CONTRO LA DROGA, TEATRO REALITY
Per gli studenti di Matera la prevenzione di San Patrignano
Portare in scena il disagio. Aprire un canale di comunicazione attraverso il linguaggio del teatro e delle emozioni. Questo l’obiettivo degli spettacoli di prevenzione della tossicodipendenza realizzati da San Patrignano nell’ambito di WeFree, Dipende da Noi, il progetto nazionale di prevenzione realizzato dalla comunità di recupero riminese insieme a WIND e MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) che torna a Matera con lo spettacolo “Fughe da Fermi”, in programma mercoledì 16 febbraio alle ore 10.30 presso il Teatro Duni in Via Roma, 10.
Realizzata in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Professionale Isabella Morra nell’ambito dei progetti C.I.C. e di Educazione alla Salute, vedrà il coinvolgimento di circa 550 studenti del I.I.S. “I. Morra” e dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato Leonardo da Vinci.
Modalità comunicativa scelta da WeFree quella “peer to peer”, del dialogo alla pari, dove a parlare agli studenti delle scuole ci sono altri ragazzi come loro e che portano sul palco la loro storia. Protagonista di Fughe da Fermi Giosuè, un ragazzo di 23 anni entrato in comunità a 19 e ormai alla fine del programma di recupero e formazione in comunità. La narrazione sarà accompagnata dal regista e conduttore Pascal La Delfa, in un alternarsi di parole, videoclip e musica dal vivo.
“Ho iniziato con le canne a 14 anni – racconta Giosuè – all’inizio era per gioco perché a quell’età non pensi mai di diventare un tossicodipendente ma andando avanti avevo sempre bisogno di qualcosa di diverso. E’ arrivata una vita di degrado, lo spaccio, qualche furto, rapporti con altre persone zero, non mi lavavo, avevo perso tutta la mia dignità”.
Ormai consolidato il rapporto tra la comunità di San Patrignano e l’I.I.S. Morri che oltre ad organizzare annuali viaggi d’istruzione alla comunità riminese, ha sostenuto questa iniziativa per poter educare gli alunni a stili di vita consapevoli, favorire una cultura del contrasto alle dipendenze e aiutare i docenti a riconoscere precocemente comportamenti a rischio.
” La semplice lezione frontale sugli effetti delle sostanze e le conseguenze del consumo di droga, serve – spiega la Prof.ssa Loredana Surdo responsabile dell’Area Alunni – ma se non sono supportate da una testimonianza diretta possono scatenare nei giovani curiosità e voglia di sperimentare nuove sensazioni. La prevenzione di San Patrignano ci ha convinti perché l’informazione passa attraverso le emozioni, quelle suscitate dal racconto in prima persona di un giovane che il problema della tossicodipendenza l’ha vissuto in tutta la sua problematicità. Ascoltare, ripercorrere momenti di vita e drammi realmente vissuti, scuote le coscienze, penetra in profondità e porta a riflettere sul vero valore della vita”.