Il trailer del film Isabella de Rosis Vita di Amore
Sabato 2 aprile alle ore 19 e domenica 3 aprile alle ore 17,15 e 18,30 al Cineteatro Comunale è in programma la prima del film ”Isabella de Rosis Vita di Amore”, scritto e diretto da Geo Coretti e promosso dall’Istituto delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Matera per celebrare il centenario della scomparsa di Isabella de Rosis, la suora madre fondatrice dell’ordine religioso presente a Matera e in altre 35 città italiane e all’estero in Argentina, Colombia, Venezuela, Filippine e India. Il ruolo di Isabella De Rosis è stato affidato all’attrice Claudia Koll. Il progetto è stato affidato per la realizzazione esecutiva alla società di produzioni cinematografiche Blu Video srl di Matera e sarà curato dalla regia di Geo Coretti, dalla fotografia di Toni Notarangelo e dal montaggio di Uccio Mastrosabato. Il costo del biglietto per la prima del film “Isabella de Rosis Vita di Amore” è di 5 euro. Prevendita biglietti presso Blu Video in Vico II Paolo Festa e presso il cinema Comunale in piazza Vittorio Veneto a Matera.
Nel pomeriggio di mercoledì 30 marzo il film è stato presentato ufficialmente ai giornalisti. All’incontro hanno partecipato il regista Geo Coretti, che si è occupato anche della sceneggiatura, suor Sara Fasano e suor Artemia Dalbenzo madre superiora dell’Istituto Sacro Cuore di Matera. Ha partecipato anche la reverendissima madre generale dell’Istituto Sacro Cuore Adele Manduzio.
Dopo la presentazione in anteprima del trailer e di una clip dedicata al backstage del film è stato il regista Geo Coretti a ricordare la genesi di questa nuova produzione cinematografica prodotta dalla società Blu Video, che ha visto impegnati Toni Notarangelo per la fotografia e Uccio Mastrosabato per il montaggio e un gruppo di amici animati da una grande passione per il cinema. “Da ormai otto anni ho un rapporto con la scuola dell’obbligo diretta dalle suore dell’Istituto del Sacro Cuore e quando suor Sara mi ha proposto nel dicembre scorso di realizzare questa produzione ho declinato l’invito. Ma le suore di questo istituto sono troppo avanti e così mi sono lasciato coinvolgere in questa nuova scommessa. Leggendo la storia di Isabella de Rosis ho pensato che solo un’attrice poteva interpretare questo ruolo, Claudia Koll. Ne ho parlato con mia moglie e lei ha subito riferito questa cosa a suor Sara. Che ha subito contattato al telefono l’attrice. Queste suore sono troppo avanti e lavorando con loro ho scoperto un mondo completamente diverso da quello bigotto che ci viene presentato. Abbiamo girato il film in una settimana, tra Matera, Rossano e Napoli. Devo dire che nel capoluogo campano abbiamo avuto i problemi maggiori perchè il film è ambientato nell’ottocento e non era semplice coprire tutto quello che è stato prodotto in seguito a quell’epoca. Lo stile di questo film è ispirato alla storia dell’arte, ecco perchè ritengo che Isabella de Rosis Vita di Amore per me è un dipinto, con inquadrature che ricordano quadri di grandi artisti come Caravaggio, Masaccio, Tiziano. Non so se siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo, ora ci affidiamo al giudizio del pubblico che potrà assistere alle proiezioni”.
Suor Sara Fasano spiega quando è nata l’idea di realizzare questo film “Alcune suore del nostro istituto hanno fatto un viaggio nelle isole filippine e sono tornate qui con un opuscolo dedicato a Isabella de Rosis per il centenario della sua nascita che ricorre nel 2011. Prima ho proposto a suor Artemia di realizzare dei corti con i bambini che frequentano la nostra scuola ma poi ho pensato che non tutti i bambini potevano essere coinvolti, perchè i protagonisti di questa storia non sono tanti e poi mi sembrava ridicolo affidare a dei bambini ruoli legati alle vicende della madre fondatrice dell’Istituto Sacro Cuore. La vigilia di Natale ho chiamato Geo Coretti per chiedere di realizzare un film dedicato a Isabella de Rosis. Ho pensato che fosse opportuno realizzare un film perchè a scuola abbiamo sempre affiancato le immagini al racconto. E un film su Isabella de Rosis sarebbe diventato il mezzo per far conoscere questa donna con la speranza che possa essere imitata. Il regista Coretti ha fatto un lavoro incredibile e noi siamo molto soddisfatti del film che vedrete al cinema”.
