Bilancio Blues in Town festival 2010. Ultima tappa BiTour giovedì 19 agosto a Contrada Acinello, Arthur Miles in concerto
Policoro – Le piramidi e gli archi dell’Anfiteatro A. Segni, a Policoro, non hanno mai contenuto tanta gente come quella dell’ultima serata, ferragostana, del Blues in Town Festival 2010. Almeno 10mila presenze per il concertone di Neffa che ha chiuso il sipario su questa straordinaria settima edizione, oltre 35mila per tutte e cinque le serate della kermesse.
Grandi numeri e, sopratutto, grande musica. Un pubblico meraviglioso, appassionato, partecipe, ha popolato la piazza e apprezzato la scelta artistica dell’associazione culturale “La Mela di Odessa”, ideatrice dello spettacolo BiT. Ormai consolidato e centrale appuntamento del cartellone estivo regionale – finanziato quest’anno dal progetto P.I.O.T. Metapontino – che il prossimo novembre sarà a Bologna per partecipare al Festival of Festival, il congresso italiano per gli operatori di eventi culturali. Un momento di incontro, aggiornamento, formazione, riflessione e comunicazione tra i fornitori, gli investitori e i media.
“Questa riuscitissima grande festa è stata resa possibile da un’efficiente macchina organizzativa e soprattutto dal lavoro di tutti i volontari. È grazie a loro se, anche quest’anno, siamo riusciti ad offrire alla città e alla nostra regione un’occasione prestigiosa di promozione e valorizzazione del territorio”, ha dichiarato il presidente dell’associazione “La Mela di Odessa”, Cristian Miccoli. “Sfatati la crisi del settimo anno e il timore, ad esempio, che un artista più ‘pop’ come Neffa potesse avere un approccio diverso al festival – ha continuato Miccoli – il tutto si è rivelato vincente. E continua a premiare la scelta di essere un evento artisticamente trasversale, che sa unire nella stessa edizione i Tarantolati di Tricarico e la regina dei club newyorchesi, Amy Coleman, il miglior chitarrista d’Italia, Tolo Marton e un grande e classico bluesman come Jesse James. Lo stesso Neffa, ha espresso più volte ammirazione per l’organizzazione del BiT e soddisfazione a suonare per la nostra piazza.
Non possiamo che essere contenti e grati al meraviglioso pubblico di queste cinque sere: caldo, partecipe e nello stesso tempo composto. Tutto, infatti, è andato bene anche dal punto di vista della sicurezza, nonostante i grossi numeri”.
Anche l’Assessore alla promozione del territorio del Comune di Policoro, Luisa Lasaponara, ha commentato con favore l’esperienza Blues in Town: “Un evento che sa essere vetrina, immagine, fotografia di una città e della sua vivace estate non può che essere applaudito e valorizzato. È stata occasione per avere qui amanti del genere blues ma anche numerosi turisti. Di grande rilievo, dal punto di vista educativo, sono stati i seminari musicali, un ottimo elemento da sponsorizzare perché avvicina i giovani alla musica, musica intesa come uno tra i più alti valori culturali”, ha aggiunto l’Assessore. “È anche per questo che la politica deve sostenere, e non solo dal punto di vista finanziario, iniziative di questi tipo, ed essere accanto ai giovani e alle loro idee. Soprattutto se vincenti. Fino a quando sarà possibile – ha concluso – sarà certo il mio supporto al BiT”.
Ma l’esperienza Blues in Town non è ancora conclusa: giovedì 19 agosto Arthur Miles, tra i musicisti blues più richiesti nelle sale di incisione di tutto il Mondo, accenderà i riflettori a Contrada Acinello, nella zona industriale di Stigliano, per l’ultima serata del BiTour 2010. Bluesman californiano, ha lavorato con artisti illustri del calibro di Big Joe Turner, José Feliciano, Edwin Starrl. In italia ha collaborato alla realizzazione dell’album di Zucchero “Blues”, dando la sua calda e corposa voce all’apertura del pezzo “Senza una donna”. Accanto al grande Miles, si esibirà anche la Res Pubblica Experience , band lucana che ripercorre sul palco un viaggio blues che va dal Delta del Mississipi alla scena londinese della fine degli anni ’60.
E l’arrivederci è per il BiT 2011.
