Cinzia Clemente ha seguito per SassiLive le conferenze di due dei 29 cantanti in gara nella 75^ edizione del Festival di Sanremo, Elodie e Francesco Gabbani.
Elodie parla d’amore e della sua consapevolezza acquisita.
Elodie porta a Sanremo “Dimenticarsi alle 7”, una storia d’amore nei ricordi di un mattino al risveglio, ma lei come parla del suo amore attuale? “Sono innamorata, felice; quando ero più piccola ho fatto fatica ad immaginare che potessi fare dei live, ed ora che ci sono arrivata, voglio raccontare bene il mio show e lo stadio sarà il prossimo step. Non vedo l’ora.”
Ma Elodie ha paura di restare sola? E cosa resta dell’esperienza di “Amici”? “Ho un brutto rapporto conla solitudine a me piace stare in compagnia, quindi ritengo di avere il piacere di condivdere del tempo con le persone che amo. Il ricordo di “Amici” è vivido e importante, tanto che Maria de Filippi mi ha sempre detto che avrei incontrato più difficoltà che porte aperte. Ma anche io sono cambiata, ho capito che ora sono una donna, mentre ad Amici ero una ragazza, ho capito cosa voglio e cosa non voglio, amo il mio lavoro e sono più consapevole. Alla Elodie ragazza direi di non arrabbiarsi, di stare tranquilla, perché ora mi guardo indietro e vedo solo una ragazza “arrabbiata”, mi darei una carezza.”
Cosa ne pensa del fatto di essere considerata uno dei riferimenti più apprezzati dal pubblico e la collaborazione con Achille Lauro come si è concretizzata? “Credo di avere più coraggio che talento, mi connetto sempre alla mia bambina interiore e cerco di fare le cose con molta onestà; mi piace molto mettermi in gioco sia da cantante che da attrice. Lauro l’ho chiamato io, perché “Folle città” è la B side di E la luna bussò, è uno dei brani che adoro e volevo condividere con lui questa esperienza”
Se dovesse vincere il Festival? “Ringrazierei tutti quelli che conosco, i miei manager, il pubblico, tutto e tutti, se dovessi vincere!!! La mia aspettativa è di divertirmi e di vivermi queste giornate con spensieratezza
“Dimenticarsi alle 7”, è fra i brani più attesi e Elodie, insieme a Olly, sono fra i preferiti del pubblico.
Francesco Gabbani – Un artista zen, sorridente e nostalgico rilascia un inno alla vita
Francesco Gabbani, si offre volentieri alle domande in sala stampa Lucio Dalla, con il suo sorriso rassicurante e molto “zen”. Come egli stesso ci racconta “In questa fase della vita non ambisco al materialismo, ma ad una serenità, pace interiore e credo (magari poi cambierò idea) che la strada sia l’accettazione, accettare ciò che la vita ci ha dato e che una risposta vera a chi siamo in questo universo sta anche questo nell’accettazione di cosa siamo in questo universo.
Io faccio musica e continuo a farlo esprimendo me stesso per quello che sono , questa profonda leggerezza è parte del mio essere, ma allo stesso tempo cerco tempo per una profondità. Lo slogan del ritornello “Viva la vita così com’è” è un’espressione consapevole che arriva dopo un iter di domande fatte, è sempre una forma di profonda leggerezza”
Prosegue con “Il festival è impegnativo e il pubblico che lo vive da casa non si rende conto che dietro le quinte ci sono dei tempi, come quello dedicato alle interviste, sono fitti ed è un grande impegno” e poi richiede “un applauso a tutti noi che riusciamo a vivere questa settimana!”. Si racconta, da artista “atipico”, come si definisce: “Io mi sveglio prestissimo la mattina e la prima cosa che mi fa dire Viva La vita, poichè vivo nella natura, è vedere l’alba, sentire la natura, e questo non può non farti dire “viva la vita”. Lo dico anche quando la mia compagna Giulia mi supporta e mi sorride, è felice. In tutte le cose, per me la frase “viva la vita” ognuno di noi debba averlo interiormente. Sei tu che sei consapevole di dirlo in qualsiasi circostanza, ed è più difficile dirlo in condizioni di difficoltà. Ed è proprio lì che bisogna avere coraggio di dirlo. Mi piace citare Yin e Yang, il tutto rappresentato dall’equilibrio.”
Il suo ricordo legato al festival, alla sua infanzia e alla ispirazione musicale di Sergio Caputo “Sergio Caputo è collegato ad un periodo della mia infanzia, un seme che ho piantato nella mia allora ipotetica carriera e avevo 4 anni. Mio nonno mi faceva vedere il Festival e ho il ricordo vivido di “Garibaldi Innamorato”. All’epoca mi sembrava di vedere tutto tramite un acquario. Ogni volta che entro in scena, dietro le quinte del Festival, penso a mio nonno e me da bambino che stiamo vedendo il me attuale.” Una distopia romantica, insomma. Emozionante, così come il suo brano, che sicuramente potrebbe essere un tormentone, come fu “Occidentali’s Karma”.
Chiude il momento conferenza con “Torno al festival solo con la voglia di proporre la mia nuova canzone, ma non vivo la competizione.” Il brano presentato sarà “Viva la vita”.
Cinzia Clemente