Con la 7o° edizione del Festival di Sanremo, affidato alla conduzione di Amadeus in compagnia Georgina Rodriguez e Alketa Veisiu ritorna su SassiLive lo speciale “Sanremo 2020 Live” con le pagelle della terza puntata a cura del nostro inviato Emanuele Pecoraro.
SANREMO 2020 – LE PAGELLE DELLA TERZA SERATA
Come da tradizione, la terza serata del festival è completamente dedicata alle cover. Si tratta di brani celebri, che hanno fatto la storia del festival di Sanremo, interpretate dai Big o da soli o con altri artisti. Sul palco, insieme ad Amadeus, ci sono Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo e la conduttrice albanese Alketa Veisiu. Tra i superospiti Mika e Lewis Capaldi. A sorpresa arrivano anche Alessandra Amoroso, Giorgia, Laura Pausini, Emma, Fiorella Mannoia, Elisa e Gianna Nannini per parlare di un concerto benefico per raccogliere fondi per i centri antiviolenza di genere. Ma tutti i riflettori sono per Roberto Benigni e il suo show durato oltre 40 minuti: propone una lettura del “Cantico dei cantici”, accompagnandolo con una spiegazione semplice e chiara. Un testo antichissimo, nella sua versione più autentica ed amorosa, non mediata dalla trascrizione biblica. La serata fiume chiude oltre le due.
Le pagelle delle 24 cover dei Big
Michele Zarrillo con Fausto Leali – Deborah (Fausto Leali – 1968)
Finalmente viene valorizzata la sezione orchestrale dei fiati con una iniezione di energia, data dalla voce roca di Fausto Leali (voto: 8)
Junior Cally con i Viito – Vado al massimo (Vasco Rossi – 1982)
Nell’attacco i Viito sono completamente fuori tempo. Viene comunque rispettato l’originale arrangiamento reggae (voto. 5)
Marco Masini con Arisa – Vacanze romane (Matia Bazar – 1983)
Insolita versione remix in quattro tempi con una Arisa intonata ma senza le dovute sfumature che esige il pezzo (voto: 7)
Riki con Ana Mena – L’edera (Nilla Pizzi – 1958)
Il bel duetto che non ti aspetti con un testo giovanilista e una perfetta intonazione. (voto: 8)
Raphael Gualazzi con Simona Molinari – E se domani (Mina – 1964)
La Molinari da una lectio magistralis su come si dosa la voce e impreziosisce il pezzo, magnificamente arrangiato dall’orchestra (voto: 10)
Anastasio con la Premiata Forneria Marconi – Spalle al muro (Renato Zero – 1991)
L’inserto rap che massacra una canzone di straordinaria bellezza. (voto: 2)
Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta – Si può dare di più (Umberto Tozzi, Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri – 1987)
Un trio improbabile e mal assortito. A salvarsi (ma non troppo!) Francesca Michielin. (voto: 4)
Alberto Urso con Ornella Vanoni – La voce del silenzio (Tony Del Monaco – 1968)
Il coraggio della Vanoni che si presenta sul palco e che, in alcune parti, riesce pure a mantenere l’intonazione. (voto: 8)
Elodie con Aeham Ahmad – Adesso tu (Eros Ramazzotti – 1986)
Una versione minimal che manca della dovuta energia (voto: 7)
Rancore con Dardust e La Rappresentante di Lista – Luce (tramonti a nord est) (Elisa – 2001)
Rancore e massacro. Elogio per la Rappresentante di lista che sostiene il pezzo nel bridge e nel ritornello (voto: 4)
Pinguini Tattici Nucleari – Settanta volte
70 anni di festival in soli 4 minuti: da “Papaveri e papere” a “Nessuno mi può giudicare”; da “Gianna” a “Sarà perché ti amo”; da “Una musica può fare” a “Salirò”; da “Sono solo parole” a “Rolls Royce” (voto: 6)
Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi – Ti regalerò una rosa (Simone Cristicchi – 2007)
Manca il mordente e non emoziona! (voto: 4)
Giordana Angi con i Solis String Quartet – La nevicata del ’56 (Mia Martini – 1990)
Una bella interpretazione valorizzata dall’apporto degli archi (voto: 8)
Le Vibrazioni con i Canova – Un’emozione da poco (Anna Oxa – 1978)
Semplicemente imbarazzante! (voto: 4)
Diodato con Nina Zilli – 24 mila baci (Adriano Celentano – 1961)
Sorprende per il curioso arrangiamento vocale, per la coreografia e per l’abito rettoriano indossato dalla Zilli (voto: 9)
