccia indelebile nel suo percorso musicale, guadagnando il premio della critica nel 1985 con “Il viaggio”, il Premio per il miglior arrangiamento nel 1995 con “Dove vai” e il Premio FIMI dato alla miglior canzone nel 1998 con “Luce”, cantata in coppia con Zenima.
Come dimenticare poi la struggente interpretazione nel 2007 di “Chissà se nevica” in coppia con la moglie Laura Valente, seconda leader dei Matia Bazar negli anni novanta o le tante canzoni, scritte per quel palco come “Fare l’amore” per la tarantina Mietta nel 2000, accompagnata dalle liriche del paroliere Pasquale Panella, tanto caro a Lucio Battisti o la stessa sigla iniziale del Sanremo 1986, “Io nascerò”, interpretata da Loretta Goggi, prima conduttrice del festival.
Resta infine incomprensibile perché non sia stato suggerito a Giorgia, superospite della prima serata, di cantare “Lei verrà”, brano del 1986, peraltro inserita nel suo ultimo album “Pop Heart”, attualmente in promozione.
Nell’arco della sua lunga carriera, iniziata nei primi anni settanta e terminata tragicamente nel 2014, durante un concerto a Policoro, Mango ha pubblicato 18 album, 2 live e 1 raccolta ufficiale e venduto oltre 5 milioni di dischi. Ci auguriamo che il prossimo anno il nuovo direttore del festival, che non sarà certo Claudio Baglioni visti i catastrofici risultati di queste prime due serate, si ricordi di omaggiarlo con un più che doveroso premio alla carriera.
Di seguito le pagelle della seconda serata del festival di Sanremo:
“Noi no” Claudio Baglioni
Come sigla Baglioni sceglie un brano da “Oltre”, il suo album capolavoro, massacrandolo. Calante nella prima e seconda strofa.
Voto 5
“Rolls Royce” – Achille Lauro
Achille Lauro ha il merito di aver sdoganato l’autotune sul palco dell’Ariston ma la sua interpretazione è piu debole rispetto alla serata precedente
Voto 7
“Parole nuove” – Einar
L’intonazione e’ migliorata rispetto al debutto ma il brano durerà nella memoria collettiva come un gatto in tangenziale.
Voto 5
Sketch punteggiatura – Claudio Baglioni e Claudio Bisio
Una offesa all’intelligenza del pubblico. Ed il bello e’ che ci sono anche degli autori ma qualcuno sembra essersene dimenticato.
Voto 2
“Musica che resta” – Il Volo
Una copia sbiadita con venature elettropop di “Grande amore”, il brano con cui vinsero nel 2015.
Voto 4
“Mi sento bene” – Arisa
Quattro brani in uno. Una versatilità pazzesca con repentini cambi di registro ma con qualche incertezza in più rispetto alla prima serata.
Voto 9
“Il peso del coraggio” – Fiorella Mannoia
Un testo politico, coraggioso, autentico. Interpretato con la grinta delle grandi cantanti. Peccato per qualche imprecisione tecnica.
Voto 9
“Quello che le donne non dicono” – Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni
Come massacrare un classico, scritto dalla felice penna di Enrico Ruggeri, che è il marchio di fabbrica della Mannoia. Baglioni tenta l’impresa dell’ottava sopra, stonando clamorosamente.
Voto 4
“Mi farò trovare pronto” –Nek
Neviani prosegue nel suo percorso elettropop, inaugurato cinque anni fa, ma con un brano più debole, che comunque sarà trasmesso dalle radio. Qualche stanchezza negli acuti ma il risultato, nel complesso, è soddisfacente.
Voto 7
Omaggio Lelio Luttazzi – Claudio Baglioni, Pippo Baudo, Virginia Raffaele.
Un brevissimo omaggio al grande Luttazzi consente al Pippo nazionale una brevissima apparizione, seppur fugace, sul palco dell’Ariston.
Voto 6
“Argento vivo” Daniele Silvestri con Rancore
Interpretazione convincente sia per la giuria demoscopica che per il televoto per un pezzo, seppur di alto profilo, che però non sarà trasmesso dalle radio.