NEFFA CHIUDE LA SETTIMA EDIZIONE DI BLUES IN TOWN
La ciliegina sulla torta del Blues in town 2010. La settima edizione della rassegna musicale promossa dall’Associazione La Mela di Odessa a Policoro si chiude con un grande concerto di Giovanni Pellino, in arte Neffa, pronto ad offrire dal vivo i brani del suo ultimo cd “Sognando contromano” e i suoi grandi successi. Il live di Neffa è stato aperto dal blues della band materana “Res Publica”, che ha esaltato la fisicità dell’armonicista e cantante Mino Lionetti, la forza motrice di Egidio Stigliano, l’essenzialità delle linee di basso e la profondità della voce di Antonio Finamore; l’eclettismo travolgente del chitarrista Tony Miolla.
Poi spazio all’artista più atteso, il cantante Neffa. Di origini campane (è nato a Scafati in provincia di Salerno) ma cresciuto dall’età di nove anni a Bologna, Giovanni Pellino è attratto dall’underground cittadino e le sue prime esperienze nella musica hip-hop sono all’isola del kantiere. Giovanni Pellino ama anche la batteria e la sua carriera comincia negli anni ottanta proprio come batterista in diversi gruppi hardcore-punk. Fa parte degli Impact e dei Negazione e con questa band suona anche negli Stati Uniti ma all’inizio degli anni novanta torna a dedicarsi alla musica Hip Hop sia come rapper che come produttore. Giovanni Pellino comincia a reppare nell’Isola Posse All Stars, poi confluiti in parte nei Sangue Misto, nei quali si ritrovano anche Deda e Dj Graff. Il successo arriva nel 1994 con l’album SxM. Due anni più tardi il singolo Aspettando il sole anticiperà il nuovo progetto artistico di Giovanni Pellino, firmato “Neffa & i messaggeri della dopa, che in realtà sono gli artisti con i quali ha collaborato in questa produzione: Esa, Kaos One, DJ Gruff, Giuliano Palma e tanti altri. Dopo aver curato la colonna sonora del filmo Torino Boys dei Manetti Boys, nel 98 fa uscire una delle ultime produzioni hip-hop più importanti: 107 elementi, in collaborazione con Deda e Al Castellana. Il saluto alla musica in rima arriva con un ep di cinque brani, “Chicopisco”.
La svolta musicale di Neffa, che spiazza i fan della prima ora arriva con La mia signorina, brano con il quale Neffa chiuderà anche il suo concerto di Policoro.
Nel 2003 Neffa torna alla ribalta con Prima di andare via: il brano, che vince il premio radiofonico dell’ormai defunto Festivalbar apre alle 23,10 il concerto di Policoro, il “Sognando contromano tour 2010”. Un brano dal quale Neffa propone anche Quando Finisce Così, Come Mai e Lady.
In scaletta anche Le ore piccole, brano con il quale Neffa sale sul palco dell’Ariston al festival di Sanremo del 2004.
Il singolo di successo “Il mondo nuovo” anticipa a maggio 2006 il nuovo album “Alla fine della notte”. Un brano arabeggiante che scatena i fans presenti nell’anfiteatro Segni di Policoro nella parte finale del suo concerto. Da questo album Neffa sceglie “Cambierà” e “La notte”, “ceduto” a metà spettacolo al musicista Christian Lavoro, uno dei quattro compagni con i quali condivide il tour nei club e nelle piazze d’Italia da gennaio scorso. Gli altri amici sono Cesare Nolli detto Cesarone, Patrick Benifei (ex Casino Royale) e Alessandro Soresini (ex batteria dei Reggae National Tickets).
Il 2007 per Neffa è l’anno del best ma anche di un grande riconoscimento artistico: Neffa viene scelto per comporre la colonna sonora del film “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek. Passione, questo il titolo del brano, è premiato con il nastro d’Argento 2007 come miglior componimento originale e conquista subito la critica e l’airplay radiofonico.
Neffa interpreta dal vivo anche un pezzo meno noto al grande pubblico ma al quale il cantautore è particolarmente legato: è “Fiori”, la canzone scritta per Adriano Celentano e inserita nell’album del molleggiato uscito tre anni fa: “Dormi amore, la situazione non è buona”.
Nel “Blues in town” di Policoro Neffa si trova perfettamente a suo agio perchè il cantautore mescola tutte le esperienze musicali che lo hanno sempre affascinato: dal blues al reggae, dal funky alla lounge music, dal soul alla bossanova. Neffa dal vivo mescola il pop-rock dei Beatles (in Bellissima) al grande soul di Marvin Gaye presente nel secondo singolo estratto dal suo ultimo album “Nessuno” mentre nei brani Qualcosa in più, in un sogno,e la mia stella è evidente la contaminazione tra la canzone melodica di tradizione italiana con il songwriting anglosassone. E in una serata blues calzava a pennello anche “The hill”.