Tosca con Silvia Pérez Cruz – Piazza Grande (Lucio Dalla – 1972)
La meraviglia! (voto: 10 e lode)
Rita Pavone con Amedeo Minghi – 1950 (Amedeo Minghi – 1983)
L’accelerazione è da parecchi anni il marchio di fabbrica nelle versioni live di Amedeo Minghi. Un vero peccato perché l’esibizione mal si accorda con quella della Pavone e poteva davvero meritare di più (voto: 8)
Achille Lauro con Annalisa – Gli uomini non cambiano (Mia Martini – 1992)
Per la sua seconda uscita, Achille Lauro cita il Duca bianco. Annalisa perfetta! (voto: 8)
Bugo e Morgan – Canzone per te (Sergio Endrigo – 1968)
Musicalmente buoni, vocalmente inesistenti! (voto: 6)
Irene Grandi con Bobo Rondelli – La musica è finita (Ornella Vanoni – 1967)
La doppia anima di Irene Grandi: non solo le stanno bene le canzoni cucite da Vasco Rossi ma anche il repertorio della musica anni sessanta! (voto: 9)
Piero Pelù – Cuore matto (Little Tony – 1967)
La metamorfosi da Diablo a LITTLE Tony è frutto di una strana ma convincente involuzione! (voto: 8)
Paolo Jannacci con Francesco Mandelli e Daniele Moretto – Se me lo dicevi prima (Enzo Jannacci – 1989)
L’inglorioso confronto con il padre dopo 31 anni (voto: 3)
Elettra Lamborghini con Myss Keta – Non succederà più (Claudia Mori – 1982)
Effetto Karaoke “Canta tu” per la Lamborghini, salvata dalla divertente partecipazione di Miss Keta in salsa lesbo (voto: 6)
Francesco Gabbani – L’italiano (Toto Cutugno – 1983)
Vestito da astronauta e con la bandiera in mano, Gabbani ci ricorda che è carnevale… con una vistosa stecca! (voto: 6)
Le pagelle dei conduttori
AMADEUS
Impeccabile e con l’intento, non mantenuto, di rispettare i tempi!
(voto: 8)
GEORGINA RODRIGUEZ
Quando la presenza di una donna viene completamente strumentalizzata per avere in platea il più famoso compagno (voto: n.c.)
ALKETA VEISIU
E’ la vera sorpresa del Festival: una autentica professionista, in grado di mettere in difficoltà lo stesso conduttore e di evidenziare un abisso con la Rodriguez. (voto: 10)
Le pagelle degli ospiti internazionali
SOMEONE YOU LOVE – LEWIS CAPALDI
Generalmente gli ospiti stranieri si esibiscono rigorosamente in playback. Capaldi sceglie la più inerpicata strada della versione acustica, dimostrando però grossissime difficoltà negli acuti (voto: 5)
MEDLEY / AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI – MIKA
Un sentito omaggio a Fabrizio De Andrè (voto: 6)
IN MEZZO A QUESTO INVERNO / AMICI PER ERRORE – TIZIANO FERRO
Interpretazione leggermente migliore rispetto alle serate precedenti. L’occasione, la promozione dell’ultimo album con i nuovi singoli (voto: 6)
UNA LACRIMA SUL VISO – ALKETA VEISIU E BOBBY SOLO
Dopo un bel monologo sulla dittatura, la Veisiu dimostra ottime doti canore e si conferma una performer completa (voto: 8)
ormai reggono il peso degli anni solo le cover che sono riproposizioni di successi che vanno dagli anni 60 a fine anni 80, è in quel periodo che c’è stata la migliore musica di sempre italiana e straniera; ricordo i festival fine anni 70 e anni 80, c’erano canzoni bellissime, con una linea melodica impareggiabile, c’erano ospiti internazionali di livello eccelso.
Ricordo benissimo il festival del 1978, c’era Gianna di Rino Gaetano che dopo 40 e passa anni è ancora fresca e giovane come se fosse stata scritta ieri, le canzoni di 3-4 anni fa non se le ricorda piu’ nessuno, non hanno fatto breccia come quelle di allora. E poi tutti i festival degli anni 80 dove sono venute fuori fior fiori di canzoni memorabili, oggi nessuno fa piu’ musica a quei livelli, ogni anno il festival ripropone sempre cover di successi del passato che vincerebbero il festival di oggi a mani basse, sbaragliando le misere canzonette di oggi che durano quanto il festival.
Del festival di Sanremo si salva solo la scenografia, e alcune comparsate di qualche comico, la musica quella vera degli anni d’oro è ormai assente da 30 anni.