Sanremo 2022, Jovanotti arriva a sorpresa all’Ariston e insieme a Gianni Morandi regala al pubblico lo show più bello, premiato con la vittoria nella serata dedicata alle cover. E non poteva mancare la citazione finale ai ragazzi di via Massena, dove è nato tutto, a Radio Deejay, grazie all’intuizione di Claudio Cecchetto. “Se mi avessero chiesto come sarebbe stato Amadeus da grande, avrei detto così, sorridente, simpatico, professionale, in una parola bravo. Era il 1987 e Claudio Cecchetto aveva riunito un gruppo intorno a sé, i ragazzi di via Massena, dove c’è Radio Deejay. C’eravamo noi, Linus, Albertino, Gerry Scotti, Fiorello gli 883, Nicola Savino, Marco Baldini, Pieraccioni… eravamo degli scappati di casa ma regalavamo bombe di allegria”.
Michele Capolupo
Di seguito le pagelle di Emanuele Pecoraro e la classifica aggiornata dopo la quarta serata.
Sanremo 2022: nella serata delle cover vince Gianni Morandi con Jovanotti
Al secondo posto Mahmood e Blanco, seguiti di Elisa
La co conduttrice
Maria Chiara Giannetta
Brava nella recitazione di un pezzo a due (già visto!), basato sui testi delle canzoni ma troppo assente sul palco. Pochi gli spazi concessi alle presenze femminili da Amadeus, onnipresente in scena.
Voto: 7
L’ospite musicale
Jovanotti
Una partecipazione decisa all’ultimo momento con una recitazione inaspettata di una poesia e un accenno di “Che sarà” dei Ricchi e Poveri. Sarebbe stato meglio cantare in playback l’ultimo singolo, attualmente in promozione
Voto: 4
Il momento revival sulla nave da crociera
Direttamente dal Sanremo 2021 tornano i Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr”
Voto: 7
I volti delle fiction Rai
Lino Guanciale
Improvvisa sulle note di “A hard day’s night” dei Beatles steccando clamorosamente. Lancia a Sanremo la nuova fiction “Noi”
Le 25 cover dei Campioni in gara
Noemi – You Make Me Feel Like a Woman (di Aretha Franklin)
A volte basta avere solo un pianoforte nella strofa iniziale per creare la giusta atmosfera: lo suona Noemi ed è subito magia, inconfondibile con il suo graffio che forse sa più di rivendicazione femminile che di semplice appartenenza
Voto: 8
Giovanni Truppi – Nella mia ora di libertà (di Fabrizio De André) con Vinicio Capossela
Capossela precisissimo nell’intonazione, al contrario di Truppi. Impreziosisce l’esibizione l’armonica a bocca suonata da Mauro Pagani della PFM
Voto:4
Yuman – My way (di Frank Sinatra) con Rita Marcotulli
Quando scegli un mostro sacro come Sinatra, devi portare un valore aggiunto, non proporre una interpretazione scolastica come se fosse una base al karaoke. Peccato perché non ha saputo sfruttare la maestria al pianoforte della Marcotulli
Voto: 3
Le vibrazioni – Live and let die (di Paul McCartney) con Sofia and The Giants
Finalmente ricompare il simbolo per eccellenza del festival di Sanremo: il Maestro Beppe Vessicchio, qui nell’inedita versione di pianista. Grandissima energia sul palco!
Voto: 9
Sangiovanni – A muso duro (di Pierangelo Bertoli) con Fiorella Mannoia
Due voci che mal si accordano e la Mannoia, che si rende conto della figuraccia, scompare dietro a Sangiovanni
Voto: 2
Emma – Baby one more time (di Britney Spears)
Un brano iconico prima lento poi a regolare ritmo. Ogni movimento è studiatissimo ma la Michielin sovrasta in bravura Emma
Voto: 7
Gianni Morandi – Medley “Occhi di ragazza / Un mondo d’amore / Ragazzo fortunato / Penso positivo”
A sorpresa irrompe Jovanotti sul palco e ti rendi conto che hai davanti due giganti
Voto: 10
Elisa – What a feeling (di Irene Cara)
Esattamente come nel film, la ballerina Elena D’Amario ripete alcuni passi della scena finale del film. L’interpretazione di Elisa è impeccabile
Voto: 10 e lode
Achille Lauro – Sei bellissima con Loredana Bertè
Una Bertè in stato di grazia accompagna Lauro che finalmente canta… e pure discretamente!
Voto: 10
Matteo Romano – Your song (di Elton John) con Malika Ayane
Precisione tecnica e grande eleganza
Voto: 9
Irama – La mia storia tra le dita (di Gianluca Grignani) con Gianluca Grignani
Grignani non accompagna e ruba la scena ad Irama.
Voto: 6
Ditonellapiaga e Rettore – Nessuno mi può giudicare (di Caterina Caselli)
Qualche imprecisione tecnica per Rettore, supportata dalla bravura di Ditonellapiaga
Voto: 6
Iva Zanicchi – Canzone (di Don Backy e Detto Mariano nella versione di Milva)
Nel ricordo di Milva, che appare per pochi secondi nell’introduzione del pezzo, la Zanicchi rende un degno omaggio alla grande diva scomparsa lo scorso anno
Voto: 8
Ana Mena – Medley (Il mondo / Figli delle stelle / Se mi lasci non vale) con Rocco Hunt
Perfetta nella canzone di Iglesias per il suo modo latino di cantare, un po’ meno nelle altre. Forse, senza Rocco Hunt, avrebbe guadagnato qualche punto in più
Voto: 7
La rappresentante di lista – Be my baby (di The Ronettes) con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra
Va di scena un vero e proprio collettivo della musica indie con un accenno di musica elettronica, realizzato da Cosmo.