Il mondo nuovo e lontano dal mio sole, i singoli di punta degli ultimi due cd chiudono ufficialmente il concerto ma Neffa e compagni tornano dopo qualche minuto sul palco per rispolverare Aspettando il sole in una versione lounge e la hit che ha segnato un cambio di direzione del cantante Giovanni Pellino: la mia signorina. Un concerto strepitoso, che ha confermato il talento di Giovanni Pellino e la sua sensibilità artistica: non è passato inosservato il saluto alla piccola Dea, la figlia della collega Mirma Mastronardi, che ha seguito il concerto direttamente sul palco.
Neffa, da sempre favorevole alle contaminazioni tra generi musicali, ha collaborato nel 2008 con la band salentina Sud Sound System nel brano Chiedersi come mai, contenuto nell’album Dammene ancora e nel 2010 ha stupito gli addetti ai lavori facendo pace con J-AX e creando un fantomatico “Due di Picche”: mau un brano irriverente e nato quasi per gioco come il primo singolo “Faccia come il cuore” non fa parte di Sognando contromano.
Prima di salire sul palco abbiamo “catturato” il Neffa-pensiero nel corso di una breve ma intensa intervista che il cantautore ci ha concesso all’interno della roulotte parcheggiata nel back-stage: “La base di partenza del mio lavoro è stata sempre l’amore per la musica. Da quando ho cominciato a suonare la batteria mi sono sempre innamorato delle persone e non e un caso se mi ritrovo a suonare con gli stessi amici con i quali ho cominciato quasi trent’anni fa. Tra l’altro posso anticiparvi che in autunno è previsto un tour speciale all’interno di spazi piuttosto piccoli come club e discoteche in cui non farò il cantante Neffa ma ritornerò a suonare alla batteria i pezzi “fricchettoni” che ci hanno accompagnato durante le nostre prime esperienze dal vivo.”
Dall’hardcore al rap per poi passare al blues e al soul? Sei soddisfatto del tuo percorso musicale? “Ho cominciato a Bologna all’interno delle case occupate con l’hardcore e il passaggio al rap è stato naturale perchè in quel periodo Giovanni Pellino era un ragazzo che non era in pace con il mondo. La vita mi andava contro e io all’epoca mi dipingevo il corpo di tatuaggi e mi tingevo i capelli. Poi ho fatto pace con la vita e con il mio corpo, che per quanto mi riguarda è un’opera d’arte. Rispetto alle mie trasgressioni oggi invece è il desiderio a dettare le scelte delle persone. Tutto ci viene venduto come un desiderio. Penso per esempio alla tecnologia: un iphone dello scorso anno è già vecchio e se non lo cambi sembri uno zingaro con una Mercedes dell’82.”
Cosa vuoi trasmettere alla gente con le tue canzoni? “Non mi piace parlare a slogan, perchè credo che la canzione è come un album da colorare e ognuno può metterci i colori che preferisce”.
Nell’estate 2010 le radio hanno suonato tantissimo “Faccia come il cuore”, primo singolo nato in collaborazione con J-Ax, un rapper con il quale non sei mai andato d’accordo. Cosa vi divideva in passato e cosa vi ha uniti in questo progetto musicale? “Negli anni novanta c’erano culture diverse e avevamo opinioni diverse. Poi da un paio d’anni ci siamo ritrovati in occasione di alcuni eventi dal vivo come Battiti Live e a quarant’anni ci siamo rivisti come due reduci da mille battaglie. Purtroppo parlare male dei rappers è una cosa tipica dell’hip-hop. Lo hanno fatto anche i Run-Dmc. Ma ora che ho abbandonato il rap questo aspetto non mi manca sicuramente. Io e J-Ax ci eravamo già incrociati all’inizio degli anni novanta e quando ci siamo rivisti è stato naturale chiamare il cd “C’eravamo tanto odiati”. Il primo singolo “Faccia come il cuore” lo avevo scritto tre anni fa, mentre scherzavo con la mia fidanzata (è inglese- ndr). L’idea iniziale era di trovare un videomaker per lanciarla su youtube senza troppe pretese, poi l’incontro con J-Ax è stato fatale perchè il lato trash della canzone ha incontrato il lato trash di J-ax e così abbiamo deciso di pubblicarla. Il prossimo singolo di Due di Picche uscirà a settembre e sarà una canzone romantica, morbidosa”.
Michele Capolupo
La fotogallery sul concerto di Neffa al Blues in town di Policoro
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