Sembra ieri, ma sono trascorsi 40 anni, da quel Festival in cui i Duran Duran approdarono per la prima volta nella città dei fiori, attorniati da tantissimi adolescenti che inneggiavano alla “boy band”. E quanti “critici musicali” ne decretavano una carriera passeggera, anche se “la musica britannica degli anni 80 ha dominato il mondo.” dicono durante la loro conferenza stampa “La gente ha iniziato a ballare su ritmi diversi e a seguire nuovi stili”, spiegano senza demonizzare i cambiamenti. “Oggi le persone hanno accesso a tantissima musica in modi impensabili fino a qualche decennio fa. Internet ha dato la possibilità di scoprire artisti di ogni parte del mondo. Certo, si è perso il concetto di album come opera d’arte, ma la musica è più accessibile che mai”, sottolineano. Era il 1985 quando il gruppo new wave calcò le scene della kermesse, condotta in quell’anno da Pippo Baudo. “Eravamo veramente pazzi, e ancora non così famosi -ricordano- In Italia la gente cominciava a volerci bene, c’era uno stuolo di ragazzine che ci seguiva impazziti dovunque, “Sanremo” ha sempre l’atmosfera anni Ottanta o anche Settanta -dicono poi sul festival- Continuando ad alimentare questa atmosfera assolutamente interessante. Anche quello odierno è altrettanto stimolante esattamente come negli Anni Ottanta e questo non può che farci felici.”
Un episodio iconico, che resta nella memoria di tutti loro è quello riportato da Roger Taylor: «Mi ricordo che nel 1985 dei ragazzini ci inseguivano in motorino, questo è il mio ricordo. Ricordo che c’era questo presentatore, Pippo Bello (è Pippo Baudo, ndr), è vivo, lavora ancora? Simon Le Bon ricorda di essere caduto tra gli scogli ed essersi rotto il piede. «Pensavo che più avrei bevuto vodka, meglio sarei stato. Ho bevuto un sacco di vodka, ma non ha funzionato. Avevo così tanto dolore che mi hanno portato al Pronto Soccorso, mi hanno messo un tutore e mi sono esibito zoppicando al Festival»., direi che la tradizione è stata conservata anche dopo 40 anni, con la Michielin e non solo…
Grande preoccupazione, invece, per il futuro della musica nell’era dell’intelligenza artificiale. “C’è già stata la prima canzone creata interamente da una macchina. Siamo entrati in un’epoca in cui si sentiranno brani in radio e in TV che non sono stati scritti da esseri umani, ma generati dall’IA. In alcuni paesi è già permesso alle aziende tecnologiche di sfruttare lo stile e i testi degli artisti senza riconoscere loro nulla. È inaccettabile e dobbiamo alzare la voce prima che sia troppo tardi”, affermano i 4 componenti presenti. E’ assente Andy Taylor: “Vorrebbe essere qui con noi, ma sta lottando come un leone contro un cancro alla prostata al quarto stadio. Noi siamo tutti con lui”. Guardando al futuro, i Duran Duran si preparano al tour italiano che li porterà a suonare a Roma, Milano e Bari. “Il Circo Massimo sarà incredibile. Abbiamo qualche sorpresa, ma rimarrà tale fino a quando non arriveremo qui”, hanno anticipato.
“Il segreto che ci tiene uniti dopo 40 anni? Tre cose: adoriamo la musica che facciamo, è ancora bellissima e pensiamo che non ci sia nessuno che fa una musica meravigliosa come noi quattro insieme, ridiamo tantissimo, ed è importante quando c’è un rapporto artistico così importante e infine ci dividiamo i soldi in modo equo tra noi quattro”. I Duran Duran sbarcano all’Ariston per salire sul palco in qualità di ospiti della terza serata.
Cinzia Clemente