Dopo gli eventi per Matera 2019, l’ultimo per la cerimonia di chiusura di Matera capitale europea della cultura lo scorso 20 dicembre, la Cava del Sole accende nuovamente i riflettori per il primo evento nell’anno della pandemia con lo spettacolo teatrale “Medea – ultima notte”, organizzato dall’associazione More than gospel”, con la partecipazione dell’attore paolano Eppe Argentino Mileto nei panni di Medea, del materano Lello Chiacchio del Centro di Cultura teatrale Skenè, la voce fuori campo di Francesco Trifilio, le musiche originali eseguite dalla Piccola Orchestra Mediterranea – Ensemble vocale Alcanto con la direzione musicale di Vincenzo De Filippo. Un evento culturale promosso con il patrocinio del Comune di Matera, del Ministero per i beni culturali, con il sostegno della Fondazione Teatro Petruzzelli e la media partner di Rai cultura e TGR.
Lo spettacolo, il primo nell’anno segnato dalla pandemia, ha particolarmente emozionato il pubblico che ha deciso di seguire lo spettacolo, offerto gratuitamente dall’Amministrazione Comunale di Matera.
Non è una maga, una fattucchiera. Tanto meno un’infanticida. Va oltre Euripide. Anzi, per certi aspetti rifiuta l’impianto del drammaturgo greco e restituisce al pubblico una donna dilaniata, lacerata, devastata nel suo matrimonio che grida la sua innocenza con una verità totalmente diversa da quella nota fino ai nostri giorni. Questa Medea è ritratta nella sua intimità nell’ultima notte a Corinto prima dell’esilio e sceglie attraverso le scene del suo matrimonio con Giasone di urlare l’ipocrisia della società del tempo, in tutto uguale alla nostra, fondata su un crimine e sostenuta dall’ipocrisia. Il tragico scontro fra quel mondo selvaggio, arcaico e istintuale della Colchide alla quale appartiene e quello raziocinante, virtuoso ed elegante dei greci, in questa scrittura non trova alcuna soluzione. Questo lavoro di Eppe Argentino Mileto rappresenta una totale reinterpretazione della tragedia nota sin qui, la stravolge poiché non ha alcuna ambizione di condannare o assolvere, non giudica, non processa, ma ha il coraggio del dubbio. E se Medea avesse ragione? Se non avesse ucciso nessuno? Soprattutto, se quella scelta da Euripide fosse stata una pura cosmesi di Stato per favorire quella società greca a fronte di quella giudicata barbara? In un perverso intreccio di amore, tradimenti, gelosie e invidie, restituisce alle donne la dignità della verità, si avvale della tecnica della testimonianza per alzare il velario di millenni di menzogne attorno ad una donna che da troppo tempo attende giustizia. “Medea ultima notte”, in tutto diversa dalle centinaia di versioni circolate nei secoli, aderisce in parte alla interpretazione di Christa Wolf, ma lascia nel dubbio lo spettatore. Lo affonda nella non certezza. Lo scaglia nel vuoto della colpa, lo annega nella sua ipocrisia poiché non esclude nulla e include tutto. Ma ciò che rende l’interpretazione unica è che sottrae questa eroina all’idolo della Necessità, ad una Corinto che assomiglia sempre più ad un falansterio di Fourier, stravolge ogni schema: è il trionfo delle inconciliabili contraddizioni con le esigenze più profondamente sentite dall’uomo antico, moderno e contemporaneo.
Nel vago, nell’etereo di questa affascinante “Medea ultima notte”, scopriamo un alito nuovo, sconosciuto ad ogni versione di questa eroina fin qui circolata. A cominciare dall’interprete di Medea: lo stesso autore. Poiché soltanto un uomo può raccontare una donna.
Questa riscrittura e questa visione di Eppe Argentino Mileto di uno dei personaggi femminili più affascinanti e controversi, più discutibili e discussi della galassia letteraria e teatrale, affronta coraggiosamente una versione totalmente diversa del mito giunto fino ai nostri giorni; Medea riprende fiato, recupera il respiro, anima l’anima, si riprende una scena sin qui sconosciuta. La Medea andata in scena nella Cava della Sole di Matera, nella scrittura, nel suo stesso impianto, nell’interpretazione, stravolge tutti i canoni del teatro noto sin qui. Anzi, non sappiamo neanche se si possa più parlare di teatro, in quanto vanno in scena, nel corpo di un uomo, dieci, cento, mille donne con un unico scopo: raccontare attraverso il matrimonio il fallimento di un amore, senza alcuna tecnica espositiva, senza variazioni timbriche che richiamino un applauso, un consenso emotivo, senza alcuna prova d’effetto. Qui Medea brinda con la sua verità a questo fallimento. Urla un’altra verità. Ispirato alla Medea di Christa Wolf, una delle massime scrittrici di lingua tedesca del Novecento, questa fatica si aggrappa alle corde della verità nascosta per scendere negli inferi delle anime dei singoli personaggi. Questa Medea transita dal thumos al theos non grazie ad una vendetta e ad un infanticidio, ma per non esser stata creduta, per non esser stata intruppata, per non aver ubbidito ai Corinzi, soprattutto per aver scoperto l’orrendo crimine su cui si fonda e vive e sopravvive una ipocrita società. Si eleva nel sacro Olimpo grazie al coraggio del dubbio. E se non fosse stata lei ad uccidere nessuno? Attraverso il suo racconto, nella sua ultima notte con Giasone, ripercorrendo il suo matrimonio, sposterà la macchina da presa, ha ripreso la scena della vita da un altro punto di vista, e ha accompagnato il pubblico per mano, conducendolo da tutt’altra parte: quella delle donne.
Al termine dello spettacolo il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e il vice sindaco di Paola, Maria Pia Serranò, in rappresentanza del primo cittadino Roberto Perrotta, si sono scambiati i doni dei rispettivi territori. La Serranò ha donato a De Ruggieri una raffigurazione artistica di San Francesco da Paola mentre De Ruggieri ha consegnato il tradizionale galletto fischiante, il cuccù. Un primo passo verso un possibile gemellaggio istituzionale tra Matera e Paola. Una proposta coerente con la presenza nella città dei Sassi di un Santuario dedicato proprio a San Francesco di Paola.
L’evento si concluso con la consegna da parte del primo cittadino di Matera Raffaello De Ruggieri di targhe dell’Amministrazione Comunale in segno di gratitudine ai protagonisti dello spettacolo.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’evento “Medea – ultima notte” (foto www.SassiLive.it)