Probabilmente non tutti sanno che la città di Matera è stata protagonista nella serata d’esordio della 71^ edizione del Festival della canzone italiana. La città dei Sassi è stata rappresentata con grande orgoglio dal manager di Achille Lauro, Angelo Calculli e dal figlio di quest’ultimo, Gregorio, impegnato per la prima volta da direttore d’orchestra per il brano “Solo noi” con la performance abbinata per l’occasione. Achille Lauro ha stupito tutti con il primo dei suoi cinque “quadri” previsti per Sanremo 2021: un collare di piume rosa, capelli blu, un’armatura, lacrime di sangue che rigano il trucco.
“Glam rock” è stato il quadro debutto nella prima serata del Festival, la canzone “Solo noi” ha accompagnato la performance.
Su Instagram, Achille Lauro ha pubblicato il testo integrale del monologo recitato durante la performance.
“Sono il Glam rock. Sono un volto coperto dal trucco. La lacrima che lo rovina. Il velo di mistero sulla vita. Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto. Genericamente niente.
Esagerazione, teatralita`, disinibizione. Lusso e decadenza. Peccato e peccatore, Grazia e benedizione.
Un brano che diventa nudita`. Sono gli artisti che si spogliano, e lasciano che chiunque possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche. Esistere e` essere. Essere e` diritto di ognuno. Dio benedica chi e`“.
Di seguito l’intervista al manager materano di Achille Lauro, Angelo Calculli, che ha raccontato anche l’emozione legata alla presenza sul palco in qualità di direttore d’orchestra di suo figlio Gregorio.
“La prima serata era quella più complicata. L’abbiamo portata a casa benissimo, tutto ha funzionato alla perfezione, tutta la parte di effettistica è stata grandiosa. Ci siamo rivolti a professionisti molto seri, abbiamo investito tanto e abbiamo lavorato ad una creatività notte e giorno, anzi più di notte che di giorno e credo che sia sotto gli occhi di tutti aver assistito ad una grande performance.
Lauro ha fatto un’interpretazione talmente perfetta che molti hanno pensato di trattasse di un play-back, in realtà non lo era assolutamente, era dal vivo. Si è molto dedicato al canto nell’ultimo periodo e i miglioramenti sono evidenti. Poi “Solo noi” è un brano particolarmente sentito, anticipato dalla lettera del mondo all’umanità, io credo che in questo momento il mondo abbia bisogno di maggiore rispetto da parte di noi, che siamo di passaggio e dobbiamo avere cura, rispetto del padrone di casa”.
E’ il nostro terzo Sanremo. Nel primo non ho avvertito le emozioni forti, nel secondo avevo solo paura per la svestizione del quadro di San Francesco, ieri ero particolarmente emozionato e alla fine della serata sono crollato in un forte abbraccio con Lauro e credo di aver scaricato in quell’abbraccio tutta la mia tensione, la mia emozione.
Ieri la mia emozione era anche doppia perchè a dirigere l’Orchestra c’era mio figlio Gregorio, materano anche lui, quindi c’era una gran parte di Matera sul palco e nel retropalco e quindi sono stato particolarmente felice. Mio figlio Gregorio e anche Lauro che lo vedo come un figlio, visto che lo tratto così anche nel mio vivere quotidiano.
L’idea per questo progetto di Sanremo era “Belvet Goldmine”, un film che io adoro particolarmente. Appena conobbi Lauro lo associai direttamente a quel film e da lì abbiamo cominciato a prendere tutta la nostra ispirazione.
Questo è un Sanremo particolarmente difficile. I protocolli sono molto stringenti e vanno rispettati nell’interesse di tutti e della buona riuscita. L’assenza del pubblico rende tutto surreale ma riflettendoci bene credo possa essere considerata una questione secondaria rispetto invece alla tanto attesa presenza dei lavoratori del mondo della musica felici di essere tornati a lavorare.
Io, Lauro e Nock Cerioni abbiamo lavorato tantissimo per questo sanremo e le prossime serate saranno una conferma del grande lavoro che ce dietro tutto quello che va in scena. Un grazie particolare a Gucci per continuare a credere in noi”.
Michele Capolupo