In sala per la presentazione ufficiale anche la reverendissima madre generale dell’Istituto Sacro Cuore Adele Manduzio, originaria di Sannicandro Garganico, centro del foggiano. E’ lei la guida suprema di tutti gli istituti presenti nel mondo e legati al Sacro Cuore di Gesù. Una donna semplice, che negli anni sessanta ha frequentato l’istituto magistrale proprio a Matera. Grazie a Isabella de Rosis, madre fondatrice dell’ordine religioso è tornata con piacere nella città dei Sassi. Suor Artemia Dalbenzio ha inoltre ricordato le iniziative collaterali promosse dall’istituto del Sacro Cuore di Matera per celebrare il centenario della nascita della madre fondatrice.
Michele Capolupo
ISABELLA DE ROSIS VITA DI AMORE – l’intervista al regista Geo Coretti a cura di Michele Capolupo
Per la prima volta hai affrontato un tema religioso in una produzione cinematografica. Qual’è stata la genesi di Isabella de Rosis Vita di Amore?
Mia intenzione era quella di fare un film sulla fede e sulla speranza. La fede intesa come qualcosa che consente all’uomo di andare avanti, trovare la forza per superare le controversie ed i momenti difficili. Nel film viene sviluppato un discorso sull’esperienza dell’amore estremo. Si parla di Isabella per parlare dell’amore estremo, dell’amore per Dio. Si tratta di un film positivo, introspettivo e aperto alla trascendenza. Queste dimensioni sono intrecciate, si compenetrano dinamicamente. Le immagini girate a Palazzo de Rosis, nella casa calabrese di Isabella a Rossano e, a Napoli, nel Palazzo Felinelli scorrono in una tensione tra ciò che viene mostrato e l’astrazione dello sviluppo scenico.
Ho impresso alla luce, con il direttore della fotografia Toni Notarangelo, un “respiro” rinascimentale attraverso la postura degli attori e le tonalità di colore e sfumature che partendo dal nero si ammorbidiscono nel marrone ramato e beige … Ho privilegiato le inquadrature ravvicinate. Ho indugiato sul volto delle protagoniste (Claudia Koll, Lucianna de Falco, Marzia Fontana, Marta Manduca) per dare ancora più spazio alla possibilità di espressione nella spontaneità. Ho perseguito la sintesi tra trascendenza ed interiorità attraverso uno spogliamento stilistico. L’antispettacolarità viene prefissa con molteplici strumenti. I dialoghi si fanno rarefatti, l’estetica viene moderata esaltando solo la bellezza del quadro/immagine. Ho ricercato la dimensione spirituale, interiore, mistica, in una elementarità esemplare. Scelta che allo spettatore può piacere o meno, ma coerente ed estrema nello sviluppo del film.
Il mio è un cinema di bassi costi, realizzato per lo più con attori non professionisti. Un cinema umile, ma che esalta l’interiorità dei personaggi e cerca di svelare i tratti di un’umanità inquieta. È un paesaggio interiore che riprendo. Penso che dovreste vedere Isabella de Rosis non come un personaggio, ma come un sentimento. È puro sentimento, è l’incarnazione del nostro bisogno di amare ed essere amati. Di fatto, è un’astrazione. La mia posizione è molto paradossale. Quando mi occupo di un film io non sono interessato a come uno spettatore risponderà. Io non sto lavorando per rendere il film accessibile, ma allo stesso tempo, ho un grande rispetto per il pubblico, perché sono cosciente che è attraverso lo sguardo del pubblico che il mio film sarà completato. Mi rendo conto che sono un individuo, proprio come qualsiasi altro membro del pubblico e penso che se c’è una dignità nel cinema, si trova in mezzo al pubblico che riceve il film e lo completa. Una domanda spirituale diffusa esiste: tutto sta a coglierla ed interpretarla.
Il progetto per la realizzazione del film è nato a gennaio 2011 quando, in occasione del centenario dalla morte di Isabella de Rosis, fondatrice della congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, mi hanno proposto la realizzazione del film. Sono rimasto colpito dalla vicenda, decidendo quindi di approfondire la storia, affascinato soprattutto dai motivi che hanno spinto Isabella de Rosis a perseverare nel proprio intendo senza ripensamenti pur nella sofferenza, fino alla morte. Su una base quindi di preciso realismo, prende corpo una storia che poi si avvicina alla cronaca e ne fa occasione per una riflessione profonda e alta sull’essenza della vita, sul rapporto tra dimensione umana e spirituale, sulla vocazione come apertura ad ogni essere del creato. Credo che parlare di un tema scottante come l’aborto è sempre difficile, ma credo nella vita in tutte le sue forme, anche nelle ipotesi di vita oltre la vita … io credo che il futuro sia nelle mani dei bambini. E’ per loro che si fanno determinate scelte, è per loro che ci si mette in discussione. Spero che poco alla volta si giunga ad una generazione capace di “rigenerare” l’umanità intera.
