“È stato il primo dj da discoteca a non essere solo uno che metteva i dischi ma anche un personaggio, ad avere il nome sul manifesto, prima che ci fosse Radio Deejay, Deejay Television, e tutti noi che abbiamo allargato la cosa. Io personalmente ho fatto un’estate intera con lui negli anni ’80 dove io, lui e Mozart mettevamo i dischi nella stessa serata. Ho un bellissimo ricordo di Riccardo”.
Con queste parole Linus, dj e direttore artistico ed editoriale di Radio Deejay, ricorda il collega e amico Riccardo Cioni, storico dj livornese scomparso oggi all’età di 66 anni “a causa di breve ed improvvisa malattia non collegata alla recente epidemia”, come annunciato dai suoi cari su Facebook: “Strappato dai propri affetti familiari, a causa di breve ed improvvisa malattia non collegata alla recente epidemia, in data odierna alle ore 12.00, è venuto a mancare Riccardo Cioni. Ne danno notizia la moglie, il figlio, i cognati e i nipoti tutti”
Ricoverato in ospedale per Covid, Cioni era stato dimesso dopo qualche giorno, ma poi le sue condizioni si erano aggravate improvvisamente per patologie non riconducibili al virus. Questa notte è stato operato d’urgenza e trasportato in terapia intensiva, dove poi è deceduto.
Con queste parole nel giorno di Natale il dj Cioni su Instagram aveva ringraziato gli operatori sanitari che si erano presi cura di lui durante il ricovero, promettendo di organizzare una festa per loro non appena l’emergenza fosse finita: “Volevo esprimere i miei più sentiti ringraziamenti ai medici, infermieri e volontari del 2° Padiglione dell’Ospedale di Livorno per l’impegno, la professionalità, la dedizione e la cortesia dimostrata in questi giorni. Con la promessa che, quando l’emergenza Covid sarà alle spalle, organizzerò un evento per ringraziarvi personalmente. Buon Natale e l’Augurio di Felice Anno nuovo”.
Artista, produttore discografico, speaker in radio, Riccardo Cioni ha segnato un’epoca a cavallo degli anni ’70 e ’80 facendo ballare migliaia di giovani che oggi lo considerano il più grande dj toscano.
Soprannominato “The godfather of funky”, per le sue produzioni musicali si era scelto lo pseudonimo di “Dj Full Time”.
Su Instagram Linus lo ricorda con una foto dell’estate 1989, quando insieme a Riccardo Cioni e Mozart girò l’Italia a mettere dischi nelle serate: “Estate 1989 (credo). Io, Riccardo Cioni e Mozart in giro per tutta l’Italia a mettere i dischi. Mozart era stato il Re della Baia degli Angeli, Riccardo il primo ad essere così famoso da fare le serate col nome sui manifesti. Io (incredibile) ero il ragazzino. La dimostrazione del fatto che fosse un’altra epoca è che di tutta quella stagione questa è l’unica foto che ho trovato. Cioni è quello che si intravede sulla destra, piegato dal ridere. Ciao Ric”.
Riccardo Cioni era uno dei testimoni “decani” della generazione disco music in Italia. Le sue serate erano garanzie di pienoni non solo per lo stile e per la tecnica, ma soprattutto per l’atmosfera calorosa che Cioni sapeva far scattare con i suoi mix, all’inizio diffusi anche su audiocassette “pirata” che andavano a ruba, protagoniste di un autentico passaparola fra i giovanissimi, poi regolarmente commercializzate.
Dentro, sapevi che ci avresti trovato le novità più interessanti, mixate con grande maestria e con gusto festosissimo. Con lo pseudonimo di Dj Full Time, nel 1982 si avventurò nella carriera di musicista: il singolo “In America” ottenne molti consensi a livello internazionale, e in Italia gli permise anche di essere annoverato tra gli ospiti di Discoring, seguitissima trasmissione musicale della Rai.
Seguiranno altri successi come Choo-Choo train e Taking my money (1983), Darkness Inside (1984), Ole’-Oh (1984), Arizona (1985), Let Us Through e Change your lady (1986). Nel 2003 poi il grande ritorno con In Usa (feat. One Coast), intervallato da tantissime partecipazioni in show televisivi come Domenica in, Un disco per l’estate e Festivalbar.
La sua ultima composizione risale a neanche un mese fa: l’11 dicembre infatti, come annunciato sulla sua pagina Facebook, era uscito il remix di “In America” e lo stesso Cioni aveva annunciato di essere stato contattato da un etichetta per una distribuzione a livello mondiale.
Cioni non ha mai smesso di lavorare, di fare serate nelle discoteche italiane, adeguandosi anche alle nuove tecnologie che oggi hanno sostituito i vecchi “piatti” con i computer. Con il riavvicinamento da parte delle giovani generazioni all’italo disco, il suo nome era tornato in auge
Nella foto Linus, Riccardo Cioni e il manager barese Beppe Angeramo, uno scatto di Riccardo Cioni e il brano “In America (Go head go high” di Riccardo Cioni & D.J. Full Time Band
https://youtu.be/YOD5ZIuQWP0