Nel prestigioso Salone Fazzini del MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera, si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione del Progetto “Il Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre della Basilicata”. L’iniziativa è stata realizzata dalla Fondazione Zétema di Matera, in collaborazione con le cooperative Artezeta e Il Sicomoro, Quality For, il Circolo la Scaletta, la delegazione FAI di Matera e l’Accademia di Comunicazione di Milano, ed è cofinanziata dalla Fondazione per il Sud.
Il progetto mira alla conservazione, tutela e valorizzazione del Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre lucano, costituitosi nel maggio del 2003; l’intera partnership lavorerà per creare un modello concreto di riferimento nel Mezzogiorno d’Italia atto a stabilire le linee guida di salvaguardia dei patrimoni culturali, partendo dalla specificità rupestre locale e proiettandosi verso le limitrofe aree della Murgia pugliese.
Infatti le aree programmatiche d’intervento, aventi una durata complessiva di due anni, riguardano la conservazione, con la sperimentazione dei processi di manutenzione coordinata sotto la supervisione dell’Istituto Centrale per la Conservazione ed il Restauro di Roma; la fruizione, con l’impianto di un piano turistico-culturale del Distretto; la gestione ordinaria del presidio.
Numerosi sono i siti culturali – individuati all’interno del Distretto – verso i quali il progetto intraprenderà le attività di sviluppo pianificate nei due anni di lavoro; essi coprono un arco temporale che va dal IX millennio a.C. fino al periodo contemporaneo. Eccoli nel dettaglio:
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Figure rosse (cervi e simboli arborei)
in località Tuppo dei Sassi in agro di Filiano PZ)
(Periodo mesolitico; 9000 a.C.)
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Cripta del Peccato Originale
(Matera)
(Periodo longobardia minore; VIII-IX sec. d.C.)
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Complesso Rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci
(Sassi di Matera)
(Periodo normanno; sec. XI-XII)
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Cripta della Madonna della Croce
(Parco Regionale della Murgia Materana)
(Periodo normanno-svevo; sec. XIII)
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Chiese Rupestri dell’area del Vulture
Santa Margherita (Melfi), Santa Lucia (Melfi – Rapolla),
Sant’Antuono (Oppido Lucano)
(Periodo svevo – angioino; XIII-XIV sec. d.C.)
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MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea
in Palazzo Pomarici e nei relativi locali ipogei a Matera
(Periodo contemporaneo)
All’interno del programma di ricerca, particolare attenzione è stata dedicata allo sviluppo socio-economico sostenibile del territorio, rivolto alla definizione di un’offerta culturale oggettivamente rilevante, capace di attrarre domanda culturale qualificata e cosmopolita. Tali obiettivi saranno resi possibili da una duplice azione trasversale: la sensibilizzazione delle comunità locali perché diventino responsabili e convinti custodi del proprio patrimonio culturale e il rafforzamento della qualità dei profili professionali deputati a valorizzare e a gestire questa nobile area territoriale.
Occorre considerare che, grazie all’incremento della forza lavoro dedicata al progetto, occupata nelle strutture culturali aderenti, il programma di sviluppo potrà generare un sistema autoalimentato capace di produrre un nuovo senso di civicness diffuso e condiviso. Gli operatori dell’iniziativa dedicano altresì grande considerazione alla Responsabilità sociale ed Etica, assumendo specifici impegni di coerenza nell’attività di gestione contemplata dal piano operativo.
Infine, una parte degli introiti che, verosimilmente, potranno essere incrementati grazie ai maggiori flussi turistici attesi, sarà destinata al mantenimento e conservazione del patrimonio culturale, in ossequio alle linee guida dettate dall’UNESCO; un’altra parte, invece, sarà finalizzata alla sensibilizzazione delle comunità locali, specie delle nuove generazioni, affinché diventino consapevoli custodi del proprio inestimabile patrimonio culturale.
PERSONALMENTE HO QUALCHE DUBBIO CHE IL MUSMA SIA IN GRADO DI ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’ARTE E LA CULTURA DEL TERRITORIO. CI SONO TESTIMONIANZE ANCORA DA SCOPRIRE E NE’ ZETEMA NE LA SCLATETTA ATTUALMENTE STANNO FACENDO MOLTO DA QUESTO PUNTO DI VISTA. VOGLIONO MONOPOLIZZARE LA CULTURA, MA LA CULTURA E’ PATRIMONIO DI TUTTI NON DI DUE ASSOCIAZIONI. IN PASSATO LA SCALETTA HA LAVORATO BENE, ADESSO E’ IN FASE DI DECLINO…PER NON PARLARE DEL BIGLIETTO DI INGRESSO A QUESTO MUSMA, COSTA MENO ENTRARE AL MUSEO RIDOLA AD AMMIRARE I RESTI DELLA CIVILTA’ PERCHE’ SI DOVREBBERO SPENDERE 5 EURO, SE VA BENE PER VEDERE QUALCHE OPERA ASTRATTA DI ARTISTI SEMISCONOSCIUTI?
è un arte diversa rispetto a quella che ha caratterizzato la nostra storia.arte moderna del quale noi da ignoranti nn possiamo parlare.anke l arte moderna deve avere il suo posto,pero nn penso che noi siamo in grado di valutarne il valore e d esprimere giudizi basati su una conoscenza artistica.poi sono daccordo che la scaletta ha voluto monopolizzare la cultura,purtroppo conosco certi esempi da censura…
Un’arte diversa, ma non puoi dire che non la conosca perchè ci ho fatto un’esame universitario. Semplicemente per me non va messa sullo stesso piano di rilevanze artistiche assolute. Tu lo sapevi che a palazzo Lanfranchi sono conservate importanti tele del Barocco italiano? Queste sono collezioni di rilevanza internazionale. Quelle del
Musma sono sempre testimonianze interessanti, ma secondo me sopravvalutate da operatori che si sono precluse ampie aree della nostra storia millenaria che avevano inizialmente tratteggiato con la scoperta delle prime chiese rupestri. Ce ne sono decine e decine da scoprire, studiare, classificare e valorizzare. Un lavoro enorme ed affascinante che aspetta ancora di essere fatto dal Parco regionale, assistito dal personale della sovrintendenza…
a mio avviso nn basta un esame universitario per parlare.per me puo criticare (negativamente e positivamente) un artista,un laureato dell’arte,una persona che fa dell’arte la sua vita.la tua potrà essere cultura generale,ma la parola deve spettare agli artisti.intanto lasciamo correre anke l arte moderna xk nn dobbiamo interrompere il cammina dell arte.e poi il musma è nato da pochi anni,diamo il tempo.il lavoro sulle chiese rupestri facciamolo.giriamoci le chiese e cataloghiamo.lo fece moltissimi anni fa la scaletta(quando era ancora un circolo culturale),oggi si puo ancora fare,magari anke con internet per rendere accessibile a tutti queste conoscenze.sei laureato in beni culturale no?e allora muoviti,se vuoi io ci sono