Non mi piace fotografare la realtà, preferisco dipingerla non filmo quello che si vede, ma quello che si vedrà.
Geo, per la prima volta hai scritto e prodotto con la Blu Video un film in costume. Quali sono le difficoltà riscontrate e chi si è occupato della ricerca dei costumi d’epoca?
Un film, per essere “storico”, deve restituire fedelmente l’atmosfera e i problemi di un’epoca: il regista di un film storico deve farsi contemporaneo degli avvenimenti che narra, filtrandoli attraverso la sua sensibilità e la sua visione del mondo. In altri termini, fatti e personaggi del passato rivivono sullo schermo in maniera significativa solo se si assume la prospettiva dell’oggi. Più che il pensiero tecnico scientifico, direi che l’Uomo sentirà sempre e comunque la sfida che il mistero gli pone. E sempre tenterà di penetrarlo e profanarlo, per sete di conoscenza prima che in nome del mero utilizzo funzionale. Non ho paura delle difficoltà economiche piuttosto avrei paura se perdessi il meraviglioso gruppo di amici che da sempre credono nell’avventura del cinema alternativo, in questo caso ancor più estremo perchè è un film che prende posizione su tematiche oggetto da sempre di accese dispute. I costumi sono stati curati da Sandra Cianci e Arcangela Nicotera.
Sei riuscito a riportare sul set Claudia Koll a distanza di diversi anni dalle sue precedenti esperienze cinematografiche. Come si è comportata l’attrice sul set?
E’ stata la prima a cui ho pensato, direi che nel paronama cinematografico italiano fosse l’unica in grado di interpretare un ruolo così intenso. Claudia ha apprezzato la sceneggiatura, ha colto da subito l’essenza del film, ha creduto nel progetto. Penso che sia una donna di talento, una donna che a prescindere da stupide dicerie, è davvero un riferimento per tutti coloro che credono nella spiritualità della vita.
La Blu Video continua a produrre film indipendenti mentre la Regione Basilicata continua a rimandare la scelta di costituire la film commission. Non ti sembra che ci siano due mondi sullo stesso territorio che viaggiano a velocità completamente diverse?
I gineprai della burocrazia rallentano il processo di evoluzione del cinema inteso come opportunità di lavoro, crescita civile e culturale. Non ho mai usufruito di finanziamenti pubblici, tuttavia non ho paura di portare avanti iniziative imprenditoriali di sostanza. Quello che realizzo rimarrà per sempre nella storia della città, basta guardarsi intorno per capire che tante cose non sono fatte con le stesse motivazioni. C’è molta aria fritta in giro.
La docu-fiction su Isabella de Rosis Vita d’Amore è stata prodotta per celebrare degnamente i cento anni dalla nascita della madre fondatrice dell’ordine religioso. Quale distribuzione avrà questa pellicola? E in futuro si potrebbe realizzare anche un dvd per soddisfare anche gli appassionati che preferiscono l’home-video?
Il film parteciperà a festival e concorsi, sarà distribuito in ambiti religiosi internazionali e non ti nascondo che c’è comunque l’interessamento di alcune case di distribuzione.
Nel cassetto della Blu Video c’è anche la sceneggiatura del film che dovrà rievocare i fatti del 21 settembre 1943 vissuto a Matera. A che punto è il progetto? Come mai non sono cominciate le riprese?
Questa però è un’altra storia, un’altra grande storia…
ISABELLA DE ROSIS VITA DI AMORE – Cast artistico
Lucianna De Falco
Marzia Fontana
Flora Locantore
Nando Irene
Pasquale Cancelliere
Mariella Braia
Marta Manduca
Paola Piccenna,
Oltre ai principali interpreti il cast artistico si è avvalso della collaborazione di numerosi attori e comparse locali.
Tra i giovanissimi interpreti anche i bambini dell’Istituto Sacro Cuore di Matera e alcune ex alunne.
Da sottolineare che questo lavoro è stato svolto grazie alla preziosa collaborazione della gente locale che opera nel settore cinematografico e che ha messo a disposizione il proprio know how e grazie alla preziosa collaborazione e disponibilità di molti necessaria per realizzare un progetto ambizioso.
