Marco Quintano, “head of music” di Radio Radiosa ripercorre la terza puntata della 63ma edizione del Festival di Sanremo per la rubrica “SassiLive chiama Sanremo”.
SANREMO 2013 – TRA POLEMICHE E FORFAIT
In terza serata, la 63^ Edizione di Sanremo, “perde” Verdone e il maestro Barenboim.
Un FESTIVAL che non ti lascia mai con l’amaro in bocca. Ti sorprende, ti delude, ti regala emozioni in musica, ma in ogni caso continua a far parlare di se giorno per giorno. “Perché Sanremo è Sanremo”.
Premiati da quelli che sono gli ascolti, il Festival sembra però portarsi dietro una sorta di continue sciagure: dai fischi e gli imbarazzi per Maurizio Crozza, all’annullamento dell’esibizione dei Ricchi e Poveri per il grave lutto in casa Gatti.
Anche in terza serata sono arrivati altri due forfait. Questa sera non sono stati presenti all’Ariston l’attore Carlo Verdone, membro della giuria di qualità, per un fortissimo dolore ai denti e il maestro Daniel Barenboim. Anche per il maestro problemi di salute, che l’hanno costretto a non poter prendere l’aereo che da Berlino l’avrebbe portato a Sanremo.
Sembra però, che nonostante le polemiche e i forfait, il FESTIVAL di SANREMO resta sempre più saldo che mai. Questa sera, si sono ripresentate le 13 canzoni dei campioni e le 4 canzoni dei giovani. Belle canzoni, ottimi testi, peccato però che il Festival non abbia più ritrovato le famose “canzoni da esportazione”, quelle che giravano il mondo fino a 10/20 anni fa. Da qualche anno, la musica pur sempre di alta qualità portata sul palco dell’Ariston, cerca di piazzarsi quanto più in fretta possibile solo nelle classifiche di vendita.
Anno dopo anno, sempre di più, si avverte quella angosciante sensazione che il Festival stia diventando sempre più un pericoloso palcoscenico commerciale. Il pericolo di ascoltare canzoni che giochino sui ritornelli, su melodie scontate e giochi di parole si ripresenta anche quest’anno. Basta dare un occhiata a quella che è stata la classifica parziale di fine serata (la classifica di questa sera vale il 25 per cento dei voti che concorrono al risultato finale).
“Sapevate che una volta per iscriversi alla SIAE era necessario passare un esame? Oggi si può iscrivere chiunque e diventare un autore. Si sente”.
Passando alla cronaca diretta della serata, ancora una volta ho notato un passo in avanti sulla conduzione della coppia Fazio-Littizzetto, sempre più sciolta e con una maggiore confidenza con il palcoscenico.
Oggi 14 Febbraio 2013, giornata di San Valentino dedicata all’Amore. Anche il Festival ha voluto ricordare questo giorno, con il sorprendente intervento da solista di una meravigliosa Luciana Littizzetto. Quest’ultima ha impostato il suo discorso sull’amore tra uomo e donna, quell’amore che non ha bisogno di troppi TI AMO, ma di una carezza in più ogni giorno. La carezza che troppe volte sfocia in uno schiaffo o forse in qualcosa di più, trasformandosi in VIOLENZA. La Littizzetto, nel suo geniale modo di comunicazione diretto e senza troppi giochi di parole, ha invitato le donne alla denuncia in un periodo scandito sempre più da violenze coniugali. Monologo che ha fatto esplodere il Teatro Ariston in un fragoroso applauso per la conduttrice torinese.
Sempre la Littizzetto, subito dopo, ha voluto stupire il pubblico di Sanremo, cimentandosi in un balletto tutto al femminile e con movenze da vera dilettante, ma che hanno colpito per la genuinità legata al personaggio.
Un treno di musica senza fine, esibizioni su esibizioni, interrotte fin troppe volte da interruzioni commerciali, ma si sa, il FESTIVAL vive anche e soprattutto di questo. Il forfait del maestro Daniel Barenboim, ha fatto sì che in scena ci fosse una ragazza giovanissima (solo 20 anni, padovana), Lenora Armellini che ha incantato per circa 5 minuti il Teatro Ariston sfiorando i tasti bianchi e neri del pianoforte sulle note di Chopin. Complice la sonata magistralmente portata in scena, l’esibizione della giovane pianista se pur breve è stato forse l’unico momento musicalmente introspettivo di tutta la terza serata del Festival.
In campo questa sera anche gli ultimi 4 giovani in gara che hanno portato in scena musica d’autore di grande qualità. Andrea Nardinocchi, Antonio Maggio, Paolo Simoni e Ilaria Porceddu. Piccole e grandi promesse della musica italiana. A fine esibizioni, passano il turno e vanno in finale, Maggio e Porceddu.
Super ospite della serata, AL BANO. Pubblico in delirio, sulle note di “Felicità” cantata in coro da i due conduttori Fazio-Littizzetto, dalla bellissima Laura Chiatti e da tutto il teatro Ariston. Momento che ha riportato alla mente i tanti trionfi nel mondo dell’artista pugliese.
LE VALUTAZIONE SUI PROTAGONISTI:
FABIO FAZIO: Sempre alla ricerca del suo passato. Anche questa sera si è rifatto vivo il suo amore per le imitazioni. Dal solito Vespa, all’inedito Al Bano. Fazio, dal volto e dallo stile di eterno ragazzo, ha migliorato notevolmente lo stile di conduzione rispetto alla prima serata del Festival. Molto più fluido, più preciso e con più carattere. Avevamo solo bisogno di un po’ di tempo. VOTO: 7
LUCIANA LITTIZZETTO: Artista completa. Questa sera più che mai. Conduttrice, cantante e inedita ballerina. La vera rivelazione e salvezza della 63^ edizione del Festival di Sanremo. Per un attimo ho immaginato lo stesso Festival senza la sua presenza, e mi sono accorto di quanto il suo spirito gioioso, fuori dagli schemi abbia portato un tocco di rinnovamento e freschezza ad una kermesse a tratti noiosa. VOTO: 9
CLASSIFICA PARZIALE E VALUTAZIONI:
1. MARCO MENGONI – L’essenziale VOTO: 6
2. MODA’ – Se si potesse non morire VOTO: 6
3. ANNALISA – Scintille VOTO: 5,5
4. CHIARA – Il futuro che sarà VOTO: 6,5
5. RAPHAEL GUALAZZI – Sai (ci basta un sogno) VOTO: 7
6. SIMONA MOLINARI con PETER CINCOTTI – La felicità VOTO: 5,5
7. MARIA NAZIONALE – E’ colpa mia VOTO: 5
8. DANIELE SILVESTRI – A bocca chiusa VOTO: 6,5
9. MAX GAZZE’ – Sotto casa VOTO: 7
10. SIMONE CRISTICCHI – La prima volta (che sono morto) VOTO: 6,5
11. MALIKA AYANE- E se poi VOTO: 8
12. MARTA SUI TUBI – Vorrei VOTO: 5,5
13. ALMAMEGRETTA – Mamma non lo sa VOTO: 6
Comunque, la classifica se letta al contrario, non sarebbe male.
A cura di Marco Quintano (Head of Music – Radio Radiosa)