Voto 6
Duetto “Lega dell’amore” – Claudio Bisio / Michelle Hunziker
Torna la Hunziker e con la sua stravolgente simpatia e presenza scenica ci regala uno dei due momenti memorabili della serata. Ritrovata l’alchimia con Bisio di Zelig, c’è spazio anche per un non troppo velato riferimento alla politica dei nostri giorni.
Voto 8
“Solo una canzone” – Ex Otago
E’ una canzone di cui non se ne sentiva affatto l’esigenza.
Voto 2
“Addams Family” – Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele
Ritorna lo sketch della prima serata che pero’ da ritmo ad una serata piuttosto soporifera e noiosa.
Voto 6
Duetto Marco Mengoni e Tom Walker
Il solito passaggio promozionale premiato dall’airplay radiofonico.
Voto 7
“L’essenziale” – Marco Mengoni, accompagnato al pianoforte da Claudio Baglioni
L’effetto “amarcord” di un classico della sua produzione
Voto 8
“Emozioni” – Marco Mengoni e Claudio Baglioni
Momento di alta poesia con l’evergreen di Battisti. Struggente l’interpretazione.
Voto 9
“Rose viola” –Ghemon
Brano dimenticabile
Voto 2
“Cosa ti aspetti da me” – Loredana Berte’
Bella interpretazione per una leonessa tornata a ruggire.
Voto 8
“L’ultimo ostacolo” – Paola Turci
Brano raffinato ma con molte incertezze negli acuti.
Voto 7
“Habanera” dalla “Carmen” di George Bizet – Virginia Raffaele
E’ la punta di diamante dell’intera serata. La Raffaele nuovamente si impegna nell’esibire le sue innegabili doti, sottolineando però la non troppa simpatia da parte del pubblico.
Voto 9
“I ragazzi stanno bene” – Negrita
Il brano, che farà da apripista al loro “Greatest Hits” di imminente uscita, convince nuovamente.
Voto 7
“Senza farlo apposta” – Federica Carta e Shade
Ci si chiede cosa ne sarà lunedi di questo pezzo.
Voto 4
“Questo piccolo grande amore” – Claudio Baglioni
Pippo Baudo ricorda la “canzone del secolo”, proclamata durante la serata conclusiva di una sua gloriosa edizione di “Fantastico” e la successiva interpretazione di Baglioni dal vivo sul palco dell’Ariston. Pubblico in piedi ad intonare il “classico dei classici”.
Voto 9
Pio e Amedeo
L’unica esibizione veramente comica per un duo amatissimo dai giovani che ha il merito di citare sul finale i versi di “Uomini persi” di Baglioni.
Voto 7
“Bella” da “Il gobbo di Notre Dame” – Riccardo Cocciante con Gio’ Di Tonno
Un vero Maestro della musica italiana accompagnato dal vincitore di Sanremo 2008.
Voto 8
“Margherita” Riccardo Cocciante
La struggente poesia in musica di un classico della sua produzione.
Voto 7
“Un’avventura” – Laura Chiatti e Michele Riondino
Il solito passaggio promozionale di un film di imminente uscita nelle sale cinematografiche.
Voto 6
A fine serata, prima del passaggio del testimone al “Dopofestival, Sara e Cristina, figlie di Pino Daniele, ritirano il “Premio città di Sanremo” alla memoria del padre.E’ il momento di scoprire la classifica dei brani in cima alla classifica. Arisa si conferma in testa con Daniele Silvestri, Achille Lauro e Loredana Bertè. Ex Otago, Il Volo, Ghemon e Paola Turci si posizionano a metà. Non raccolgono le preferenze della sala stampa Einar, Federica Carta con Shade, Nek e Negrita.
La linea passa al Dopofestival dove un bravissimo Rocco Papaleo ha il merito di aver preparato tanti numeri musicali, lasciando però poco spazio alle tante domande dei giornalisti che negli scorsi anni costituivano l’ingrediente più pepato della trasmissione. Papaleo non perde l’occasione di ricordare le sue origini lucane nella bellissima “Basilicata on my mind”, interpretata in coppia con una Arisa, in stato di grazia e Matera che è per quest’anno “Capitale Europea della Cultura”.