Sanremo 2023 fa subito il botto: questa volta il colpo di scena, non gradito dal pubblico, è opera dell’ospite Blanco, che distrugge i fiori sul palco e spiega il gesto per l’assenza di audio durante la sua performance: la prima serata, con 14 cantanti in gara, segna anche l’ingresso ufficiale su Instagram di Amadeus, con Chiara Ferragni che scatta il primo selfie insieme a Gianni Morandi e al direttore artistico Amadeus e poi pubblica il primo post sul nuovo profilo “Amadeusonoio”, nome ispirato alla sigla del suo storico programma in onda su Radio Deejay, “Amadeus Amadeus, sono io, sono io”.
Michele Capolupo
Di seguito il report e le pagelle dei protagonisti della prima serata del Festival di Sanremo a cura del giornalista romano Emanuele Pecoraro.
“Era dai tempi di Bugo e Morgan che non vedevo una cosa del genere”: così un Amadeus, visibilmente imbarazzato, cerca di stigmatizzare l’esibizione da solo del super ospite Blanco, al termine della sua “L’isola delle rose” dove distrugge la scenografia, pensata per l’esibizione. Un gustoso siparietto che bissa quello di Salmo che si tuffa, con tanto di microfono, nella piscina allestita sulla nave della Costa Crociere. Subissato dai fischi provenienti soprattutto dalla galleria, Blanco tenta di giustificarsi dicendo che la sua reazione è stata dovuta al fatto di non sentirsi in cuffia. Ma la toppa risulta peggio del buco. Per Amadeus sono attimi di terrore, visto che un minuto dopo deve lanciare lo spot della regione Liguria dove il claim recita “regione di fiori”: proprio come quelli distrutti dal giovane cantante che dichiara comunque di essersi “divertito”. Nel frattempo Amadeus cerca di coinvolgere l’amico Fiorello, in collegamento da via Asiago a Roma che lo aiuta a stemperare l’accaduto.
Ma è inutile nasconderlo: ieri sera tutti i riflettori erano puntati su di lei! La camaleontica Anna Oxa, dopo un’assenza forzata dal palcoscenico dell’Ariston durata ben dodici anni, è tornata in gara. L’artista, che ha all’attivo ben 15 presenze al Festival (di cui quattro sul podio, equamente divise tra primi e secondi posti), cui si aggiunge una conduzione della kermesse nel 1994, al fianco di Pippo Baudo e della modella Cannelle (che in pochi ricordano!), ha aperto la manifestazione proponendo il brano “Sali (canto dell’anima)”, che porta tra gli altri l’autorevole firma di Francesco Bianconi dei Baustelle.
Beninteso, il pezzo presentato non è affatto memorabile: sono ben lontani i fasti di “Senza pietà” o “Donna con te”. Sicuramente avrà poche chance di poter essere trasmesso in radio ma fa parte di un lavoro di ricerca sulla tecnica vocale, cominciato da una ventina d’anni, dal quale è difficile tornare indietro. Anna Oxa ha avuto il coraggio di intraprendere un cammino diverso, poco apprezzato dalle major discografiche, iniziato nel 2003 con “Cambierò”, una canzone manifesto d’intenti e culminato nella discussa partecipazione del 2006, dove quel “Processo a me stessa” le costò la possibilità di poter accedere in finale. Nel 2011, con “La mia anima d’uomo” e alcune discusse partecipazioni a trasmissioni televisive, in qualità di giudice e concorrente, ha continuato a dividere il pubblico tra estimatori, che le sono rimasti fedeli, e molti detrattori. Anna Oxa ha il pregio di far parlare di sé, anche quando non appare. E’ un’artista che ha fatto della sottrazione un pregio. Il rifiutare interviste o la mancata partecipazione al green carpet fanno parte delle regole del gioco: Anna Oxa sa bene di essere un outsider, conosce meglio di chiunque altro le regole della comunicazione e del divismo. E ne paga lo scotto, finendo ultima in classifica per la sala stampa.
Ad Amadeus spetta un merito: quello di aver saputo distribuire i 28 artisti in gara in maniera oculata, non scoprendo immediatamente tutte le carte. All’esibizione della Oxa di ieri sera, farà da contraltare un’altra grande interprete molto attesa: Giorgia. Se gli anni novanta ci hanno incantato con la sofferta esibizione di Gianluca Grignani con la sua lettera al padre, questa sera ci sarà spazio per due attese reunion: gli Articolo 31 e Paola & Chiara (che promettono di rinverdire il loro repertorio con una hit che ci farà ballare, come da tradizione, tutta l’estate!). Infine, dopo le tre nuove proposte, entrate di diritto tra i big di martedì, altre tre saliranno sul palco stasera.
Il numero “due” è indubbiamente quello più abusato in questa edizione. Compare sia nel titolo della canzone di Elodie, che in quella di Marco Mengoni. Viene addirittura ripetuto dai Cugini di Campagna nella loro “Lettera 22” o replicato all’infinito nei “Duemila minuti” di Mara Sattei. E se è vero il detto che “non c’è due senza tre”, allora trova giustamente spazio il “Terzo cuore” di Leo Gassmann. Passiamo ora alle singole esibizioni.
Brani in gara
“Sali (canto dell’anima)” – Anna Oxa (14° posto)
Il fatto di cantare per prima non la agevola. Presenta un brano raffinato, forse giocato su troppi melismi che rendono completamente incomprensibile il testo.
Voto: 7
“Mostro” – gIANMARIA (12° posto)
“Mi sono perso, ero solo distratto, stavo pensando solo a me”: basterebbe questo semplice verso del ritornello per sottolineare la sua incertezza sul palco.