Voto: 8
Massimo Ranieri – Anna verrà (di Pino Daniele) con Nek
Ranieri tende a strafare, mitigato da Nek
Voto: 7
Michele Bravi – Io vorrei, non vorrei ma se vuoi (di Lucio Battisti)
La distruzione di un capolavoro
Voto: 3
Mahmood e Blanco – Il cielo in una stanza (di Gino Paoli)
Uno splendido arrangiamento vocale
Voto: 8
Rkomi – Medley (Fegato spappolato / Deviazioni / Cosa succede in città) con Calibro 35
Imbarazzante
Voto: 2
Aka7even – Cambiare (di Alex Baroni) con Arisa
Un bel duetto in pieno stile sanremese.
Voto: 9
Highsnob e hu – Mi sono innamorato di Te (di Luigi Tenco) con Mr Rain
Il rap di Mr Rain è completamente inutile. Con un arrangiamento orchestrale simile è un’altra grande, grandissima occasione persa
Voto:4
Dargen D’Amico – La bambola (di Patty Pravo)
Originale come scelta visto il suo stile
Voto: 7
Giusy Ferreri – Io vivrò senza te (di Lucio Battisti) con Andy dei Bluvertigo
Grosse difficoltà nel crescendo del pezzo
Voto: 3
Fabrizio Moro – Uomini soli (dei Pooh)
Interpretazione monocorde
Voto: 6
Tananai – A far l’amore comincia tu (di Raffaella Carrà) con Rose Chemical
Nel voto non mi sono dimenticato lo zero. E’ proprio uno
Voto:1
Ecco il podio inerente alle esibizioni di venerdì 4 febbraio durante la serata cover di Sanremo 2022.
1 Gianni Morandi con Jovanotti: Medley delle loro canzoni più famose
2 Mahmood e Blanco: Il Cielo in Una Stanza (Gino Paoli)
3 Elisa: cover What A Feeling con Elena D’Amario
CLASSIFICA DOPO LA QUARTA SERATA DEDICATA ALLE COVER CON I DUETTI
1. Mahmood & Blanco
2. Gianni Morandi
3. Elisa
4. Irama
5. Sangiovanni
6. Emma
7. La Rappresentante di Lista
8. Massimo Ranieri
9. Fabrizio Moro
10. Michele Bravi
11. Achille Lauro
12. Matteo Romano
13. Dargen D’Amico
14. Aka 7even
15. Noemi
16. Ditonellapiaga e Rettore
17. Iva Zanicchi
18. Giovanni Truppi
19. Rkomi
20. Le Vibrazioni
21. Yuman
22. Highsnob & Hu
23. Giusy Ferreri
24. Ana Mena
25. Tananai
Emanuele Pecoraro
Biografia: Emanuele Pecoraro è giornalista e regista. Ha curato per Lithos alcuni cataloghi d’arte e pubblicato per la stessa casa editrice Solitudini pericolose: il corto dello scandalo, Marco Ferreri l’uomo contro e Arte e storia dell’Alto Molise. Come regista ha diretto i documentari La città d’acqua e 28… ma non li dimostra e i cortometraggi Solitudini pericolose e La goccia maledetta. Per la sua attività nella cinematografia e nella saggistica ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti sia in Italia che all’estero.
a parte qualche canzone, il resto è stato uno spettacolo penoso, tanti giovani impresentabili, abbigliati da pagliacci da circo, altri che sembravano dei miserabili, tanti altri che sembravano usciti dalle prigioni messicane, ce n’era uno che interpretava una canzone del monumentale Battisti che era inascoltabile, penso che un bambino dello zecchino d’oro l’avrebbe cantata meglio; a parte qualche eccezione, spettacolo molto deludente, cantanti giovani senza talento, inascoltabili che pensano di far presa solo ed esclusivamente sul look, la canzone ormai sembra passata in secondo piano, Sanremo è diventato una passerella di moda, sul palco Amadeus deve esaltare oltre ogni limite per ovvie ragioni le performance sonore e ad elevare questi giovani cantanti a riconoscimenti da Grammy Award; a completare il quadro un pubblico ossequioso in teatro tributa applausi a scena aperta che forse neanche i piu’ grandi cantanti italiani hanno ricevuto, sono applausi ovviamente di circostanza, tutto mi sembra un grande bluff, una finzione, volente o nolente si deve applaudire ed esaltare anche se la canzone è orribile, l’unica canzone degna di nota e che risalta subito alle orecchie nel ciarpame generale è la song-spot di Nutella ‘Upside down’ dell’immensa Diana Ross del 1980, successone enorme di quegli anni; a parte Jovanotti e Morandi e qualcun altro, il resto finirà nell’oblio, poi è chiaro gli ascolti saranno oltre ogni record immaginabile, ormai sommano ascolti tv e di tutte le piattaforme possibili, saranno piu’ di tutti gli abitanti della terra, ma ribadisco che Sanremo ormai non produce piu’ prodotti musicali di rilievo, a parer mio questi non sono cantanti.