Sanremo 2022 – Poche esibizioni convincenti e qualche sbadiglio di troppo. Nella classifica della sala stampa trionfano Mahmood e Blanco, seguiti da La Rappresentante di Lista e Dargen D’Amico. Di seguito la pagella sulla prima serata di Sanremo 2022 e la classifica provvisoria dopo le prime 12 esibizioni.
La classifica provvisoria con voto della sala stampa, delle radio e delle testate cartacee e web vede al primo posto Mahmood e Blanco, tallonati da La Rappresentante di Lista e Dargen D’Amico. I due outsider Gianni Morandi e Massimo Ranieri guadagnano rispettivamente un lusinghiero quarto e quinto posto, seguiti da Michele Bravi, Rkomi, Achille Lauro e Giusy Ferreri. Chiudono la classifica Yuman e Ana Mena.Sanremo si ripete puntualmente ogni anno con la sua liturgia da “messa cantata” tra faraoniche scenografie, qualche lungaggine di troppo ed esibizioni più o meno attese.
Rispetto alla scorsa edizione, la prima vistosa novità è costituita dal ritorno del pubblico in sala, rigorosamente tamponato e provvisto di super green pass. E la novità non è certo da poco: tutti ricordiamo quando, solo un anno fa, in uno dei tanti momenti bui della pandemia, le poltroncine rosse del teatro Ariston, da sempre vendute a prezzi stratosferici, campeggiavano vuote. In quella edizione, rimasta a suo modo storica, il regista Stefano Vicario ha dovuto fare i salti mortali, indugiando sui primi piani di qualche orchestrale, colto nel momento di ascolto delle gag dei protagonisti. Sicuramente, a soffrirne di più era stato Fiorello, da sempre battitore libero, abituato a sentire la risposta del pubblico che non c’era, se non dietro la luce rossa della telecamera. Ora, a distanza di undici mesi, rivedere una sala gremita è senza dubbio un messaggio di grande speranza. Una promessa di divertimento, non sempre mantenuta, con qualche sbadiglio di troppo.
Nel complesso Sanremo non convince. Il ritmo della gara è sostenuto: per la prima volta tutte le esibizioni dei primi 12 cantanti terminano entro la mezzanotte (e questo sembra già un miracolo!) ma è il condimento extra a rendere le pietanze indigeste. Le partecipazioni del campione di tennis Matteo Berrettini e quelle degli attori Raoul Bova, Nino Frassica e Claudio Gioè, per promuovere le fiction di prossima programmazione su Raiuno, non risultano ben inserite all’interno della scaletta.
Anche la presenza di Ornella Muti, grande diva del cinema italiano, viene relegata a qualche sporadica apparizione, accompagnata dal classico cambio d’abito (con spacco vertiginoso) e qualche commento sui suoi partner artistici.
Prima della classifica finale l’Ariston si trasforma in una grande discoteca con la musica dance made in Italy dei Meduza, che regalano al pubblico tutti i singoli di successo del trio torinese lanciato dal dj Albertino su radio M2o nel 2019.
Intanto la prima serata ha già decretato un vincitore: è Amadeus che riceve il “Premio Città di Sanremo” direttamente dalle mani dell’amico Fiorello. La classifica provvisoria con voto della sala stampa, delle radio e delle testate cartacee e web vede al primo posto Mahmood e Blanco, tallonati da La Rappresentante di Lista e Dargen D’Amico. I due outsider Gianni Morandi e Massimo Ranieri guadagnano rispettivamente un lusinghiero quarto e quinto posto, seguiti da Michele Bravi, Rkomi, Achille Lauro e Giusy Ferreri. Chiudono la classifica Yuman e Ana Mena.
Ma è arrivato il momento di parlare delle canzoni. Delle prime 12 ascoltate nel corso della prima serata, più della metà non meritavano proprio di entrare in gara.
