Temperatura glaciale a parte, il secondo appuntamento della rassegna “Tempo di lirica” promossa dalla società Quadrum dei fratelli Braia e dall’Associazione La Camerata delle arti, con la direzione artistica del tenore Francesco Zingariello ha confermato la bontà di una iniziativa che intende far riscoprire al pubblico una grande opera buffa come quella di Gaetano Donizetti.
L’elisir d’amore è stato servito in modo delizioso ad un target di spettatori appassionato e pronto a seguire con grande attenzione i due atti eseguiti dalla compagnia di attori presenti sul palcoscenico, di cui cinque impegnati ad interpretare Adina, Nemorino, Dulcamara, Belcore e Giannetta. Nel piccolo “fossato” antistante il palcoscenico si è sistemata invece l’orchestra del conservatorio Tito Schipa di Lecce, composta da oltre 35 musicisti diretti dal maestro Giovanni Pellegrini. Un’impresa non facile considerato lo spazio a dispozione ma l’orchestra ha saputo superare con grande professionalità le difficoltà logistiche legate alla struttura del teatro Duni di Matera.
Vale la pena ricordare che l’opera Elisir d’amore fu rappresentato per la prima volta a Milano il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana. La felicità melodica della sua musica, l’invenzione di alcune delle romanze più famose di tutto il repertorio lirico, la vena ironica che percorre l’opera dall’inizio alla fine, la definizione psicologica dei personaggi, cui Donizetti piega magistralmente toni e sfumature della partitura, hanno reso fin da subito L’elisir una delle opere più presenti nei cartelloni teatrali di tutto il mondo. Nonostante il breve spazio di tempo in cui fu composto e rappresentato, già alla prima milanese del 12 maggio 1832 al Teatro della Canobbiana ottenne uno straordinario successo confermato poi nel tempo dal costante apprezzamento di generazioni di amanti dell’opera. Capolavoro universale tra i più rappresentati, “L’elisir” segna una nuova fase nell’attività compositiva di Gaetano Donizetti. Con l’inserimento nell’opera comica dell’elemento sentimentale, fino ad allora escluso, il compositore bergamasco si allontana infatti dal modello del melodramma rossiniano e crea uno stile personale che riconduce al filone lacrimevole dell’opéra comique francese. A rispolverare questo classico di Donizetto sono stati gli attori Francesco Paolo Panni (Nemorino), Valentina Piovano (Adina), Pedro Carrillo (Belcore), Giovanni Guarino (Dulcamara) e Laura Verrecchia (Giannetta) coadiuvati da quattordici comparse mentre la regia è firmata da Katia Ricciarelli.
Il prossimo appuntamento della stagione Tempo di lirica firmata Quadrum e La Camerata delle Arti è in programma giovedì 17 marzo, con la Trilogia popolare dedicata a Rigoletto, Trovatore e Traviata, l’omaggio per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Saranno riproposte al pubblico del teatro Duni le grandi composizioni di Giuseppe Verdi, attraverso i testi di Mara Monopoli che si è occupata della sceneggiatura e testi di grandi autori e registi italiani come per esempio Pasolini. La rassegna si chiuderà venerdì 8 aprile con il Rigoletto di Giuseppe Verdi.
La fotogallery dedicata a Elisir d’amore
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