ISABELLA DE ROSIS VITA DI AMORE – Cast tecnico
Regia e Sceneggiatura di Geo Coretti
Consulenza storica per la sceneggiatura Imma Paolicelli
Direttore della Fotografia Toni Notarangelo
Montaggio Uccio Mastrosabato
Organizzatore Generale Valeria Labriola
Casting Nancy Sasso
Consulenza Artistica Sandra Cianci
Costumi Arcangela Nicotera
Scenografia Nunzia Decollanz
Trucco Elda Anna Ambrosecchia Salvatore
Parrucco Angelo Iacovone
Aiuto Regia Paolo Mitrugno
Aiuto Direttore della Fotografia Antonio Rosano
Assistente alla Camera Francesco Carlucci
Suono Eustacchio Montemurro
Grafico e Fotografo di scena Germán Rubio
Aiuto Scenografia Paolo Masella
Fund Raising Giuseppe Tria
Saverio Costantino
Michelangelo Calabria
Giovanni Tortorella
Vito Calabrese
Andrea Conte
Ivan Passarelli
Francesco Lomagistro
Antonello Parisi
Alla produzione hanno collaborato anche gli alunni-stagisti delle classi IV e V del Corso Audiovisivo dell’I.I.S.S. Marisa Bellisario di Ginosa (TA)
Ufficio stampa: Michele Capolupo, direttore responsabile e giornalista di www. SassiLive.it
Media partner:
Audionova
Canale 2
Decibel Studio Produzione Audio e Video di Michele Ninivaggi
Radio Radiosa
SassiLive.it
Trm
Mercoledì 30 e giovedì 31 marzo, venerdì 1° e sabato 2 aprile 2011 le suore riparatrici del Sacro Cuore di Matera
celebrano il centenario della nascita al cielo di Isabella de Rosis (1911-2011).
Note storiche sulla madre Isabella de Rosis
Isabella de Rosis nasce a Rossano Calabro nel giugno del 1942. Da bambina frequenta il Collegio di Santa Chiara dove nasce la sua vocazione. Tuttavia, rientrata a Rossano, la volontà di consacrarsi viene ostacolata dalla madre, la Baronessa de Rosis, che arriva persino a rinchiuderla, da sola, in un’ala del palazzo (rifugio della torre) costringendola alla fame e alla sofferenza, sebbene fosse malata: un lungo calvario che la avvicina sempre di più a Gesù. Isabella, però, riesce a superare l’ostinazione della madre e parte per inseguire il suo sogno. Dopo alcune esperienze in Francia e a Napoli, ritornata Rossano si impegna, con l’aiuto del Vescovo Mons. Cilento, a diffondere in città la devozione al Sacro Cuore. A causa di un tumore è costretta a trasferirsi a Napoli dove cerca di realizzare il suo sogno: diventare Suora.
Il 24 ottobre 1875 fonda a Napoli la Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore che con la diffusione del colera è costretta a chiudere. Anche Isabella si ammala e promette in caso di guarigione di costruire un Santuario al Sacro Cuore nella zona del Vomero, superando anche questa prova. Intanto si aprono numerose case in altre città.
Il 12 luglio del 1906 giunge da parte di Papa Pio X il decreto di lode per la Congregazione: le Suore fanno professione di voti perpetui e Isabella affida le Riparatrici alla Madonna. Con l’arrivo di Padre Carmine Cesarano, visitatore Apostolico giunto per valutare il giusto andamento della Congregazione per motivi di cui non si sanno le vere ragioni, Madre Isabella viene costretta, indirettamente, alla reclusione e a rinunciare al suo ruolo di Generale.
L’11 Agosto 1911, in condizioni difficili e in isolamento, Madre Isabella muore.
PROGRAMMA CELEBRAZIONI
Mercoledì 30 marzo ore 19
Cappella dell’istituto Sacro Cuore
Adorazione Eucaristica animata dalle Suore
Giovedì 31 marzo ore 19
Auditorium Gervasio – Piazza Sedile – Matera
Inno “Isabella cantato dagli alunni della Scuola Sacro Cuore “Isabella, icona vivente dell’amore di Dio”
in collaborazione con il Centro Danza diretto da Mary D’Alessio
La sfida educativa secondo Madre Isabella de Rosis
Conferenza aperta a tutti
Venerdì 1° aprile ore 19
Chiesa di San Francesco d’Assisi
Concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo di Matera-Irsina
a seguire Concerto del Coro e Orchestra Polifonica Materana “Pierluigi da Palestrina” – direttore Carmine Antonio Catenazzo
Sabato 2 aprile ore 19
Teatro Comunale di Matera
Proiezione del film
“Isabella d Rosis – Vita di Amore”