Achille Lauro, “Domenica”– il Sacramento del Battesimo, mimato da Lauro, è la trasgressione contenuta nell’esibizione certamente più attesa del festival. Francamente ci aspettavamo qualcosa di più.Il brano ricalca “Rolls Royce” ma è orecchiabile e ben costruito – Voto: 7–
Yuman, “Ora e qui” – Nel ritornello la canzone si apre ma resta monocorde nella strofa. Un pezzo che negli anni novanta sarebbe stato vincente – Voto: 4
Noemi, “Ti amo non lo so dire” – La firma di Mahmood spinge Noemi verso una nuova direzione e su un terreno impervio che convincono a metà. Un pezzo difficile che necessita di un ulteriore ascolto – Voto: 6½
Gianni Morandi, “Apri tutte le porte” – Gusto retrò in una esibizione da fuoriclasse. La perla è nella vorticosa scala cromatica discendente suonata dagli archi – Voto: 9
Fiorello – Amadeus – Fiorello è caricato a pallettoni ma con la voce impastata dall’emozione. Si conferma come il grande mattatore che sa diluire la sua presenza sul palco. Battute inevitabili su tamponi e vaccini, un rito per esorcizzare gli ascolti e una scaletta di canzoni tristi in chiave salsa – Voto: 7
La Rappresentante di Lista, “Ciao ciao” – Citazioni new wave anni ottanta in un testo un pò banale – Voto: 6
Michele Bravi, “Inverno dei fiori” – Il testo è poetico ma non supportato da una melodia all’altezza – Voto: 5
Maneskin, “Zitti e buoni” – Si ritorna dove tutto è cominciato. – Voto: 7
Massimo Ranieri, “Lettera di là dal mare” – Pezzo di gran classe in 6/8 con qualche stonatura perdonabile – Voto: 7
Mahmood e Blanco, “Brividi” – Sono i vincitori annunciati di questa edizione ma spesso chi entra Papa, rischia di uscire cardinale. In questo caso i Papi sono due, in linea con i tempi. Mahmood detta le regole, imponendo un nuovo modo di cantare, imitatissimo da molti suoi colleghi. Il rischio che corre è proprio quello di concentrarsi troppo sugli arrangiamenti vocali e poco sulla melodia. – Voto: 7
Ana Mena, “Duecentomila ore”–Ritornello orecchiabile per un tormentone dimenticabile – Voto: 5
Rkomi, “Insuperabile” – Non pervenuto – Voto: 3
Maneskin, “Coraline” – Al termine dell’esibizione Damiano si commuove, regalando una perla dal loro ultimo album – Voto: 7
Dargen D’Amico, “Dove si balla” – Dargen delude le aspettative, facendo rimpiangere tante meteore del passato – Voto: 4
Colapesce – Di Martino, “Musica leggerissima” – Dalla nave, capitanata da Orietta Berti, vestita da Maleficent con Fabio Rovazzi,tornano i vincitori morali della scorsa edizione – Voto: 8
Giusy Ferreri, “Miele” – Ha presentato il brano più dimenticabile della sua carriera – Voto: 4
I Meduza feat. Hozier, “Down down down” – Energia allo stato puro per i dominatori delle chart europee – Voto: 8
Emanuele Pecoraro
Sanremo 2022, la classifica dei cantanti in gara nella prima serata:
Mahmood e Blanco – Brividi
La rappresentante di lista – Ciao Ciao
Dargen D’Amico – Dove si balla
Gianni Morandi – Apri tutte le porte
Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare
Noemi – Ti amo non lo so dire
Michele Bravi – Inverno dei fiori
Rkomi – Insuperabile
Achille Lauro – Domenica
Giusy Ferreri – Miele
Yuman – Ora e qui
Ana Mena – Duecentomila ore
BIOGRAFIA EMANUELE PECORARO
Emanuele Pecoraro è giornalista e regista. Ha curato per Lithos alcuni cataloghi d’arte e pubblicato per la stessa casa editrice Solitudini pericolose: il corto dello scandalo, Marco Ferreri l’uomo contro e Arte e storia dell’Alto Molise. Come regista ha diretto i documentari La città d’acqua e 28… ma non li dimostra e i cortometraggi Solitudini pericolose e La goccia maledetta. Per la sua attività nella cinematografia e nella saggistica ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti sia in Italia che all’estero.