Voto: 3
“Supereroi” – Mr. Rain (9° posto)
L’immagine, fin troppo abusata, degli “angeli da un’ala soltanto” di gastaldiana memoria con il coro di bambini che fa subito Zecchino d’oro e fumetti Marvel.
Voto: 4
“Due vite” – Marco Mengoni (1° posto)
Fuoriclasse, centrato sul pezzo, nonostante l’emozione che ogni tanto gioca qualche brutto scherzo sulla comprensione del testo.
Voto: 7
“Mare di guai” – Ariete (11° posto)
La firma di Calcutta c’è e si sente, soprattutto nella descrizione dell’ambiente domestico, più efficace di una fotografia istantanea.
Voto: 5
“Alba” – Ultimo (4° posto)
Giocata su semitoni crescenti, è la canzone perfetta per giocarsela al rush finale.
Voto: 7
“L’addio” – Coma_Cose (3° posto)
Sono la sorpresa che non ti aspetti!
Voto: 8
“Due” – Elodie (2° posto)
Rasenta la perfezione in un brano difficile da interpretare
Voto: 8
“Terzo cuore” – Leo Gassmann (5° posto)
L’esser stato fuori dalla gara per due edizioni ha fatto bene a Gassmann che torna con un pezzo ben interpretato e che porta la firma dei Pinguini Tattici Nucleari
Voto: 7
“Lettera 22” – I Cugini di Campagna (8° posto)
La Rappresentante di Lista confeziona un pezzo cucito su misura per la band e in perfetto stile anni settanta.
Voto: 6
“Quando ti manca il fiato” – Gianluca Grignani (10° posto)
Propone il pezzo più emozionante della serata, purtroppo non supportato dalle sue potenzialità vocali che restano soltanto un bel ricordo.
Voto: 7
“Polvere” – Olly (13° posto)
Abusa di autotune nel pezzo più dance della serata.
Voto: 6
“Non mi va” – Colla Zio (7° posto)
Una parodia delle boyband, dichiarata ma non troppo.
Voto: 4
“Duemila minuti” – Mara Sattei (6° posto)
Un pezzo sbiadito e sottotono, copia di tanti brani già sentiti.
Voto: 5
I conduttori
Amadeus
A suo agio nelle prime ore di spettacolo e completamente nel panico dopo l’esibizione di Blanco
Voto: 7
Gianni Morandi
Apprezzabile il suo giocare da spalla con Fiorello e il prendersi non troppo sul serio, citando qualche canzone poco riuscita del suo immenso repertorio
Voto: 7
Chiara Ferragni
Visibilmente emozionata e incerta, nonostante il “Pensati libera”, cucito sul retro del suo primo abito. Troppo egoriferita in un monologo tra i più retorici della storia del festival, di cui rimarrà solo l’abito in finto nude look. I suoi outfit sono stratosferici ma quello già ce lo aspettavamo!
Voto: 4
Super ospiti
Roberto Benigni
Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Benigni rilegge alcuni articoli della Carta Costituzionale, in occasione del 75esimo anniversario della sua entrata in vigore, in un monologo esaustivo e convincente, legandolo alla storia del festival. Imbavagliato dalla par condicio, in vista delle regionali, in questa occasione dà il meglio di sé.
Voto: 9
Mahmood & Blanco
Interpretano “Brividi” con l’arrangiamento originale che esalta la bellezza di un pezzo che rimarrà nella storia.
Voto: 7
Blanco
Imperdonabile il suo atteggiamento durante e soprattutto al termine dell’esibizione
Voto: 2
Salmo
Il contorno è perfetto, meno la sua esibizione.
Voto: 4
Piero Pelù
Dal palco allestito a piazza Colombo, intona “Gigante”, portata a Sanremo nel 2020, bissando il finto furto della borsa. E’ la riprova che la musica dal vivo è davvero quella di tutti.
Voto: 5
Elena Sofia Ricci
Eleganza e innegabile charme per una interprete dai mille volti.
Voto: 6
Pooh
Medley: “Amici per sempre / Dammi solo un minuto / Stai con me / Tanta
voglia di lei / Pensiero / Piccola Katy / Chi fermerà la musica”
Una reunion che sa di già visto! Canzian, Battaglia e Fogli accettabili ma Facchinetti farebbe meglio a rinunciare alle parti da solista e a limitarsi soltanto ai cori. Con “Uomini soli”, omaggio a Stefano D’Orazio e a Valerio Negrini, va in scena il massacro di un capolavoro.
Voto: 3
Emanuele Pecoraro
Le uniche note positive di questa prima serata sono state il bellissimo monologo di Benigni e il ricordo, sottolineo il ricordo, delle bellissime e inarrivabili canzoni dei Pooh, non certo la loro esibizione che è stata a tratti imbarazzante e non certo ai livelli che conosciamo, il resto delle canzoni è lontano anni luce dal livello top e dalla straordinaria qualità delle canzoni che il festival ha espresso nei meravigliosi anni 80 e mai piu’ raggiunto, ormai il festival è solo folclore, scenografie, la vera musica manca da quel palco da piu’ di 30 anni.
Abbiamo assistito a un inutile lungo ‘pippone’ autocelebrativo della Ferragni che in fin dei conti non frega niente a nessuno in un momento in cui il mondo sta vivendo tragedie immani, la Ferragni sembra di vivere in un mondo lontano anni luce dalla realtà attuale.
E poi dulcis in fundo il capolavoro di Blanco, che in eurovisione e su quel palco si lascia andare a un gesto inqualificabile senza nessuna giustificazione, bastava parlare e far presente che c’erano problemi di audio. Fossi stato in Amadeus lo avrei cacciato immediatamente in diretta dicendogli di andare a imparare la buona educazione prima di cantare, peccato per il festival ormai alla merce’ di questi squallidi personaggi.